domenica 25 novembre 2007

Il cuore della Lazio...vittoria dedicata a Gabbo

Bella nel finale la scena al momento del gol col metaforico abbraccio dell'undici biancoceleste capeggiato da Firmani che indossava una maja da dedicare proprio a Gabbo (e che già nel primo tempo aveva cercato "il gol per Gabbo" colpendo un incrocio!)...tutti verso il grande ritratto di Gabbo sia dal campo che dalla Nord..dalla parte alta dove i tifosi (quei pochi rimasti nello stadio) si erano rifugiati quasi in segno di protesta verso un calcio e un sistema che "ci fà schifo", per rispettare il silenzio, per ricordare la morte di un tifoso, di un ragazzo innocente!
Dunque nel finale al momento del gol tutti "verso Gabbo" per dare un senso a questa giornata, per dedicargli la vittoria!!!

-Manuel-

Nella giornata dedicata alla memoria di Gabriele Sandri, la Lazio gli dedica un 1-0 che significa tre punti e ritorno al successo dopo oltre un mese. I laziali si regalano così una boccata d'ossigeno, superando il Parma anche in classifica e mettendosi sei squadre alle spalle, anche se il margine sulla zona-retrocessione è di un solo punto. Non solo, ora i romani cercheranno con rinnovato entusiasmo di bissare il successo in Champions: mercoledì li aspetta la sfida decisiva contro l'Olympiakos.
UNDICI + UNDICI - Rossi opta per la linea prudente e schiera il solito 4-3-1-2, rinunciando a Scaloni e Mauri per Kolarov e Manfredini. In attacco la rodata coppia Rocchi-Pandev, quest'ultimo al rientro. Il Parma scende invece in campo all'Olimpico in versione aggressiva: alle spalle di Corradi si muove un "tridente" composto da Reginaldo, Gasbarroni e Pisanu. Partono forte le contendenti, in un clima silenziosamente surreale: la curva Nord accoglie semivuota il mazzo di fiori che De Silvestri depone in memoria di "Gabbo" Gabriele Sandri (salutato però da uno striscione: "Gabriele: sempre nei nostri cuori"). Il settore si popolerà dopo una ventina minuti, ma l'atmosfera all'Olimpico resterà strana e abbastanza tesa. E infatti dopo una ventina di minuti i tifosi della curva abbandonano lo stadio.
PRIMO TEMPO - Intanto le due squadre continuano a fronteggiarsi a viso aperto ma con ritmo calante. La manovra perde fluidità ed efficacia, il gioco si fa a tratti noioso, con le porte che restano a lunghi puntini piccoli e lontani dal pallone. De Silvestri è costretto a lasciare il campo al 26' con una sospetta distorsione al ginocchio destro. Ma il problema sono soprattutto i rifornimenti all'attacco, con un centrocampo poco mobile e brillante. Il Parma spinge forse con maggiore continuità, ma senza tuttavia creare pericoli dalle parti di Ballotta.
LA SCOSSA - E' la Lazio ad andare vicina alla svolta, ai minuti 34' e 39'. Prima Rocchi cede all'accorrente Scaloni, che dal limite lascia partire un violento destro in corsa. Bucci ci arriva, il palo scaraventa il pallone in campo ma Firmani, ostacolato dalla retroguardia ospite, non arriva al tap in vincente. Il laziale ha l'occasione per riscattarsi cinque minuti dopo, ma stavolta il suo destro si stampa sull'incrocio dei pali, e Rocchi è in fuorigioco quando si avventa sul pallone. Sulle ali dell'entusiasmo, La Lazio chiude così in crescendo, anche se la gara non si sblocca, mentre Di Carlo cerca di scuotere i suoi.
SECONDO TEMPO - La ripresa fa registrare solo un abbassamento dell'indice di gradimento della gara. Il gioco si fa latitante, le occasioni da gol ancora di più: in assenza di gioco senza palla e con un'intraprendenza ridotta a zero la partita diventa un rosario di trame scomposte e mai pericolose, una successione di passaggi a vuoto, un noioso e talvolta lezioso countdown in direzione del 90'. E proprio al 90' capita l'episodio che cambia il volto alla partita: Makinwa, nel frattempo subentrato a Pandev, crossa basso, Firmani colpisce in qualche modo col destro, quel tanto che basta però a infilare Bucci: è l'1-0 che proietta la Lazio in una nuova dimensione.

-Livia Taglioli-

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