sabato 1 dicembre 2007

Zitti, parla Delio

Vigilia importante in casa Lazio. Non tanto per l'avversario che i biancocelesti affronteranno domani, ma per il momento che vive la squadra dopo il ko interno con l'Olympiacos che ha seriamente complicato il cammino in Champions League di Rocchi e compagni. Anche in campionato, pero', la classifica della Lazio non e' per nulla buona e quindi la squadra di Rossi non puo' permettersi passi falsi nella trasferta di domani a Siena. "Prima di cominciare a fare bilanci aspettiamo almeno che sia concluso il girone di andata", dice Rossi che ha deciso di interrompere il silenzio stampa, annunciato dopo il deferimento per l'intercettazione telefonica con Lotito, anche in Italia. "Quel che e' certo e' che per noi ogni partita che andiamo a disputare deve essere giocata come se davanti a noi ci fosse il Real Madrid - ha proseguito il tecnico della Lazio -. I nostri obiettivi rimangono sempre gli stessi di inizio stagione: insediarsi nella parte sinistra della classifica e giocare bene in Champions League. Sarebbe sciocco ed anche controproducente rinunciare a qualcuno dei nostri obiettivi".
L'avversario di turno si chiama Siena, squadra ultima in classifica ma che ha appena cambiato tecnico. "Quella toscana e' una squadra da rispettare - spiega Rossi -. Il cambio tecnico puo' produrre una scossa positiva a breve termine. Anche se, alla lunga sono i reali valori ad emergere. Comunque, si tratta di una rivoluzione relativa dal momento che e' stato richiamato l'allenatore dello scorso anno". Dal Siena alla Lazio. "Per domani ho ancora due o tre dubbi da risolvere - spiega -. Ci sono giocatori che sono rientrati da poco e giocatori che stanno scendendo in campo ogni tre giorni. Sono contento di poter avere a disposizione varie alternative da valutare anche nell'ottica del ciclo oneroso di impegni che ci obbligano a giocare sei partite in tre settimane".
La Lazio andra' a Siena senza i propri tifosi, cosi' ha deciso l'Osservatorio. "Non sono convinto che queste misure da sole possano risolvere i problemi in atto - dice Rossi -. Con la repressione non si va lontano, ovvero si possono tammponare i problemi del momento. Poi, pero' bisogna lavorare di piu' e meglio nella prevenzione attraverso l'educazione e le scuole".

-Manuel-

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