sabato 22 marzo 2008

Una buona Lazio in 10 stesa da Pazzini


Al Franchi di Firenze si scontrano la Fiorentina di mister Cesare Prandelli fronteggiata dalla lanciatissima Lazio di coach Delio Rossi. Pomeriggio soleggiato in Toscana, temperatura non troppo primaverile ma gradevole. Umori differenti sulle due panchine, gigliati reduci dalla brutta sconfitta in terra napoletana e aquilotti al settimo cielo dopo la bella vittoria nella stracittadina romana di mercoledì sera. Turnover quasi obbligato vista la distanza ravvicinata dall’ultimo turno di campionato, Prandelli recupera Mario Alberto Santana e lancia Bobo Vieri, preferito a Pazzini e Osvaldo, in difesa inedita coppia centrale Kroldrup – Ujfalusi. Nel riscaldamento lieve malore per Frey che lascia i guanti da titolare a Vlada Avramov. Nella line up biancoceleste non c’è l’eroe del derby Valon Behrami, fermato da una contrattura proprio in occasione del goal partita, oltre a Cribari e Bianchi soggetti a rotazione. Direttore di gara è il signor Daniele Orsato di Schio, contestato fischietto di Palermo – Lazio.

Calcio d’inizio affidato alla Fiorentina. Squadre molto contratte nei primi minuti, bisogna aspettare il 14’ per la prima palla goal, Rozehnal spazza corto, aggancio di Vieri che spara il sinistro alto di poco sopra la traversa. Troppo tatticismo in campo, Lazio che senza un centravanti di riferimento fa fatica a salire complice un Mauri a tratti imbarazzante. Al 28’ ingenuità di De Silvestri che rimane a terra, Montolivo recupera palla e crossa per la testa di Mutu che incorna sul secondo palo, Ballotta ci arriva e blocca in presa bassa. Nei minuti successivi da segnalare due gravi errori dei collaboratori dell’arbitro che fermano prima Mutu e poi Rocchi per due fuorigioco assolutamente inesistenti. Al 33’ punizione di Liverani ancora per Mutu che, lasciato solo in area, incorna alto. Al 35’ ultima azione del primo tempo con Mutu che si smarca al limite dell’area, destro del rumeno deviato da Rozehnal, Ballotta di piede salva tutto. Sull’azione successiva ingenuo intervento di Mutarelli su Gobbi, Orsato estrae il giallo. Due minuti più tardi lo stesso Mutarelli interviene su Liverani in ritardo, il direttore di gara non ci pensa su e manda il centrocampista laziale sotto la doccia. Ingenuo Mutarelli, poco coerente Orsato che aveva lasciato correre su un paio di interventi al limite del regolamento di Donadel (diffidato).

Inizia la ripresa. Mudingayi sostituisce Mauri e la Lazio passa al 4-3-1-1. Al 4’ punizione di Ledesma, Ujfalusi respinge, De Silvestri calcia debolmente col sinistro. Grande occasione al 10’ per i viola, Mutu calcia a botta sicura ma Rozehnal col petto salva sulla linea, la palla si impenna e Pazzini, appena entrato, di testa colpisce in pieno la traversa. Preme la squadra di Prandelli, al 13’ cross di Potenza per Mutu che di controbalzo sfiora la traversa di un soffio. Al 15’ Dabo sbaglia il disimpegno, Mutu punta e salta Siviglia ma al momento della conclusione arriva Dabo con un miracoloso intervento in tackle. Al 19’ grande occasione per la Lazio, punizione di Ledesma, sponda di Rozehnal, Pandev cerca il sette con il destro, miracolo di Avramov in corner! Ci credono i capitolini nonostante l’inferiorità numerica, al 31’ De Silvestri vola sulla fascia e mette sul secondo palo per Pandev, sinistro al volo del macedone alto sopra la traversa. Al 32’ la svolta, serie di rimpalli al limite dell’area biancoceleste, Liverani raccoglie e appoggia per Pazzini, destro secco sul primo palo e Ballotta è battuto. 1-0.

La Lazio fatica a salire, al 42’ combinazione Pazzini – Kuzmanovic – Mutu, sinistro velenoso del rumeno, prodezza di Ballotta! Al 44’ ultima occasione per gli ospiti, Montolivo a terra, Ledesma continua e pennella una palla in verticale per Bianchi che controlla in area, arriva a rimorchio Pandev che prova il sinistro ma calcia addosso a Ujfalusi. Dopo 4 minuti di recupero e polemiche finisce il match, pesantissimi i tre punti conquistati dalla Fiorentina contro una Lazio generosa costretta per oltre un’ora all’inferiorità numerica.

Massimo Culello

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