mercoledì 24 settembre 2008

Gabbo:uscirà un libro


Giustizia per Gabriele: «E’ un libro-verità, per non dimenticare e per capire. La giustizia terrena è dovuta a Gabriele » per richiamare l’attenzione persa, contro il silenzio assordante. E’ un libro che parla, lungo più di 160 pa­gine quello dedicato a Gabriele Sandri. Esce come testimonianza diretta, sono le prove che la sua famiglia porta alla luce .
Giustizia «giusta» s’aspetta e combat­te tenacemente: «Perché furono date in­formazioni in modo sbagliato, fu stra­volta la notizia della morte di Gabriele e abbiamo sentito parlare poco di delit­to. Questo non è stato giusto» . E lo dice in coro, unita, senza paura: «E’ un libro importantissimo che dovrebbe entrare nelle case di tutti gli italiani per fissare gli accadimenti dell’omicidio di mio fra­tello. Ho avuto l’impressione che in que­sto nostro Paese tutto sia criticabile, ma quando si tocca l’operato di un tutore dell’ordine si sia più restii. Anche il ca­po dello Stato, il Presidente Napolitano, quando mi chiamò confessò di essere ri­masto sgomento per ciò che era succes­so… » , ha attaccato con sguardo fisso un grintoso Cristiano Sandri.
E’ partita ieri la vendita del primo libro che si occupa del caso ( copie andate a ruba, scorte quasi esaurite in molte librerie), og­gi Gabbo avrebbe compiuto 27 anni, giove­dì è fissata l’udienza preliminare del pro­cesso penale che vedrà imputato Spaccaro­tella, l’agente della Polstra­da accusato di omicidio vo­lontario.
Giustizia chiedono i San­dri. A meno di un anno dalla morte di Gabbo ecco “11 No­vembre 2007. L’uccisione di Gabriele Sandri, una giorna­ta buia della Repubblica”.
L’ha scritto Maurizio Mar­tucci per…: « Rompere il muro di silenzio calato intorno all’omicidio di Gabriele - ha affermato l’autore - e riportare nella giusta collocazione gli accadimenti di quel gior­no. Raccontando la verità» . Il libro è stato presentato in Campidoglio alla presenza della famiglia Sandri (papà Giorgio, mam­ma Daniela e Cristiano), insieme all’autore e al Delegato allo Sport del Comune di Ro­ma, Alessandro Cochi che ha rappresenta­to il Sindaco Alemanno impegnato in una riunione improvvisa legata al caso Alitalia.

I PERCHE’ - Tesi e antitesi. Nell’opera è contenuta un’intervista esclusiva rilasciata dall’avvocato Cristiano Sandri: racconta per la prima volta il modo in cui la sua fa­miglia apprese la tragica no­tizia. Sono contenute 16 pa­gine di foto a colori e tanti documenti inediti. Si parte con la descrizione del giova­ne deejay Gabriele, il viag­gio prosegue attraverso le sue passioni per la musica e la Lazio. Poi vengono riper­corsi gli accadimenti. C’è la cronaca di quei giorni che sconvolsero l’Ita­lia e tutto si mischiò. C’è la speranza che qualcosa possa davvero cambiare: il com­portamento degli uomini e l’applicazione delle leggi.

LE TAVOLE - Le prove. Le testimonianze. I nodi irrisolti. I retroscena. Certi verbali. La verità della famiglia Sandri sulla ricostru­zione dei fatti. Per la prima volta, ieri, sono state mostrate due rivisitazioni grafiche dei momenti tragici, di quello che Cristiano de­finisce
«un folle gesto da parte di quel sog­getto e che è costato la vita a mio fratello Gabriele. Non si può far finta che non sia successo nulla in quella domenica mattina, come se si volesse nascondere la polvere sotto il tappeto: c’è bisogno di un’assunzione di respon­sabilità » . Le tavole, secondo la fami­glia Sandri, sono chiare.
Riattacca Cristiano: «Indica­no quale era la posizione e come l’agente Spaccarotella ha sparato. Non si tratta del­la ricostruzione della difesa, ma di una ricostruzione resa possibile at­traverso la testimonianza di quattro perso­ne estranee ai fatti» . Non è tutto: «Secondo i nostri esperti, e gli stessi consulenti chimi­ci del Pubblico Ministero, il proiettile non fu deviato e lo dimostra la perizia» .

LE PAROLE - Nel libro, Martucci, riporta al­cune delle dichiarazioni rilasciate dal­l’agente Spaccarotella ad un giornalista che era arrivato sul posto. Secondo lo scrittore sono differenti rispetto a quelle fatte in pre­senza del suo avvocato e davanti al Pm di Arezzo: «Al quotidiano Il Giornale Spacca­rotella
- si legge - raccontò di aver fatto fuo­co verso l’auto a scopo intimidatorio, al ma­gistrato disse che il colpo partì accidental­mente mentre alzava il brac­cio. Non per puntare l’arma, ma nella mimica del gesto di chi vuole fermare una perso­na che fugge» .

L’UDIENZA - Il processo scat­terà giovedì presso il Tribu­nale di Arezzo con l’udienza preliminare. I Sandri si co­stituiranno subito parte civi­le:
«Non potremo vedere in viso chi ha uc­ciso mio fratello perché penso che il pro­cesso si svolgerà in contumacia» , ha conti­nuato Cristiano. « La solidarietà di tanta gente comune ci ha sostenuto in questi me­si difficili. E ora andiamo avanti» . Non la­sciamoli soli e con un libro in mano.

Daniele Rindone
Corriere dello Sport

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