giovedì 28 maggio 2009

LOTITO:"Pandev resta..mi piace Iaquinta"


Presidente Lotito, la Juventus le ha fatto proposte per Kolarov e Pandev? «Mai sentiti. Sono tutte chiacchiere, stupidaggi­ni. Dovrò ripeterlo all’in­finito, non mi sono arri­vate richieste. Al­tro che vendere calciato­ri. La Lazio compra. Kolarov è sicuramente incedibile, Pandev non l’ho messo in vendita».

Ma se arrivasse l’offer­ta... «Dovrebbe essere una co­sa come in quel film, co­me si intitolava... “Pro­posta indecente”. Ecco se Pandev vorrà davvero andarsene e la Juve o un altro club mi facesse una proposta indecente, allo­ra ci ragionerei. Ma io Pandev non lo voglio vendere».

Il fatto che Pandev tra un anno possa svinco­larsi non la spaventa? «Tra un anno appunto, mica siamo nel 2010».

La domanda era inge­nua. Non la spaventò nemmeno il fatto che Oddo fosse a pochi gior­ni dalla svincolarsi, nel gennaio 2007... «Lo voleva il Milan, ma le regole sono chiare: pa­gare moneta, vedere cammello. Pagarono».

Lei viene dipinto, non a caso, come uno straordinario vendito­re. «Io non ho mai venduto i miei giocatori».

Adesso esagera. «Ne ho venduti soltanto tre, tutti perché voleva­no andarsene. Che cede­re Oddo fu un buon affa­re lo ha detto lei. Pure Mudingayi voleva lascia­re la Lazio, anzi chiede­va proprio di andare al Bologna e qui lo dico che io che fu una buona ope­razione (6 milioni, ndr). E poi c’è stato Behrami, che voleva liberarsi con l’articolo 17 per andare al West Ham, ma alla fi­ne ci ripensò... (alla La­zio andarono 6,5 milioni, l’affare meno brillante, ndr)».

L’articolo 17 si può uti­lizzare solo per i trasfe­rimenti nei club di fede­razioni estere e su Pan­dev ci sono anche il Bayern e alcuni club in­glesi. Non teme una bef­fa? «Sia ben chiaro che oggi la Lazio non si fa scippa­re nessun giocatore. So­prattutto da questi club inglesi che paradossal­mente devono la loro for­za alla possibilità di ac­cumulare impunemente debiti. E’ un chiaro caso di mancata vigilanza de­gli organi che dovrebbero obbligarli a ripianare i debiti».

Ribaltiamo la situazio­ne: c’è un giocatore del­la Juve che potrebbe in­teressarle? «No, nessuno. Anzi, a pensarci bene uno c’è».

Chi è il fortunato?
«Iaquinta».

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