domenica 25 ottobre 2009

Bari-Lazio 2-0


Un Bari che gioca novanta minuti di calcio vecchia maniera, ovvero difesa compatta e contropiede, stende inesorabilmente una Lazio per lunghi tratti imbarazzante e totalmente disorganizzata. Il goal nei minuti iniziali di Barreto rende l’impresa ancora più agevole, costringendo Ballardini a continui e testardi cambiamenti che portano solo ad una ingiustificabile confusione. Il Bari ha sempre in pugno la partita e riparte rapidissimo verso la porta avversaria, prima centrando il palo con speedy Alvarez e chiudendo i conti con un bel sinistro di Meggiorini. Ventura band in volo, Ballardini deve lavorare sodo e reintegrare i fondamentali Ledesma e Pandev.

In campo – Giampiero Ventura conferma lo spettacolare 4-4-2 che ha finora fruttato undici punti e il nono posto in classifica. Pesante l’assenza del talentuoso Rivas, sostituito dallo specialista nei calci piazzati Allegretti. Non recupera Parisi, spazio ancora a Salvatore Masiello. Davide Ballardini cambia tutto e schiera i suoi con un camaleontico 4-3-1-2, con Diakitè, Cribari e Radu davanti a Muslera e Lichtsteiner pendolo sulla fascia destra. Lo squalificato Baronio lascia posto in regia a Matuzalem, Mauri avanza sulla trequarti a supporto del tandem Zarate-Rocchi.

Si gioca – Il Bari è squadra in salute, veloce e non perde tempo per metterlo in mostra. I biancorossi attaccano con ordine ed eleganza, inserendosi nelle maglie della difesa laziale con troppa facilità. Corre il minuto 11 quando Almiron, giocatore ritrovato, scucchiaia una splendida palla in verticale per Barreto che controlla e batte Muslera con un preciso piattone, 1-0. La Lazio non trova la quadratura del cerchio, Ballardini continua a cambiare modulo e posizioni ma la sostanza rimane lo zero nella casella tiri in porta. E’ ancora Barreto al 22’ a rendersi pericoloso, controllo in area e scarico per Allegretti che calcia però alto. Nella pochezza generale degli ospiti spicca sempre il talento infinito di Mauro Zarate, l’argentino però abdica nel deserto e deve sempre cercare la soluzione personale. L’unica conclusione della prima frazione dei biancocelesti è proprio di Zarate, dribbling secco sulla tequarti su Donati e destro siderale sul primo palo con Gillet che vola a mettere in corner. I galletti biancorossi giocano un calcio di rara intelligenza, spazi sempre occupati e contropiede velocissimo con l’imprendibile Alvarez e nel finale di tempo un’azione tutta di prima partita proprio dall’ honduregno porta al tiro Allegretti che con un pallonetto morbido mette alto da buona posizione.

Rivoluzione nell’intervallo, la Lazio rientra in campo con Cruz e Foggia al posto di Mauri e Cribari. Ma, come dice una vecchia regola matematica, cambiando l’ordine degli addendi il risultato non cambia. Il copione è sempre lo stesso, Lazio che stenta e in confusione pressoché totale, Bari che vola in contropiede sulle ali dell’entusiasmo. Al 4’ Alvarez scappa ancora all’inesistente marcatura di Kolarov e a tu per tu con Muslera calcia d’esterno sul palo interno. Sempre lo scatenato honduregno al 20’ entra in area e punta Kolarov, sospetto contatto ma Peruzzo lascia correre. Ventura continua il suo magic moment e inserisce Meggiorini al posto di Barreto, passa un minuto e l’ex Cittadella scambia con Kutuzov e si inserisce in area, sinistro secco e palla nel sacco per il 2-0. I cambi della Lazio portano solo peggioramenti, Dabo entra per Lichtsteiner e si fa espellere per un intervento spacca gambe su Alvarez che chiude definitivamente una partita a senso unico.

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