martedì 17 novembre 2009

Ecco la verità sul caso Kasami, il talento svizzero escluso dalla Lazio


Tutti aspettavano Gonzalo Barreto, ma ad esplodere ai Mondiali Under 17 in Nigeria è stato Pajtim Kasami. Due stelline di casa Lazio dal futuro assicurato, ma con due storie ben diverse. L’uruguaiano che, seppure non abbia illuminato la scena, non vede l’ora di arrivare a Formello. Lo svizzero che, invece, dopo aver vinto il torneo ed essere stato inserito tra i primi dieci migliori giocatori della competizione, non vede l’ora di chiudere la sua storia con la Lazio. E in modo definitivo, tanto da essere ricorso alla Fifa per chiedere la rescissione del contratto. All’inizio tutto filò lisciò, con tanto di firma di un contratto di tre anni, ma con il passare del tempo qualcosa non andò più per il suo verso. Kasami si allenava con la Primavera, spesso addirittura con Pandev e compagni, ma non giocava, né ha mai giocato una partita ufficiale. Strano ma vero. E questo perché, seppur avesse un contratto economico con la Lazio, dalla Figc non sarebbe mai arrivata la liberatoria per tesserarlo poiché la società biancoceleste non avrebbe ancora pagato il premio preparazione al Grassophers (c’è ancora tempo). Si parla di una cifra intorno ai 100.000 euro. Un caso Macheda al contrario. In più, racconta chi gli sta vicino, si sentiva “trascurato e un po’ abbandonato dalla società”. Era spesso da solo in un albergo a cinque chilometri dal centro sportivo. “Kasami è nostro e qui dovrà tornare, prima o poi”, dice la Lazio. “A Formello non ci metteremo più piede, anche se dovessero chiederci scusa”, ha assicurato Zarra, il suo procuratore. La parola finale spetta alla Fifa... Altro giro, altra causa!

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