domenica 8 novembre 2009

Lazio-Milan 1-2


Sensazioni opposte sulle due panchine, Ballardini è in bilico come un equilibrista su un filo interdentale mentre Leonardo si gode il magic moment della sua squadra. Il Milan è in periodo positivo, la Lazio in crisi nera e alla prima palla goal i rossoneri passano con Thiago Silva. La reazione della Lazio è legata alle invenzioni di Zarate, spesso devastante in dribbling ma sfortunato nelle conclusioni. Al colpo del ko laziale ci pensa così Pato con uno stacco perentorio per il raddoppio ai padroni di casa non basta buttare il cuore oltre l’ostacolo nella ripresa e arriva solo il goal della bandiera per il definitivo 1-2.

In campo – Davide Ballardini cerca di stabilizzare la propria traballante panchina tornando al collaudato 4-3-1-2 con Matuzalem alle spalle della coppia Zarate – Rocchi per cercare una vittoria che manca da troppo tempo. Leonardo risponde con lo schieramento della rinascita rossonera, Ronaldinho e Pato sulla trequarti dietro il ritrovato Borriello.

Si gioca – Piove a dirotto sul campo da gioco, la Lazio prova ad approfittare della presunta difficoltà dei tecnici giocatori rossoneri e spinge sull’acceleratore, Rocchi però mette inmostra ancora una volta le sue polveri bagnate e calcia malamente sul fondo. Il Milan rimane guardingo e al 21’ punisce; Lichtsteiner fa uno stupido fallo su Zambrotta e sulla punizione susseguente di Pirlo arriva prima di tutti di Thiago Silva per lo 0-1. Pochi minuti dopo Pato fa le prove generali del raddoppio ma il suo tiro cross viene intercettato da Muslera. I biancocelesti sono poca cosa, tutto il gioco è affidato alle magie di Zarate che è costretto a scartare mezza squadra avversaria per avvicinarsi alla porta. L’argentino sfiora il pareggio su calcio di punizione ma Dida è prontissimo, al 35’ invece il Milan non perdona; cross di Ronaldinho dalla solita zona bucata di Lichtsteiner e stacco di testa di Pato su Kolarov per lo 0-2 di fine primo tempo.

Nella ripresa c’è Cruz al posto di Mauri, Lazio a trazione anteriore. I padroni di casa spingono di continuo, Kolarov sale spesso e su un suo cross basso Cruz non trova la porta da pochi metri. Zarate è il giocatore più temuto dai rossoneri e al 19’ da una sua iniziativa nasce l’autogoal di Thiago Silva per l’ 1-2. Passa meno di un minuto e l’infermabile argentino salta tutti ma sul suo destro potente c’è ancora Dida! Sempre i biancocelesti alla ricerca disperata del pareggio, Meghni appena entrato centra per Rocchi che tutto solo mette a lato di testa coronando una prestazione disastrosa. Il Milan agisce ormai di rimessa e va vicino più volte alla terza rete. Flamini prova un gioiello al volo di rara bellezza, ma ancora meglio è la risposta con la mano di riporto di Muslera. Lo stesso portiere uruguagio spazza definitivamente le critiche recenti volando ancora su un destro di Pato destinato all’incrocio, doppio bel gesto tecnico che mette la parola fine alla partita.

La chiave – La differenza di qualità a centrocampo tra le due squadre sposta clamorosamente gli equilibri a favore del Milan. La regia di Pirlo è sempre sapiente e tatticamente perfetta, Ambrosini chiude i varchi nella corsia di Ronaldinho mentre Seedorf cuce e ricama con lucidità. L’esatto contrario è il trittico di metà campo dei capitolini, Baronio passeggia, Brocchi corre quasi sempre a vuoto mentre Mauri è un ectoplasma…

La chicca – Flamini entrato da poco s’ inventa un destro al volo sensazionale da 20 metri, la palla velocissima vola verso il sette della porta laziale ma Muslera decolla letteralmente a togliere la palla dal sacco con la mano di riporto per una parata da copertina.

Top&Flop – Nella Lazio Zarate brilla su tutti, i subentranti Meghni e Cruz regalano una marcia in più ai compagni e raggiungono la sufficienza. Bene Muslera e Radu, disastrosi Mauri, Brocchi e Rocchi. Nei rossoneri migliori in campo Pirlo e Pato, Borriello non ne becca una mentre Zambrotta e Oddo si fanno troppo schiacciare nella ripresa.

Massimo Culello

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