martedì 10 novembre 2009

Pino Insegno: "Ci stiamo facendo male da soli..."


Reduce da una striscia record senza vittorie, la Lazio vive un momento difficilissimo, potendo contare su un cuscinetto di appena due punti sulla terzultima. Ora anche la parolina Serie B non è più tabù nelle conversazioni dei tifosi, ma piuttosto un timore concreto che invita tutti alla massima assunzione di responsabilità.

Se perfino un allegrone come il comico Pino Insegno, biancoceleste sfegatato, usa toni seri allora c'è davvero da preoccuparsi... "Ci stiamo facendo male da soli'. Io ho paura, questa squadra non vince più, Zarate segna a rimpiattino e si permette di zittire i tifosi, altro che gruppo unito e senso di appartenenza, qui si retrocede... E sarebbe un dramma, perchè noi non siamo la Juventus in cui tutti i più forti, da Buffon a Nedved fino a Del Piero decidono di restare. Noi siamo la Lazio, e nella malaugurata ipotesi di una retrocessione in Serie B temo che Zarate non rimarrebbe con noi. E con lui tutti gli altri...".

Insegno ha parole durissime verso Ballardini: "Ha commesso errori su errori, non è un allenatore da Lazio, è solo un aziendalista. Credo che questo sia il suo ultimo incarico, soprattutto se andrà in giudizio presentandosi davanti al Collegio Arbitrale per affermare che Pandev e Ledesma non gli servono... Ma lo spogliatoio che considerazioni potrà mai avere di quest'uomo? E' come se un regista di film andasse dal produttore e gli dicesse: De Niro e Dustin Hoffman non mi servono. Sulla panchina della Lazio serve un allenatore che non sia solo e soltanto un aziendalista. E' il momento di andare controtendenza e cambiare le carte in tavola. Io sceglierei Paolo Di Canio o Bruno Giordano. Serve un trascinatore, un uomo che conosca l'ambiente, le difficoltà, un uomo che sappia esaltare il senso di appartenenza a questo club. E soprattutto un tecnico che restituisca ai giocatori la voglia e il gusto del gioco".

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