sabato 5 dicembre 2009

ASPETTANDO IL DERBY


ROMA, 5 dicembre 2009 - Si può debuttare ed essere emozionati anche con i capelli bianchi, le rughe che ti segnano il viso e 58 anni nella carta d’identità. Claudio Ranieri è il grande esordiente del derby romano: grande per età e curriculum. "I miei ricordi sono legati ai derby di quando ero ragazzino e andavo in curva. Nella Sud convivevano ancora romanisti e laziali. C’era lo sfottò, che è il sale di una città come Roma. Mi auguro che si torni allo spirito di allora: sfottò, ma niente violenza". Non ha mai giocato i derby romani, Ranieri, a parte quelli del settore giovanile. Non li ha mai vissuti da allenatore. Ma ha una vasta esperienza di quelli internazionali: "A Madrid, quando guidavo l’Atletico, andammo a vincere al Bernabeu, in casa del Real. A Londra è tutto un derby. I più sentiti sono quelli tra Tottenham ed Arsenal e tra Chelsea e Fulham. Questo romano è un derby imprevedibile. Non esistono punti di riferimento. Si dice che vince chi è sfavorito, ma io non credo ad una Lazio sfavorita anche perché non vedo differenze tra noi e loro. Abbiamo perso lo stesso numero di partite. Noi abbiamo vinto di più e loro hanno pareggiato di più. Ma la Lazio ha la quarta difesa del campionato, mentre noi becchiamo regolarmente almeno un gol e questa storia mi dà fastidio".

la romanita' — Nella Roma tre romani (Totti, De Rossi e Ranieri), nella Lazio zero romani – c’è Firmani, ma è lontano dalla prima squadra -: può essere uno svantaggio, per i giallorossi? "Noi sicuramente sentiamo di più il derby – dice Ranieri -. La differenza in questa sfida è nella determinazione. Chi sarà più determinato, vincerà. Io di sicuro mi aspetto una Lazio molto determinata. Non credo ad una squadra in crisi". Totti ha ribadito in settimana un concetto espresso anche la scorsa stagione: Zarate non è ancora un campione, per ora è un buon giocatore che può fare la differenza: "Zarate ha il patentino per diventare un campione", il pensiero dell’allenatore romanista.

la formazione — Ranieri dovrebbe confermare il tridente Menez-Vucinic-Totti: "Stanno giocando bene insieme. Mi garantiscono qualcosa in più dal punto di vista tecnico e per me è una cosa importante". L’unico vero dubbio riguarda la maglia dell’esterno destro in difesa. In allenamento Ranieri ha provato Motta, ma il favorito resta Burdisso: "Nell’Inter ha giocato in tutti i ruoli della difesa e persino a centrocampo". La Roma è stata incoraggiata da sessanta tifosi che hanno atteso ed acclamato i giocatori al termine dell’allenamento. Da copione, giornata libera fino alle 19.45. Alle 20, si cena a Trigoria e comincia il ritiro. Di più: comincia il derby.

qui lazio — L'ultima spiaggia in un giorno di inizio dicembre: così Ballardini arriva al suo primo derby della capitale. In silenzio, perché così vuole la società. E in bilico, perché così vuole la logica per una squadra che non vince in campionato dal 30 agosto e che in classifica si trova a lottare in zona retrocessione. La Lazio si aggrappa a questo derby per rimettere insieme i cocci di una stagione che era iniziata con una Supercoppa alzata a Pechino.

il bivio — Sono passati quattro mesi, sembrano quattro secoli. Ballardini si gioca la panchina: in caso di k.o. Lotito potrebbe decidere di sostituirlo e le azioni di Camolese in queste ore sono in rialzo. Il tecnico è orientato a confermare la difesa a tre, imbattuta nelle ultime due partite. E ha un dubbio grande così: dare fiducia a Rocchi, che in campionato non segna dalla prima giornata, oppure coprirsi con Zarate unica punta e un Mauri in più a centrocampo.

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