lunedì 7 dicembre 2009

Roma-Lazio 1-0


Grande attesa all’Olimpico per il derby. La Roma cercava la definitiva conferma di essere tornata una squadra di alta classifica in grado di tornare in lotta per la Champions League, dato che con una vittoria sarebbe arrivata ad un solo punto dal Parma quarto in classifica. La Lazio, al contrario, voleva riscattarsi dopo una serie infinita di pessime prestazioni ed allontanarsi da quel quint'ultimo posto che ora comincia a fare davvero paura. Ne esce una partita tesa e a tratti noiosa, decisa da un bel goal di Cassetti, che condanna Lotito e Ballardini.

In campo – Tridente mascherato da 4-2-3-1 per Ranieri. Dietro Totti agiscono Vucinic e Menez sulle ali e Perrotta come trequartista. Torna De Rossi, con tanto di maschera protettiva, in mezzo al campo al fianco di Pizarro, mentre Juan si riappropria del ruolo di centrale difensivo. Ballardini decide di coprirsi, rinunciando all’“uomo derby” Rocchi e schierando uno strano 3-5-1-1, con Zarate unica punta. Liechsteiner e Kolarov vengono spostati a centrocampo dove Brocchi, Baronio e Mauri formano la diga, mentre Matuzalem agisce come trequartista.

Si gioca – Non si fa in tempo ad assaporare il clima derby, a gustare i ritmi iniziali forsennati e a godere delle prime giocate di Totti, che la partita al 12’ viene interrotta a causa del numero eccessivo di bombe carta lanciate dalle tribune. Dopo qualche minuto di empasse si riparte, ma la gara non decolla. Il gioco è troppo spezzettato e a farla da padrone sono gli errori e la frenesia. La prima occasione degna di nota arriva al 27’ quando Menez approfitta di una respinta corta della difesa laziale su angolo e scaglia un buon fendente rasoterra che avrebbe potuto far molto male, ma una doppia deviazione permette ai biancocelesti di tirare un sospiro di sollievo. Qualche minuto dopo è un cross di Matuzalem non toccato da nessuno a mettere in difficoltà Julio Sergio che si fa trovare pronto. La Roma perde il suo baluardo difensivo Mexes per infortunio e dopo due minuti di recupero finisce un primo tempo in cui la noia e la tensione sono state le protagoniste assolute.

La ripresa comincia senza uno spento Menez, al suo posto Brighi, e Matuzalem che aveva accusato qualche problemino nel finire della prima frazione di gara, al suo posto Foggia. Finalmente al 61’ la partita trova uno dei suoi indiscussi protagonisti: Julio Sergio. La sua parata sulla ribattuta ravvicinata di Mauri, dopo il palo colpito da Zarate, è inenarrabile. Le parole rovinerebbero il meraviglioso colpo di reni con il quale il portiere brasiliano balza da terra per negare un goal ormai praticamente fatto. Passano solo cinque minuti e Muslera non vuole essere da meno del rivale. Anche il suo intervento sul colpo di testa ravvicinato di Perrotta è da applausi. Finalmente la gara si sveglia. La Lazio ha più grinta e più voglia di vincere, ma fa fatica a rendersi pericolosa e così viene punita al 78’ da chi non ti aspetti: Cassetti. Grande inserimento dell’esterno giallorosso che sfrutta alla perfezione un bel cross di Vucinic, infilando Muslera con un destro al volo. Ballardini decide di affidarsi al suo capitano Rocchi, ma è la Roma ad andare vicina al 2-0: dopo una splendida azione Riise sfodera un sinistro al volo su cui il portiere uruguaiano deve compiere un nuovo grande intervento. I giallorossi sembrano in controllo, ma Pizarro commette l’enorme ingenuità di farsi espellere per doppia ammonizione, lasciando in difficoltà i compagni. La Lazio però non si rende più pericolosa e la Curva Sud può esplodere al triplice fischio di Rizzoli.

La chiave – I cinque, se non sei, centrocampisti di Ballardini assolvono al meglio il loro compito impedendo alla Roma di imporre il proprio gioco. La mancanza di punte si fa sentire, però, e la Lazio fa fatica a rendersi pericolosa. Se poi quando vi riesce ci si mettono il palo e Julio Sergio, allora andare in rete diventa impossibile.

La chicca – La Lazio non segna più. Dall’autorete di Thiago Silva in Lazio-Milan i tifosi biancocelesti non hanno più potuto gioire. L’idea di lasciare Rocchi in panchina diventa, a maggior ragione, poco condivisibile, nonostante la squadra di Ballardini abbia fatto meglio degli avversari.

Top&Flop – I protagonisti che non ti aspetti decidono la gara: Julio Sergio e Cassetti. Strepitoso il portiere con un intervento storico, fondamentale il terzino che con la sua rete diventa il match winner. Muslera e Diakitè sono i milgliori in una Lazio in cui Zarate brilla poco.

Marco Muzii

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