martedì 30 marzo 2010

VIVA ZARATE


La faccia da bravo ragazzo, un carattere introverso e classe da vendere. Mauro Zarate si presentò cosi al suo nuovo pubblico poco meno di due anni fa quando, accompagnato da grande curiosità e da un velato scetticismo generale, bagnò il suo esordio in italia con una doppietta decisiva e lampi di classe cristallina. Era il 31 ottobre del 2008. Il sole di Cagliari a far da apripista ad un campionato che aveva come imperativo cancellare la nefasta stagione passata, dove cocenti delusioni e scelte incomprensibili avevano ancora una volta messo alla prova la pazienza del tifoso laziale. Cagliari, dicevamo. E' qui che inizia la grande favola di Zarate. Favola che sembrava non conoscere soste: Sampdoria, Milan, Torino e Fiorentina. Quanto basta a Mauro per diventare idolo incontrastato di una intera tifoseria, ammaliata dai suoi colpi, incuriosita dal suo fare spavaldo e geniale, e innamorata della sua semplicità. Si perchè tutto questo è Mauro Zarate. Nel giro di qualche mese trascina alla vittoria in un derby indimenticabile e regala un trofeo alla sua gente, cosa non da poco considerando che non ci sono i soldi i campioni e le idee di Cragnotti nella "sua" Lazio, ma una mediocrità crescente ed una gestione societaria che sembra vivere più sull'improvvisazione che su altro.

Maurito, insomma, vince, incanta e fa sognare, anche se intorno a lui c'è poco o niente. Probabilmente ora qualcuno si sarà dimenticato delle emozioni che hai regalato con la tua classe e la tua testardaggine. Perchè capita che in una stagione maledetta, dove il baratro è sempre stato li ad un passo, si torni a vincere e convincere. Capita insomma, che dopo mesi di nulla si torni a vedere la luce in fondo al tunnel. Ma c'è qualcosa che non torna Mauro. E' la tua faccia triste, spenta, è quella sensazione di solitudine che, fidati, la tua gente avverte e condivide con te. Perchè in un mondo normale, per una squadra mediocre, l'unica certezza e l'unico appiglio dovrebbe essere la tua classe ed il tuo spirito di sacrificio.

Perchè tu Mauro ti alleni anche quando gli altri sono a spasso a firmare autografi, e questo la tua gente lo sa. Purtroppo questo mondo normale non è, e cosi tu finisci per diventare, secondo alcuni, il male di questa squadra. Al pari dei suoi tifosi, che sempre secondo alcuni, assurdamente, sono stati accusati di aver destabilizzato più che aiutato. Ma la tua forza deve essere questo connubio, questo legame. Sancito in quel maledetto Lazio-Bari. Anche lì, Mauro, solo tu sei riuscito a strappare un sorriso ai tuoi tifosi,che per una domenica sono divenatati i tuoi amici, i tuoi compagni di stadio. Riparti da li', Grande Campione, riparti dall'amore incondizionato della tua gente. Non saranno la presunzione e la follia tattica di un tecnico saccente (e parliamo in generale, ovviamente, non di Reja che anzi per Maurito potrebbe essere di grande aiuto), o l'invidia di chi dovrebbe chiederti "come si fa" ma che invece cerca di farti sentire inadeguato, a spegnere la luce dal tuo viso. E ricordati, sempre, del coro che per te intona la tua gente: Non passarla mai, tira quando vuoi. VIVA ZARATE.

Simone Cignitti
Redazione Lalazioinrete.com

lunedì 29 marzo 2010

MILAN-LAZIO 1-1


Il Milan perde l’ennesima occasione per spaventare seriamente l’Inter ed ora anche la Roma. Le tante assenze sono sicuramente un buon alibi per una squadra che però avrebbe potuto fare qualcosa in più. Per la Lazio una buona prestazione ed un punto che l’aiuta in classifica e che regala nuova fiducia.

In campo – Milan in grande emergenza e con tante assenze. In porta Dida prende il posto di Abbiati. In difesa Zambrotta a destra e Antonini a sinistra. Abate passa a centrocampo con Flamini e Ambrosini. Seedorf è il trequartista dietro Inzaghi e Borriello. Lazio con il 3-5-2. Trio difensivo con Stendardo al centro. Lichtsteiner e Kolarov sono gli uomini addetti alle fasce. A Mauri il compito di inserirsi alle spalle del duo Zarate, Rocchi. Floccari parte dalla panchina.

Si gioca – Un minuto di gioco e subito grandissima occasione per Abate. Para Muslera. Borriello da dentro l’area, poi Seedorf da fuori area, dall’altra parte Zarate dal limite e poi al volo su assist di Rocchi. Buon ritmo di gioco ed arrivano occasioni. Al 17’ grande conclusione di Seedorf e super risposta di Muslera, poi incursione in area di Flamini, fallo e calcio di rigore. Trasformazione di Borriello e Milan in vantaggio. La Lazio reagisce con un bel tiro di Mauri ma fa complessivamente poco per aumentare la propria presenza nei pressi di Dida. Il Milan, pur senza creare grandi manovre, mantiene il controllo della partita. Al 32’ arriva però il pareggio laziale. Rimpallo in area, Lichtsteiner si trova la palla giusta e non sbaglia. Il Milan subisce il colpo e la Lazio guadagna fiducia. Gli ospiti alzano la pressione e vanno vicini al raddoppio.

La squadra di Reja inizia molto bene anche la ripresa. La Lazio si chiude bene e riparte in velocità sfruttando molto anche le fasce laterali. Il Milan fa tanta fatica. Tutte le azioni devono passare per Seedorf. La Lazio lo sa e per i rossoneri si fa dura. Al 54’ clamorosa traversa di Antonini a conclusione di una bella azione personale. Il Milan si sveglia un po’, aumenta la velocità di manovra e trova qualche buona azione. La Lazio si ritrae, subisce ma poi si riprende ed ha una grandissima occasione con Andrè Dias. Il Milan deve vincere e Leonardo cambia in attacco. Fuori Inzaghi e dentro Zigoni che fa il suo esordio in serie A. All’82’ super opportunità per Abate che mette fuori a porta vuota. Nel finale i rossoneri provano ad attaccare a testa bassa ma c’è poco da fare. Il risultato non cambia.

La chiave – Le tantissime assenze in casa Milan non consentono ai rossoneri di fare di più di quello che hanno fatto. La squadra di Leonardo ci prova ma è troppo Seedorf dipendente. L’olandese è l’unico che può inventare qualcosa e per la Lazio diventa abbastanza facile fermare le azioni avversarie.

La chicca – Cross dalla destra, palla molto laterale, Mauri si coordina e trova una grande conclusione al volo. Ricorda il Van Basten della finale degli Europei, più “normalmente” il Maggio goleador contro il Livorno. Il risultato non è lo stesso ma il gesto tecnico rimane molto bello.

Top&Flop – Seedorf si prende sulle spalle tutto il Milan toccando mille palloni. Bene la difesa con un Antonini forse un po’ colpevole in occasione del gol laziale ma poi molto positivo. Male ancora l’attacco che non riesce ad essere incisivo. Zarate si sacrifica molto e si rende anche pericoloso. Mauri è ispirato, Lichtsteiner è bravo in tutte le fasi e segna il gol. Non bene Rocchi ed il suo sostituto Cruz.

Stefano De Martino

giovedì 25 marzo 2010

COLPO DI STADIO

LAZIO-SIENA 2-0


Nessuno l’avrebbe mai detto alcuni mesi fa, eppure Lazio - Siena è uno scontro salvezza allo stato puro. La squadra biancoceleste digiuna dalla vittoria casalinga da mesi, il Siena è in forma e crede nella salvezza. Come però accade nelle ultime giornate, i ragazzi di Reja partono fortissimo e pigiano l’acceleratore, trovando il goal immediato grazie ad un inserimento di Lichtsteiner ben servito da un vivace Mauri. Il Siena è sterile e stranamente avulso nella manovra, i padroni di casa ne approfittano a metà creando tante palle goal ma sciupando troppo dinanzi a Curci. Nella ripresa Malesani inserisce la quinta punta dicendo così addio alle speranze di rimonta, Reja manda in campo Cruz e l’argentino dopo trenta secondi chiude i conti con l’acrobazia del 2-0. Lazio più vicina alla salvezza, speranze quasi finite per i senesi…

In campo – Edy Reja non può confermare l’undici vittorioso a Cagliari a causa della squalifica di Biava e l’infortunio del bomber Floccari. Va solo in panchina ma rappresenta un importante recupero quello di Pasquale Foggia, finalmente disponibile dopo i problemi al ginocchio operato. Alberto Malesani non ne vuole sapere di venire a Roma a fare barricate e schiera il tridente pesante Maccarone – Larrondo – Ghezzal. Assente Ekdal, si passa al 3-4-3 che in fase difensiva diventa un 5-2-3, avendo Rosi e Del Grosso come esterni di centrocampo.

Si gioca – Solita partenza a razzo della Lazio, molto mobile Rocchi e centrocampo aggressivo. Al 6’ minuto il forcing biancoceleste porta i suoi frutti, Mauri riceve sulla sinistra e crossa al centro per Rocchi che finta il movimento e facilita l’inserimento di Lichtsteiner che di sinistro fulmina Curci. Subito 1-0, Siena colpito a freddo. La squadra di Reja cerca subito il raddoppio, palla in verticale di Brocchi che pesca Mauri, Curci in uscita salva tutto. I bianconeri cercano di alzare il baricentro, Maccarone e Ghezzal sgommano spesso ma non creano particolari pericoli. Al 22’ è il turno di Zarate che ben pescato da Mauri scivola al momento decisivo e calcia centralmente sull’ottimo Curci ancora una volta in uscita disperata. Sono minuti concitati in cui la Lazio sfiora più volte il raddoppio, Rocchi prima prova il sinistro da fuori area sfiorando il palo e successivamente spreca in piena area di rigore uno splendido assist di un ritrovato Brocchi. Siena decisamente poco pungente davanti, complice la ottima prestazione dei difensori biancocelesti e la pochezza del giovane Larrondo.

Malesani nell’intervallo inserisce Reginaldo al posto di Pratali e sbilancia incredibilmente in avanti il Siena. Subito pericolosa la squadra toscana, atteggiamento più intraprendente sin dall’inizio. Altro cambio per Malesani, dentro Calaiò per Del Grosso: pazzesco, cinque punte in campo! La mossa della disperazione del tecnico dei toscani porta solo ad un colpo di testa debole di Calaiò, squadra troppo lunga e poco precisa. Al 27’ Reja inserisce Cruz al posto di Zarate, il “Jardinero” dopo trenta secondi inventa una rovesciata stilistica poco perfetta ma estremamente efficace che si infila nell’angolo lontano: 2-0 e partita in cassaforte. Il Siena non impensierisce più la Lazio, al 30’ un rigenerato Mauri inventa uno splendido lob che si appoggia morbido sulla traversa e per poco non fa venire giù l’Olimpico. Succede poco o nulla nei minuti finali, vittoria meritata per la Lazio di Edy Reja.

La chiave – Il dinamismo del centrocampo laziale mette al tappeto la linea mediana avversaria, costringendo il Siena ad allungarsi vistosamente e di conseguenza a non creare nitide palle goal. La mossa di Malesani di inserire cinque punte facilita ancor più il compito alla Lazio, abile a gestire con testa e pazienza una partita di vitale importanza.

La chicca – Edy Reja vede la Lazio arretrare leggermente e inserisce Cruz al posto di Zarate per regalare centimetri alla squadra. L’argentino dopo nemmeno trenta secondi segna il raddoppio con una rovesciata e il tecnico goriziano si rivolge al suo secondo Giovanni Lopez dicendo: “visto che cambio ho fatto?”… Uno scherzoso peccato di presunzione

Top&Flop – Lichtsteiner assolutamente indemoniato, Brocchi corre anche negli spogliatoi, Mauri sembra essere tornato il centrocampista di tre anni fa. Bene la difesa, Zarate pasticcia un po’ troppo e fa imbestialire Reja, Rocchi generoso ma impreciso sotto porta. Nel Siena il migliore è sicuramente Curci, autore di alcune parate salva risultato. Il più pericoloso è Ghezzal, vivo e pungente, Reginaldo entra e almeno ci prova. Negativi tutti gli altri, citazione particolare per Malesani che continua a scombinare la squadra creando solo confusione.

Massimo Culello

mercoledì 24 marzo 2010

Probabili formazioni di Lazio-Siena...


Si gioca questa sera Lazio-Siena, una partita della 30esima giornata del campionato di serie A. Floccari, uscito anzitempo contro il Cagliari, ha riportato una contrattura e non ci sarà contro il Siena. Torna Zarate, che affiancherà Rocchi in attacco. Al posto dello squalificato Biava ci sarà Radu.

Nel Siena niente da fare per Ekdal e Malagò. In difesa torna Pratali al fianco di Cribari. In attacco il tridente Reginaldo-Maccarone-Ghezzal.

Queste le probabili formazioni.


Lazio (3-5-2): 86 Muslera; 28 Stendardo, 80 Dias, 26 Radu; 2 Lichtsteiner, 32 Brocchi, 24 Ledesma, 5 Mauri, 11 Kolarov; 10 Zarate, 9 Rocchi. All. Reja.

Siena (4-3-3): 85 Curci; 87 Rosi, 29 Cribari, 50 Pratali, 3 Del Grosso; 22 Tziolis, 88 Odibe, 8 Vergassola; 7 Reginaldo, 32 Maccarone, 18 Ghezzal. All. Malesani.

martedì 23 marzo 2010

Peruzzi a Lotito. "Per ora non ci sono le condizioni"


Stavolta a rispondere su un suo possibile ritorno alla Lazio è stato proprio lui Angelo Peruzzi. Come si legge dalle colonne del Corriere dello Sport a firma di Fabrizio Pataria, ai microfoni di Sky ieri l’ex numero 1 biancoceleste è sembrato possibilista. “Non lo so – ha dichiarato il campione di Blera – per ora non ci sono le condizioni. So che la Lazio ha fatto una grande partita a Cagliari ed ha compiuto un bel balzo in avanti in classifica. Ora se riuscisse a battere il Siena, si toglierebbe dagli impicci”. Una porta semichiusa per Lotito, che sta cercando un uomo immagine per la Lazio. L’alternativa è legata al nome di Carlo Regalia. Peruzzi aspetta, i contatti ci sono stati, avrebbe bisogno al suo fianco di un uomo mercato. Le ultime indiscrezioni sarebbero legate a Perinetti. Si è parlato anche di Nani del West-Ham e Paratici della Samp.

lunedì 22 marzo 2010

CAGLIARI-LAZIO 0-2


Una partita quasi da ultima spiaggia per la Lazio, con la sfida nella sfida tra Cellino e Lotito, nemici dichiarati anche nelle dichiarazioni prepartita. Tante assenze ma anche tante motivazioni, la Lazio vuole evitare la retrocessione mentre i giocatori cagliaritani vogliono evitare il rimborso dei biglietti ai propri tifosi, idea di Cellino che a Roma sarebbe ben gradita con questi chiari di luna.
La Lazio parte in quarta e trova subito il vantaggio con capitan Rocchi, a segno dopo oltre due mesi, e spinge costantemente sull’acceleratore alla ricerca del raddoppio che arriva a fine tempo con una magia di Floccari. La ripresa è un monologo biancoceleste, un super Marchetti e l’imprecisione degli attaccanti evitano lo 0-3 in più occasioni, facendo scorrere i minuti in totale sicurezza per gli ospiti. Vittoria fondamentale per i ragazzi di Edy Reja, preoccupante il prolungarsi della serie negativa dei sardi che tira in porta una sola volta in novanta minuti.

In campo – Match decisamente condizionato dalla mano del giudice sportivo che priva la partita degli squalificati Astori, Cossu, Radu, Firmani e Zarate. Pessime notizie anche dall’infermeria, soprattutto per gli ospiti; Matuzalem starà fuori fino al termine della stagione per una frattura al malleolo, Foggia rimanda il rientro mentre Siviglia getta la spugna. Allegri modifica leggermente i suoi schemi e schiera un 4-3-1-2 con Lazzari avanzato al posto di Cossu e con il rientrante Lopez al posto di Astori. Edy Reja dopo una settimana farcita di polemiche manda in campo un 3-5-2 molto accorto e rivoluziona la difesa inserendo Biava e Dias al fianco di Stendardo. Mauri rileva Matuzalem, coppia d’attacco Floccari – Rocchi.

Si gioca – Come capita da alcune trasferte, la Lazio parte forte alla ricerca del vantaggio. Al 3’ Brocchi pesca Mauri al limite dell’area, puntata di destro del centrocampista e palla fuori di poco. Passa meno di un minuto e gli ospiti passano; Mauri ispira il taglio di Rocchi che aggancia di sinistro, evita Marzoratti e piazza il diagonale vincente su cui Marchetti nulla può. 0-1, palla al centro. La reazione del Cagliari è pressoché immediata, Lazzari calcia una punizione indiretta a velocità siderale, Muslera vola a mettere in corner; sarà l’unico acuto del primo tempo dei sardi. La Lazio domina in lungo e in largo un Cagliari in pieno appagamento e dal gioco scontato senza Cossu. Un Rocchi ispirato sfiora il raddoppio con un pallonetto alto di poco a Marchetti battuto, ma è solo il preludio al goal capolavoro al 37’ di Sergio Floccari. L’attaccante calabrese riceve palla fuori area, doppio passo e cucchiaino su Dessena e Agostini, tocco d’esterno e palla nell’angolino. Un capolavoro il goal dello 0-2! Succede poco fino al 47’ quando Mauri riceve una gomitata in area da Lopez, Celi lascia correre.

Ripresa con gli stessi effettivi da ambedue le parti. Subito grande occasione per lo 0-3 per gli ospiti, Floccari centra per Lichtsteiner che indugia troppo e si fa anticipare da Agostini a porta sguarnita. I rossoblu non sono in campo, Allegri inserisce Nenè per Marzoratti ma è sempre la Lazio ad avere il pallino del gioco. Prima è Mauri a sfiorare il goal con un sinistro al volo, poi è la volta di Kolarov e Rocchi, inframezzati da una splendida punizione di Ledesma che Marchetti vola a deviare in corner. C’è in campo solo la Lazio, Cagliari annichilito per la rabbia di Cellino. Marchetti dice no per tre volte di fila a Floccari e Lichtsteiner, confermando la sua candidatura come vice Buffon. L’ultima occasione capita ancora a Mauri che sull’assist di Floccari spara a rete sfiorando il palo più vicino. Finisce 0-2 dopo quattro minuti di recupero, Lazio che torna a galla, Cagliari contestato dai propri tifosi.

La chiave – La ritrovata condizione mentale dei capitolini mette al tappeto il team di Allegri. Convinzione e una gran voglia di uscire dalla crisi, sono questi gli ingredienti principali dell’inversione di rotta della squadra di Reja. Il Cagliari ha affrontato il match con l’animo già in vacanza, a nulla sono servite le minacce del patron Cellino per rianimare una squadra palesemente appagata dall’obiettivo salvezza…

La chicca – Strepitoso il goal del raddoppio di Sergio Floccari. Il centravanti ex Genoa si inventa un doppio passo che manda al bar Dessena e Agostini, rientra e salta i due sopraccitati con un pallonetto per poi freddare Marchetti in uscita con un tocchetto d’esterno destro che si infila nell’angolo lontano. Goal pazzesco, da copertina nello spot della Serie A…

Top&Flop – Nel Cagliari si salva un ottimo Marchetti che evita più volte lo 0-3, strappano la sufficienza ma solo per l’impegno Agostini e Matri. Disastrosa la linea difensiva che regala una miriade di palle goal agli avversari, centrocampo assolutamente impreciso e Lazzari che si accende troppo poco. Negli ospiti monumentale prestazione di Stendardo e Mauri, perfetto dietro il primo e pericolosissimo per tutta la partita il secondo. Floccari si batte e segna un goal memorabile, Brocchi dopo questa partita avrà bisogno di un tagliando per i chilometri percorsi. Lichsteiner e Ledesma sono un po’ imprecisi ma raggiungono comunque la sufficienza.

Massimo Culello

domenica 21 marzo 2010

Probabili formazioni di Cagliari-Lazio


Gravi assenze per il Cagliari in vista della sfida di oggi pomeriggio contro la Lazio. Il tecnico Allegri deve infatti fare a meno di Cossu e Astori, entrambi squalificati, nonché degli infortunati Parola e Lopez. In attacco giocheranno Matri e Nenè supportati da Jeda in posizione di trequartista. Reja conferma il solito modulo 3-5-2 con Floccari e Rocchi coppia d’attacco. Assenti Zarate, Radu e Firmani per squalifica.

Cagliari, stadio Sant’Elia, domenica ore 15
PROBABILI FORMAZIONI
Cagliari (4-3-1-2): Marchetti; Marzoratti, Ariaudo, Canini, Agostini; Biondini, Conti, Lazzari; Jeda; Matri, Nené. All.: Allegri
A disposizione: Lupatelli, Carta, Barone, Di Laura, Dessena, Nainggolan, Larrivey.
Squalificati: Cossu (1), Astori (1)
Indisponibili: Pisano, Brkljaca, Agazzi, Parola, Lopez

Lazio (3-5-2):
Muslera; Biava, Stendardo, Siviglia; Lichtsteiner, Brocchi, Ledesma, Mauri, Kolarov; Floccari, Rocchi. All.: Reja.
A disposizione: Berni, Dias, Diakité, Baronio, Hitzlsperger, Makinwa, Cruz.
Squalificati: Zarate (1), Radu (1), Firmani (1)
Indisponibili: Bizzarri, Meghni, Foggia, Manfredini, Del Nero, Matuzalem

giovedì 18 marzo 2010

Proposta di Art&Finance per acquistare la Lazio


In casa Lazio il momento è critico e mentre la squadra cerca di ricaricarsi in quel di Norcia in società si riflette sul futuro. La gestione del patron Claudio Lotito sembra raccogliere ormai critiche in ogni direzione. Anche quella parte dell’ambiente laziale, storicamente vicina alla presidenza (opinionisti, giornalisti, ex calciatori e vip vari), nelle ultime ore, è sembrata prendere le distanze dal numero uno del club. La spaccatura con il pubblico e i complessi rapporti con l’intera rosa è ormai chiara, tant’è vero che nelle ultime ore nelle alte sfere della società si sta ipotizzando di arruolare un ex giocatore carismatico nell’organigramma dirigenziale, per traghettare la squadra sino alla salvezza. La guida della prima squadra della capitale è dunque in fermento e non solo per ciò che concerne l’attuale organigramma societario, ma anche per quel che potrebbe spalancarsi di qui alle prossime ore. Già da qualche giorno infatti, intorno alla Lazio sembra essersi mosso l’interessamento di una presunta cordata romana, che allo stato attuale però non ha dato cenno d’esistenza. Ma se da sponda romana non emergono novità di rilievo, ad uscire allo scoperto è invece una società spagnola. Art&Finance è il suo nome e il suo raggio d’azione è quello che lega a filo doppio la finanza alle opere d’arte. Secondo le indiscrezioni raccolte in Esclusiva da Lalaziosiamonoi.it una raccomandata con ricevuta di ritorno è partita questo pomeriggio dallo studio di un avvocato romano che la società con sede a Barcellona ha scelto come intermediario. La destinazione della lettera è la Lazio Events S.r.l nella persona del dottor Sergio Scibetta amministratore della stessa. Il senso dello scritto è la richiesta di un incontro fra la società controllante della Lazio Spa e l’Art&Finance, lo scopo? Trattare l’acquisizione del pacchetto di maggioranza della SS Lazio Spa che si aggira intorno al 67 % attualmente in mano a Claudio Lotito attraverso la controllante Lazio Events. Non ci sono cifre ufficializzate al momento, per quel concerne l’offerta economica che l’Art&Finance sarebbe pronta a mettere sul piatto per acquisire la Lazio, ma non si parla di cifre irrisorie anzi. Non più spifferi o voci di possibili società interessate alla Lazio, non più possibili acquirenti, bensì un nome: ART&FINANCE ed una richiesta d’incontro. Il gruppo spagnolo che ha rapporti economici con l’ex-presidente del Real Madrid Lorenzo Sanz, ma non solo (sembra esser legata ad altre società italiane, ndr), attende risposta dalla Lazio. Ora tutto dipende dalla volontà di Lotito. Sinora il patron biancoceleste ha escluso qualsiasi intenzione di vendita e non ha mai accettato alcun tipo di trattativa. Adesso però che la critica accesa ha spedito Lotito dritto dritto sulla graticola, chissà che il presidente della Lazio non si ricreda e torni sui suoi passi. La Lazio ei suoi tifosi sperano in una prospettiva più rosea rispetto al disastroso momento attuale. Dopo le recenti delusioni legate alle tentate acquisizioni bluff del club romano, un appuntamento fra il numero uno del club e la società spagnola potrebbe rappresentare già un inizio.

domenica 14 marzo 2010

LAZIO-BARI 0-2


Quasi 50.000 spettatori, Mauro Zarate in curva a fomentare i tifosi e un Bari praticamente già salvo che ha poco da chiedere ancora al campionato. C’erano tutte le premesse per una giornata da ricordare in casa capitolina, domenica che invece si è trasformata nell’ennesima debacle. Un primo tempo orribile, col Bari tranquillamente arretrato ad aspettare gli avversari e la Lazio totalmente spuntata e priva di idee. Senza Zarate in campo la squadra è prevedibile come il meteo alle Hawai durante la stagione delle piogge, al Bari bastano una punizione calciata male e un contropiede per vincere meritatamente una partita stregata per la Lazio. Stregata sì, perché Kolarov sbaglia pure un rigore al 76’ per atterramento di Cruz. Ventura a fine partita esulta giustamente, il suo Bari l’impresa l’ha già fatta a dieci giornate dalla fine, Reja invece ha troppo su cui meditare, soprattutto per i disastri tattici in cui continua a intoppare…

In campo – Edy Reja, in pieno stile Ballardini, ridisegna per l’ennesima volta il modulo e l’undici titolare biancoceleste. Si ritorna al 3-5-2, Siviglia confermato titolare in difesa e Firmani va a dare sostanza in mezzo al campo. Assenti Zarate, presente però in Curva Nord, Foggia, Meghni e Dabo. Giampiero Ventura, ad un passo dalla salvezza, schiera il suo Bari con il camaleontico 4-4-2, con il jolly Allegretti a sinistra e sempre pronto ad accentrarsi e Alvarez che spesso diventa la terza punta. Pesantissima l’assenza di Barreto che si aggiunge a quelle di Ranocchia, Rivas e Kutuzov.

Si gioca – La Lazio dà la solita impressione di padronanza nei primi minuti di gioco, squadra corta e ottimo pressing. La prevalenza territoriale dei laziali porta però a due soli tiracci di Firmani e Matuzalem, altissimi sopra la traversa della porta di Gillet. Il Bari sta dietro, fa melina in continuazione e cerca il lancio per i poco ispirati Castillo e Meggiorini. Pochissime le emozioni, Brocchi svirgola in area un bel cross di Kolarov, Rizzoli non sanziona un fallaccio da cartellino arancione di Meggiorini su Matuzalem che è costretto a lasciare il posto a Hitzlsperger. Al 32’ Rocchi tocca praticamente il primo pallone della sua partita ma il suo diagonale è debole e fuori misura. Floccari si sbatte, prende botte e cerca di costruire qualcosa da solo, data la disastrosa giornata di Ledesma che non azzecca un passaggio né corto né lungo. Al 48’ la prima vera occasione da goal della partita, Hitzlsperger raccoglie un appoggio di Rocchi ed esplode un sinistro terrificante, Gillet con un grande riflesso respinge! Finisce la prima frazione, partita assolutamente deludente.

Parte ancora bene la squadra di Reja, Floccari al 4’ calcia però in bocca a Gillet. La Lazio di quest’ anno è però un vero disastro e al 6’ vengono a galla tutti i difetti: Allegretti calcia un’innocua punizione in area, Muslera sbaglia tutto e Almiron appoggia comodamente a porta vuota. 0-1, Lazio a terra. Reja toglie Siviglia e inserisce Cruz, sbilanciando la Lazio con un modulo impresentabile. Arriva così al 19’ il colpo del ko; Cruz perde palla e avvia il contropiede letale di Alvarez che brucia tutti, salta Muslera e appoggia morbidamente nella porta vuota. Un suicidio tattico quello di Reja che in confusione totale toglie Hitzlsperger in campo da mezzora e inserisce Mauri. Al 31’ lo sviluppo di un calcio piazzato scaturisce un calcio di rigore segnalato dall’assistente di Rizzoli, sul dischetto va Kolarov che si fa parare il tiro da Gillet. La reazione di nervi è tutta in un bel colpo di testa miracolosamente deviato da Gillet e un bel sinistro di Mauri fuori di poco. Non succede più nulla, Lazio sempre più vicina all’ inferno, Bari praticamente salvo.

La chiave – Il modulo del Bari è l’essenza della semplicità del gioco del calcio. 4-4-2 ordinato, difesa e ripartenze, mai banali e mai buttando via il pallone. Il totale contrario del modulo laziale, un 3-5-2 con Kolarov spesso basso, senza geometrie e affidata sempre agli impresentabili lanci lunghi di Siviglia e Ledesma. L’ennesima lezione tattica di Ventura che all’andata aveva “deriso” Ballardini e al ritorno fa lo stesso con Reja…

La chicca – Felpa grigia, tenuta sportiva e sciarpona biancoceleste al collo. Mauro Zarate, squalificato per due partite, è lì in Curva Nord come un normale tifoso, seduto sulla balaustra a cantare come un vero ultras. Un’ immagine bellissima e unica nel suo genere, così come le mille fotocamere puntate sul talento argentino.

Top&Flop – Salviamo Matuzalem e Stendardo nella Lazio, il resto è un disastro totale con Reja peggiore assoluto. Il Bari è cinico e spietato, portiere e difesa perfetti e nessuno spreco nelle occasioni da goal create. Almiron tatticamente ottimo, Gillet nel finale para anche l’imparabile, bocciati solo Meggiorini e Castillo, decisamente poco pungenti.

Massimo Culello

sabato 13 marzo 2010

Aspettando Lazio-Bari...


Riflettori puntati sullo Stadio Olimpico di Roma dove la Lazio affronta il Bari in una vera e propria gara chiave per il proseguio della stagione biancoceleste.
Reja opta per la difesa a 3 composta da Biava, Dias e Radu. Una scelta che forse potrebbe rivelarsi azzardata contro un reparto offensivo veloce e tonico come quello del Bari. Il tecnico friulano presenta un centrocampo robusto formato da 5 giocatori: Brocchi, Kolarov e Matuzalem in fase d’interdizione dovranno sopperire alle lacune di un reparto che durante questa stagione ha rappresentato uno dei punti deboli per i romani. Sulle fasce confermati Ledesma e Lichtsteiner.
In attacco Floccari e Rocchi non devono far sentire l’assenza di Zarate.

Il Bari sbarca a Roma con l’intenzione di conquistare 3 punti che consentirebbero ai pugliesi di portarsi a 2 punti dai fatidici 40 punti. Oltre ai lungodegenti Langella e Ranocchi Ventura deve fare a meno anche di Gazzi e Rivas.
Difesa a 4 formata da Belmonte, A. Masiello, Bonucci e S. Masiello. A centrocampo rientra Donati che assieme ad Almiron costituirà la coppia centrale, sulle fasce Alvarez ed Allegretti. In attacco Barreto e Castillo.
Si prevedono 50.000 spettatori all’Olimpico (di cui circa 5.000 provenienti dal capoluogo pugliese), un pubblico che cercherà di spingere il pallone in rete e che attende di non essere deluso per l’ennesima volta in questa stagione. Dopo lo sciopero del tifo attuato nella gara con la Fiorentina Reja ed i suoi ragazzi sono avvertiti: la fiducia di domani non è incondizionata.

Lazio (3-5-2): Muslera; Biava, Dias, Radu; Brocchi, Matuzalem, Lichtsteiner, Ledesma, Kolarov; Floccari, Rocchi.
A disposizione: Berni, Diakite, Stendardo, Mauri, Hitzlsperger, Makinwa, Cruz. All.: Reja.
Squalificati: Zarate (2)
Indisponibili: Bizzarri, Meghni, Foggia, Manfredini, Del Nero

Bari (4-4-2): Gillet; Belmonte, A. Masiello, Bonucci, S. Masiello; Alvarez, Donati, Almiron, Allegretti; Barreto, Castillo.
A disposizione: Lamberti, Stellini, Diamoutene, De Vezze, Kamata, Sestu, Meggiorini. All.: Ventura
Squalificati: nessuno
Indisponibili:Langella, Gazzi, Kutuzov, Ranocchia, Donda, Padelli, Rivas

Simone Meloni

venerdì 12 marzo 2010

MAURITO IN CURVA NORD


Non poteva dire di no alla Curva Nord, così Mauro Zarate assisterà... alla partita contro il Bari nel cuore del tifo biancoceleste. L'attaccante argentino della Lazio, squalificato per
due turni dal giudice sportivo, è stato chiamato dai sostenitori
laziali a vedere il match di domenica prossima in Curva Nord. Zarate
è stato felicissimo per la proposta e ha accettato con grande
entusiasmo. Lo accompagneranno il fratello Sergio e l'agente che lo
segue in Italia, Luis Ruzzi. L'argentino è atteso da un bagno di folla, che nessuno poteva vietargli, nemmeno la società. La Lazio
infatti non poteva interferire, dal momento che il calciatore è
squalificato ed è quindi libero di trascorrere autonomamente la sua
domenica. La sua presenza in curva infiamma di più l'attesa per Lazio-Bari, per cui sono stati già venduti 13.000 biglietti.

lunedì 8 marzo 2010

ROCCHI: "Non ho bestemmiato, cito spesso mio zio"


Domenica prossima contro il Bari con ogni probabilità in panchina ci sarà Giovanni Lopez, secondo di Reja che andrà incontro a una squalifica dopo essere stato allontanato dal direttore di gara nel corso della sfida contro i blucerchiati per proteste e improperi. Anche il capitano biancoceleste, Tommaso Rocchi, rischia la prova tv la nuova norma relativa alle bestemmie in campo. Il diretto interessato ha smentito immediatamente: «Non ho mai bestemmiato in vita mia - ha detto Rocchi - ma cito spesso mio zio». La parola ora passa al perito labiale che ha già scagionato, nella scorsa settimana il difensore della Triestina Scurto. La Lazio rischia di presentarsi contro i pugliesi con un attacco dimezzato, vista l'inevitabile squalifica di Zarate dopo l'espulsione diretta rimediata ieri a Marassi

SAMP-LAZIO 2-1


Un avvio illusorio e un vantaggio quasi immediato fanno pensare ad una Lazio quasi fuori dal tunnel. Il 5-2-3 di Reja dura però solo i dieci minuti iniziali, la Sampdoria prende le misure alla compagine capitolina e prima la ferisce con Guberti, poi la perisce con l’ennesimo centro stagionale del cecchino Pazzini. Il resto della gara è cosa per i doriani, Brighi espelle Reja e Zarate tirando fuori nel finale l’orgoglio degli ospiti che sfiorano un immeritato pareggio con il sempre pericoloso Floccari, stoppato dal reattivo Storari. Tre punti “europei” per i liguri, terrore retrocessione sempre intenso per la squadra laziale.

In campo – Gigi Del Neri recupera l’attacco titolare, Pozzi al fianco di Pazzini e Cassano in panchina. La squalifica di Ziegler costringe il tecnico dei blucerchiati al dirottamento sulla sinistra di Accardi, conferma per Zauri come terzino destro titolare. A centrocampo il funambolico Guberti viene ancora preferito a Mannini. Edy Reja presenta una Lazio a trazione anteriore, uno strano 4-3-3 con Kolarov a centrocampo e il tridente Zarate – Floccari – Rocchi che finora non ha mai ingranato. Lunga la lista degli infortunati, sorprende la panchina di Matuzalem.

Si gioca –
Lazio messa stranamente in campo, Kolarov fa il terzino e il modulo è una sorta di 5-2-3. I doriani nei primi minuti non riescono a prendere le misure agli avversari e la Lazio ne approfitta. Al 4’ Zarate parte verticalmente in mezzo al campo e serve Rocchi che tutto solo in area scarica addosso a Storari in uscita. E’ solo un antipasto al vantaggio biancoceleste che arriva al 7’, Zarate parte in slalom sulla sinistra e centra per Floccari, grande aggancio e tocco di destro che trafigge Storari. 1-0, posizione probabile di fuorigioco. La Lazio finisce qui, scompare dal campo e mette in luce tutti i limiti tattici del tridente. Il primo squillo blucerchiato arriva al 15’, Pozzi duella in area con Stendardo e in scivolata calcia di poco a lato. Il giocatore più ispirato è in assoluto Guberti, il suo cross al 20’ trova però impreparati Pazzini e Semioli a due passi dalla porta. Al 29’ punizione per i ragazzi di Del Neri, Palombo invece che crossare serve Guberti al limite dell’area, destro fulminante e palla sotto la traversa per il pareggio dei genovesi, 1-1. Lazio inesistente, si affida ai soliti e inutili lanci lunghi di Siviglia, mai recuperati dal tridente offensivo. Corre il 36’ quando un Guberti in versione Cristiano Ronaldo mette in mezzo per Semioli, tocco per Pazzini, Kolarov ritarda ad uscire e tiene in gioco il centravanti che appoggia comodamente sul primo palo. 2-1 meritato, risultato ribaltato. Succede poco nei minuti finali, si va all’intervallo con la Samp in vantaggio.

Comincia la ripresa, Reja incredibilmente non cambia nessuno. Primo quarto d’ora assolutamente sonnolento, la Sampdoria tiene il pallino del gioco e la Lazio continua a stentare. Al 17’ calcio d’angolo per i padroni di casa, la palla attraversa tutta l’area e finisce a Lucchini che da meno di due metri calcia clamorosamente fuori! Sulla ripartenza la palla finisce tra i piedi di Zarate, serie di dribbling e tiro – cross che si stampa sulla parte alta della traversa. Passa meno di un minuto e dalla parte opposta, sull’ennesima azione da calcio d’angolo, Poli prova la botta da fuori e sfiora il goal della domenica. Reja prova qualche cambio, inspiegabile l’inserimento di Makinwa al posto di un sì spento Rocchi. La Lazio non riesce ad arrivare in porta, la partita si spegne ma si accende il mediocre arbitro Brighi; prima espelle Reja per proteste, poi non fischia l’ennesimo fallo a favore della Lazio ed espelle un infuriato Zarate per proteste. Letteralmente furibondo l’argentino, trattenuto a stento da compagni e avversari. La Lazio getta il cuore oltre l’ostacolo, complice anche l’atteggiamento difensivo assunto dai blucerchiati. Al 42’ Kolarov spara a rete dal limite ma tra sé e la porta trova il neo entrato Mauri che consegna così comodamente il pallone alle braccia di Storari. Al 46’ Floccari torna a pungere, dribbling e destro dal limite, prodezza di Storari! Non succede più nulla, Sampdoria che torna a volare, Lazio in caduta libera e priva di Reja e Zarate per le prossime partite.

La chiave – La posizione di Guberti nella prima frazione mette alle corde la Lazio. Il funambolico centrocampista in prestito dalla Roma fa sfracelli a destra e a sinistra, saltando sistematicamente l’uomo a causa anche dell’improponibile modulo di Reja che non favorisce i raddoppi di marcatura.

La chicca – Lo schema sulla punizione per il pareggio doriano manda in tilt il posizionamento della squadra capitolina, tutta intenta a marcare i giocatori in area e dimenticatasi completamente di Guberti. Una chicca il passaggio a sorpresa di Palombo, una chiccona il destro siderale del trequartista blucerchiato che gonfia la rete di un sorpreso Muslera.

Top&Flop – Strepitoso Guberti nella Samp, un primo tempo da giocatore di altra categoria, bene il giovane e tecnico Poli, la difesa sbaglia poco o nulla, Storari decisivo nel finale. Negli ospiti Zarate è pericoloso ma si fa espellere da un pessimo Brighi, troppo casalingo nei contatti e nelle mischie (sul goal di Floccari sbaglia l’assistente). Radu sempre elegante e convinto, Floccari sbaglia raramente sotto porta. Reja sbaglia tutto e rimedia la seconda espulsione consecutiva, Kolarov è l’ombra di sé stesso.

Massimo Culello

sabato 6 marzo 2010

Aspettando Samp-Lazio...


GENOVA - Del Neri ripropone la formazione messa in campo al San Siro contro l'Inter.Intanto Cassano è sceso in campo nel secondo tempo dell'amichevole contro il Campomorone sembra aver recuperato l'infortunio. Nella Lazio, Radu giocherà al centro della difesa, con Lichtsteiner e Kolarov sugli esterni.
Sampdoria-Lazio si giocherà domenica 7 marzo alle ore 15.00.
Ecco le probabili formazioni:

Sampdoria (4-4-2): Storari, Zauri, Gastaldello, Lucchini, Accardi; Semioli, Palombo, Poli, Mannini; Pazzini, Pozzi.
All.: Del Neri
A disposizione: Guardalben, Rossi, Cacciatore, Padalino, Tissone, Guberti, Scepovic. Squalificati: Ziegler (1)Indisponibili: Castellazzi

Lazio (4-3-1-2): Muslera, Lichtsteiner, Stendardo, Radu, Kolarov; Brocchi, Ledesma, Matuzalem; Mauri; Zarate, Floccari.
All.: Reja
A disposizione: Berni, Diakité, Biava, Siviglia, Hitzlsperger, Cruz, Rocchi
Squalificati: nessunoIndisponibili: Bizzarri, Dabo, Dias, Meghni, Foggia, Manfredini.

mercoledì 3 marzo 2010

PATARCA: "Zarate deve stare in campo sempre"


In mattinata, ai microfoni di Radio Incontro nella trasmissione La Lazio Siamo Noi è intervenuto Volfango Patarca, l'uomo che per 24anni ha guidato la scuola calcio dei capitolini scoprendo, tra gli altri, i vari Di Canio, Nesta, Di Vaio e Di Biagio. Patarca ha espresso grande perplessità circa le recenti esclusioni di Mauro Zarate dall'undici titolare varato da Reja: "L'argentino deve giocare sempre. Sento dire a tutti che ha bisogno di capire come ci si rapporta con la squadra, che deve imparare ad essere meno egoista. Ma di cosa parliamo? Non scherziamo, questo ragazzo deve stare in campo sempre. Non era certo lui il problema della Lazio prima che arrivasse Reja, escluderlo significa rinunciare al più forte. La prima maglia dovrebbe essere data a lui, poi via via si dovrebbero scegliere gli altri da fargli giocare intorno".
Fonte: www.lalazioinrete.blogspot.com

martedì 2 marzo 2010

Sinisa ammette: "tifo Lazio, un giorno la allenerò"


Una volta Sampdoria-Lazio era la partita del cuore, oggi, vista sulla panchina del Catania, rappresenta una sfida come le altre se non fosse per quell'amore indissolubile che è parcheggiato in fondo all'anima. «La Lazio per me è come la Stella Rossa - confessa Mihajlovic - in biancoceleste ho vissuto sette anni meravigliosi. Ora io sono il tecnico del Catania, e sulla panchina laziale c'è Reja, ma sono convinto che un giorno, non so quando, sarò l'allenatore della Lazio». Lei è il tecnico del Catania, domenica dovrà tifare Sampdoria. «Io tifo Lazio, anche se vado contro i miei interessi. Sono l'allenatore del Catania, ma sono preoccupato per la Lazio: io sono convinto di salvarmi, spero di festeggiare anche la loro salvezza». Reja è atteso da una sfida probante. «Non sarà facile, giocano bene. Vorranno riscattare la sconfitta col Parma e ritroveranno tutti gli attaccanti». Per la Lazio si sta rivelando una stagione molto difficile. «Mi dispiace vedere la squadra in queste condizioni, è impaurita, allo sbando. Ho visto quasi tutte le partite della Lazio prima di andare a Catania, non ho avuto una buona impressione, spero tanto di sbagliarmi». Secondo lei, qual è la quota salvezza? «Serviranno 40 punti. La classifica è corta, ci sono tante squadre in pochi punti. Bastano due risultati positivi per portarsi fuori, con altrettanta facilità si può sprofondare: è necessario restare concentrati, basta poco per perdere quota». Sabato scorso i tifosi hanno fatto sciopero. «In questo momento credo sia importante essere vicini alla squadra, per contestare c'è sempre tempo. La Lazio ha 110 anni di storia, ed è più importante di Lotito, di Reja, di tutti. Pensiamo a salvarci, per cambiare le cose c'è sempre tempo. In Serie B sarebbe tutto più difficile...». Reja con la Fiorentina non ha schierato Zarate. «È il miglior giocatore della Lazio, ma deve imparare a giocare a pallone. Il talento fine a se stesso non serve, deve imparare a giocare per la squadra. Reja non va contro i suoi interessi, se il ragazzo va in panchina un motivo ci sarà». Capitolo amarcord: un Lazio-Samp che ricorda. «Dicembre 1998, finì 5-2 per la Lazio. Prima della partita incontrai Ferron nel tunnel degli spogliatoi, il portiere della Samp, avevamo giocato insieme, mi conosceva. "Se non vuoi fare figuracce, non muoverti sulle punizioni, altrimenti ti fulmino sul tuo palo". Lui non si è mai mosso, io ho fatto tre gol su punizione. E a fine partita esonerarono Spalletti...».