lunedì 8 marzo 2010

SAMP-LAZIO 2-1


Un avvio illusorio e un vantaggio quasi immediato fanno pensare ad una Lazio quasi fuori dal tunnel. Il 5-2-3 di Reja dura però solo i dieci minuti iniziali, la Sampdoria prende le misure alla compagine capitolina e prima la ferisce con Guberti, poi la perisce con l’ennesimo centro stagionale del cecchino Pazzini. Il resto della gara è cosa per i doriani, Brighi espelle Reja e Zarate tirando fuori nel finale l’orgoglio degli ospiti che sfiorano un immeritato pareggio con il sempre pericoloso Floccari, stoppato dal reattivo Storari. Tre punti “europei” per i liguri, terrore retrocessione sempre intenso per la squadra laziale.

In campo – Gigi Del Neri recupera l’attacco titolare, Pozzi al fianco di Pazzini e Cassano in panchina. La squalifica di Ziegler costringe il tecnico dei blucerchiati al dirottamento sulla sinistra di Accardi, conferma per Zauri come terzino destro titolare. A centrocampo il funambolico Guberti viene ancora preferito a Mannini. Edy Reja presenta una Lazio a trazione anteriore, uno strano 4-3-3 con Kolarov a centrocampo e il tridente Zarate – Floccari – Rocchi che finora non ha mai ingranato. Lunga la lista degli infortunati, sorprende la panchina di Matuzalem.

Si gioca –
Lazio messa stranamente in campo, Kolarov fa il terzino e il modulo è una sorta di 5-2-3. I doriani nei primi minuti non riescono a prendere le misure agli avversari e la Lazio ne approfitta. Al 4’ Zarate parte verticalmente in mezzo al campo e serve Rocchi che tutto solo in area scarica addosso a Storari in uscita. E’ solo un antipasto al vantaggio biancoceleste che arriva al 7’, Zarate parte in slalom sulla sinistra e centra per Floccari, grande aggancio e tocco di destro che trafigge Storari. 1-0, posizione probabile di fuorigioco. La Lazio finisce qui, scompare dal campo e mette in luce tutti i limiti tattici del tridente. Il primo squillo blucerchiato arriva al 15’, Pozzi duella in area con Stendardo e in scivolata calcia di poco a lato. Il giocatore più ispirato è in assoluto Guberti, il suo cross al 20’ trova però impreparati Pazzini e Semioli a due passi dalla porta. Al 29’ punizione per i ragazzi di Del Neri, Palombo invece che crossare serve Guberti al limite dell’area, destro fulminante e palla sotto la traversa per il pareggio dei genovesi, 1-1. Lazio inesistente, si affida ai soliti e inutili lanci lunghi di Siviglia, mai recuperati dal tridente offensivo. Corre il 36’ quando un Guberti in versione Cristiano Ronaldo mette in mezzo per Semioli, tocco per Pazzini, Kolarov ritarda ad uscire e tiene in gioco il centravanti che appoggia comodamente sul primo palo. 2-1 meritato, risultato ribaltato. Succede poco nei minuti finali, si va all’intervallo con la Samp in vantaggio.

Comincia la ripresa, Reja incredibilmente non cambia nessuno. Primo quarto d’ora assolutamente sonnolento, la Sampdoria tiene il pallino del gioco e la Lazio continua a stentare. Al 17’ calcio d’angolo per i padroni di casa, la palla attraversa tutta l’area e finisce a Lucchini che da meno di due metri calcia clamorosamente fuori! Sulla ripartenza la palla finisce tra i piedi di Zarate, serie di dribbling e tiro – cross che si stampa sulla parte alta della traversa. Passa meno di un minuto e dalla parte opposta, sull’ennesima azione da calcio d’angolo, Poli prova la botta da fuori e sfiora il goal della domenica. Reja prova qualche cambio, inspiegabile l’inserimento di Makinwa al posto di un sì spento Rocchi. La Lazio non riesce ad arrivare in porta, la partita si spegne ma si accende il mediocre arbitro Brighi; prima espelle Reja per proteste, poi non fischia l’ennesimo fallo a favore della Lazio ed espelle un infuriato Zarate per proteste. Letteralmente furibondo l’argentino, trattenuto a stento da compagni e avversari. La Lazio getta il cuore oltre l’ostacolo, complice anche l’atteggiamento difensivo assunto dai blucerchiati. Al 42’ Kolarov spara a rete dal limite ma tra sé e la porta trova il neo entrato Mauri che consegna così comodamente il pallone alle braccia di Storari. Al 46’ Floccari torna a pungere, dribbling e destro dal limite, prodezza di Storari! Non succede più nulla, Sampdoria che torna a volare, Lazio in caduta libera e priva di Reja e Zarate per le prossime partite.

La chiave – La posizione di Guberti nella prima frazione mette alle corde la Lazio. Il funambolico centrocampista in prestito dalla Roma fa sfracelli a destra e a sinistra, saltando sistematicamente l’uomo a causa anche dell’improponibile modulo di Reja che non favorisce i raddoppi di marcatura.

La chicca – Lo schema sulla punizione per il pareggio doriano manda in tilt il posizionamento della squadra capitolina, tutta intenta a marcare i giocatori in area e dimenticatasi completamente di Guberti. Una chicca il passaggio a sorpresa di Palombo, una chiccona il destro siderale del trequartista blucerchiato che gonfia la rete di un sorpreso Muslera.

Top&Flop – Strepitoso Guberti nella Samp, un primo tempo da giocatore di altra categoria, bene il giovane e tecnico Poli, la difesa sbaglia poco o nulla, Storari decisivo nel finale. Negli ospiti Zarate è pericoloso ma si fa espellere da un pessimo Brighi, troppo casalingo nei contatti e nelle mischie (sul goal di Floccari sbaglia l’assistente). Radu sempre elegante e convinto, Floccari sbaglia raramente sotto porta. Reja sbaglia tutto e rimedia la seconda espulsione consecutiva, Kolarov è l’ombra di sé stesso.

Massimo Culello

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