lunedì 19 aprile 2010

IL DERBY


Che disastro, Floccari. Sul tuo piede passava la possibilità di evitare l'orda barbarica che invece si sta già manifestando a colpi di fuochi d'artificio e di clacsonate.
Che iattura. Che regalo. Che sciagura. Adesso, nei cuori dei cugini, prenderà meritatamente il posto dello (lui si!) sfortunato Paolo Negro.
Con la Lazio abbastanza a sorpresa in vantaggio per 1-0 dopo un primo tempo oggettivamente brutto, sul piede dell'attaccante calabro c'è stata la possibilità di dare la svolta decisiva al derby, ed invece uno dei giocatori finora più positivi ha calciato male, molto male, il rigore del possibile 2-0.
La roma ha avuto così la scarica adrenalinica che le serviva dopo un primo tempo mal giocato, ed ha saputo ribaltare il risultato. "Merito" di Floccari ma anche di Ranieri, che ha saputo pescare dalla panchina le forze che gli servivano per rimettere in gara la sua squadra.

Alla Lazio, Floccari a parte, si può rimproverare poco. Ha giocato una gara gagliarda ma è stata punita nei 10 minuti di sconforto post rigore mancato.
La salvezza è sempre difficile ma si sapeva che fare un risultato positivo contro la prima in classifica era un'impresa. La via per la salvezza passerà da Genova sponda grifoni domenica prossima, muovere la classifica lì sarà importante.

Del risultato ne soffre purtroppo anche la città di Roma, che si vede occupata dall'orda barbarica cesaronica.
Da Rugantino ai Cesaroni: che salto in basso. Non me ne vogliano molti tifosi della roma (butto la una percentuale: il 50-60 per cento?), quelli che alla vittoria della propria squadra festeggiano in modo composto ed appropriato, questi commenti non sono per voi.
Pensiamo invece a quelli del "daye". A quelli che chiamano i giocatori "Massimo" o "Giuseppe" in una intimità che non gli appartiene. A quelli che,già in questi giorni, vengono guardati con occhi strabuzzati dai non-romani che ho incontrato. A quelli che, dopo la vittoria del loro scudetto, hanno fatto agguati a San Lorenzo (rigorosamente in gruppo contro il singolo) a chi non sventolava il vessillo d'ordinanza.
A quelli sempre inopportuni come un chitarrista rock in un concerto di musica sinfonica, o come un giostraio in chiesa durante la Santa Messa.
A quelli che allo stadio non ci vanno ma che, nel momento della vittoria, si comportano come ultras da una vita ma con la sciarpa rigoramente "tarocca".
C'era la possibilità di evitare questo disastro, ed invece si è persa una grossa, grossissima occasione. Peccato. Questo il rimpianto maggiore di questo derby.

Lazio: Muslera, Dias, Stendardo (dal 6' Biava), Radu, Lichtsteiner (dal 64' Zarate), Brocchi, Ledesma, Mauri, Kolarov, Rocchi, Floccari (dal 74' Cruz). All. Reja

roma : Julio Sergio, Cassetti, Juan, Burdisso, Riise, Perrotta, Pizarro, De Rossi (dal 46' Taddei), Vucinic (dal 82' Brighi), Totti (dal 46' Menez), Toni. All. Ranieri

Arbitro: Tagliavento (Tr)

Marcatori: 14' Rocchi (L), 53' Vucinic (r), 64' Vucinic (r)

Ammoniti: Riise, De Rossi, Totti, Cassetti, Juan, Taddei, Toni, Menez (r), Brocchi, Kolarov (L),
Espulsi: Ledesma (L),
18/04/2010 di avantilazio

2 commenti:

red boys on fire ha detto...

Suadações Santaclarenses

red boys on fire

Unknown ha detto...

Scusami, condivido solo in parte le tue considerazioni. E' vero che ci sono molti tifosi romanisti violenti, ma è vero anche che i tifosi violenti sono da tutte le parti, anche della Lazio. E per dovere di informazione citerei, oltre il gesto anti-sportivo di Totti, anche quello di Rocchi dopo il suo gol, quello di Radu, e il nervosismo eccessivo di Ledesma. Onestamente credo che i comportamenti "caldi" o poco corretti dei giocatori, e i comportamenti violenti dei tifosi, si equivalgano. Grazie