domenica 16 maggio 2010

LAZIO-UDINESE 3-1...partita e tabellino


Gara tra due formazioni che non hanno più nulla da dire in campionato. Eppure lo spettacolo ne risente meno del previsto: le squadre si battono proponendo uno spettacolo tutto sommato piacevole. Passa la Lazio che si fa riagguantare alla mezzora, ma che a cavallo tra primo e secondo tempo chiude la partita. Un goal mangiato a testa e l’espulsione di Isla per proteste dopo la mezzora. Questa è l’ultima di Lazio e Udinese.

In campo – Formazioni rimaneggiate, più per la scarsa importanza della gara e per non rischiare gli acciaccati, che per effettive esigenze tecnico-tattiche. Berni quindi in porta, con Muslera verso la Nazionale uruguayana. In difesa la tallonite di Radu concede forse l’ultima gara in biancoceleste a Siviglia. Anche i fastidi muscolari di Lichtsteiner e Kolarov regalano spazio agli esterni di ripiego, Scaloni e Del Nero. Idem per Mauri, sostituito da Hitzlsperger. In avanti Zarate ancora in panchina. Udinese con due giovanissimi come portieri: Romo titolare anche della primavera, Bucuroiu in panchina. Inler a casa per problemi fisici, Asamoah e Isla in mezzo assieme a Pepe. In avanti Sanchez e Di Natale a supporto di Floro Flores.

Si gioca – I ritmi all’inizio troppo blandi fanno confermare erroneamente la scarsa importanza della partita ai fini della classifica. In realtà dopo i primi minuti di timida offensiva bianconera, anche la Lazio si sveglia dal torpore e insieme all’avversario mette in piedi un primo tempo piuttosto piacevole. La fanno da padrone i tiri da fuori, Sanchez e Floro Flores da una parte, Brocchi dall’altra. Ma è l’inatteso Hitzlsperger a sbloccare il risultato al 16’: con una gran botta di mancino, The Hammer buca il giovane Romo grazie anche a una deviazione di Domizzi. La Lazio prende coraggio e avanza il baricentro, ma la parentesi di capitan Di Natale alla mezzora ristabilisce la parità: azione personale dalla sinistra ad accentrarsi e a bersi l’imbambolato Siviglia, rasoterra sul primo palo e angolino pescato in pieno. Neanche un tempo per Isla, che si fa prima ammonire per trattenuta, poi espellere al 38’ per proteste, in parte giustificate da un fallo di Ledesma ai danni di Floro Flores non sanzionato dall’arbitro di Torre Annunziata. I biancocelesti continuano però ad attaccare e solo due miracoli di Romo negano il goal a capitan Rocchi. Ma non può nulla quasi allo scadere sul gran tiro a giro di Floccari al termine di un’azione spettacolare conclusa dalla sponda del capitano biancoceleste per l’ex-Genoa.

I ritmi nella ripresa non calano e la Lazio, forte del vantaggio e della superiorità numerica gioca con più tranquillità e spazi. Neanche dieci minuti e l’eroe della salvezza biancoceleste, Brocchi, mette il sigillo alla gara: riceve palla sulla sinistra al limite, si accentra saltando due uomini e infila rasotera Romo sul suo palo. L’Udinese però avrebbe l’occasione ghiotta per accorciare le distanze, ma è davvero incredibile l’erroraccio di Sanchez sotto porta, servito egregiamente in contropiede da Di Natale partito forse oltre la linea dei difensori. Tiro quasi a porta vuota e palla che sorvola la traversa. Anche il promettente Cuadrado abbozza una bell’azione personale da lontano, ma il rasoterra è troppo debole per impensierire Berni. Si mette sempre più in mostra Romo, che nega anche un goal praticamente fatto a Floccari, pescato da un lancio tutto solo oltre la linea difensiva bianconera. Ma il portierino venezuelano non si intimorisce e ipnotizza l’attaccante che gli tira addosso. Minuti finali di marca bianconera per accorciare almeno le distanze, con la Lazio che tenta di approfittare dei contropiedi in undici contro dieci, ma non succede più nulla.

La chiave – Trovare tanti demeriti all’Udinese non sembra giusto. Semplicemente il gioco biancoceleste dall’avvento di Reja è più brillante e anche col rimaneggiamento della formazione la lazio si impone meritatamente, agevolata certamente anche da quasi un’ora di superiorità numerica.

La chicca – Inutile non citare il pregara, col giro di campo di Dabo. Toccanti le lacrime di commozione del centrocampista, legato a questa maglia da diversi anni. Una carriera da chiudere a casa, in Francia, che non gli farà certamente scordare l’avventura biancoceleste.

Top&Flop – Nella Lazio si mette in mostra Hitzlsperger, ma nella ripresa scompare. Brocchi il solito motorino, col vizietto del goal nelle ultime due uscite. Zarate in valutabile, perché svogliato. Nell’Udinese Di Natale non brilla come il solito ma mette comunque il suo sigillo. Pepe non c’è, Sanchez nemmeno. Ottimo l’esordio del primavera Romo.

Alessandro Lazzaro

IL TABELLINO
LAZIO-UDINESE 3-1
MARCATORI: 16’ Hitzlsperger (L), 30’ Di Natale (U), 45’ Floccari (L), 53’ Brocchi (L)

LAZIO (3-5-2): Berni 6; Biava 6, Dias 6, Siviglia 5.5; Scaloni 6, Brocchi 7.5 (88’ Baronio sv), Ledesma 6, Hitzlsperger 6, Del Nero 6.5 (74’ Diakite 6.5); Floccari 6, Rocchi 6.5 (66’ Zarate 5). A disposizione: Iannarilli, Stendardo, Firmani, Baronio, Cruz. All. Reja 7

UDINESE (4-3-2-1): Romo 6.5; Ferronetti 5, Zapata 5.5 (71’ Siqueira 6), Domizzi 5.5, Pasquale 5.5; Asamoah 6, Isla 5.5, Pepe 5 (80’ Lodi sv); Sanchez 5.5, Di Natale 6.5; Floro Flores 5.5 (42’ Cuadrado 6.5). A disposizione: Bucuroiu, Chara, Obodo, Corradi. All. Marino 5.5

ARBITRO: Guida 6

AMMONITI: Siviglia, Diakite (L), Isla (U)
ESPULSIONI: Isla (U)

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