martedì 15 giugno 2010

ITALIA -PARAGUAY 1-1


Nella gara d’esordio l’Italia campione in carica deve accontentarsi di un punto. Primo tempo intenso ma senza occasioni, deciso dallo stacco di Alcaraz, difensore centrale paraguayano. Gli azzurri ci mettono la grinta e nella ripresa è De Rossi a trovare il guizzo vincente. L’attacco è parso troppo evanescente anche se Pepe, Montolivo e la linea difensiva hanno destato buone impressioni.

In campo - Al Green Point Stadium di Città del Capo, splendido impianto da 69 mila spettatori, gli Azzurri di Marcello Lippi danno il via alla kermesse iridata sotto una pioggia battente. Il commissario tecnico schiera un 4-3-3 volitivo, con Buffon in porta, Chiellini, Cannavaro e Criscito dietro, Zambrotta e Criscito sugli esterni, e Marchisio sugli esterni, De Rossi e Montolivo, il vice Pirlo, in mezzo al campo; Pepe e Iaquinta giocano larghi a supporto della punta centrale Gilardino. Gerardo Martino schiera un 4-4-2 classico con Villar in porta, Bonet, Da Silva, Alcaraz e Morel sulla linea difensiva, Vera, Victor Cáceres, Riveros e Torres a centrocampo, Haedo Valdez e Lucas Barrios di punta.

Si gioca - Pronti, via! Inizia il mondiale sudafricano e l’arbitro Archundia non ravvisa subito gli estremi per sanzionare un’entrata di Riveros sulla tibia di Montolivo. L’Italia spinge subito sulla destra con Zambrotta e Pepe molto aggressivi; al 6’ Morel anticipa in rovesciata proprio Pepe, inseritosi sulla sventagliata di Criscito. Al 10’ dopo una bella percussione De Rossi rovina a terra inviperito con Cáceres, ma le immagini non chiariscono. Pepe è tra i migliori e ci riprova di testa, la difesa del Paraguay allontana. Gli Azzurri non esauriscono la spinta offensiva dei primi minuti e le punte fanno molto movimento: Iaquinta è pescato in fuorigioco, Zambrotta cerca Gilardino ma il cross è un po’ lungo. Al 20’ la gara si vivacizza ulteriormente: dopo un break del Paraguay con un colpo di testa deviato di Riveros l’occasione buona capita a Montolivo, bravo a rubar palla in pressing a centrocampo, a puntare la porta e far partire un destro troppo fiacco per impensierire Villar; sul capovolgimento di fronte Torres grazia la retroguardia azzurra sparacchiando a lato. Gilardino, Iaquinta e De Rossi provano a farsi vedere sui calci piazzati: al 28’ l’attaccante è anticipato a un metro e mezzo dalla porta da una spaccata di Alcaraz sull’ennesimo corner tagliato di Marchisio. La difesa sudamericana è arcigna e non concede spazi. Al 39’ il Paraguay raccoglie i frutti su palla inattiva generosamente concessa dal messicano Archundia per un abbraccio di Chiellini su Valdez. Torres pennella di sinistro dalla tre quarti, Antolin Alcaraz sovrasta Cannavaro e anticipa De Rossi incornando nell’angolino basso. L’Italia cerca di reagire ma senza riuscirci e torna negli spogliatoi in preda al nervosismo.

Nell’intervallo Lippi cambia Buffon per un risentimento al nervo sciatico: al suo posto Marchetti. La gara è ingessata, gli Azzurri non trovano spazi e i paraguayani sono più reattivi nei contrasti a centrocampo, provando qualche conclusione velleitaria. Pepe tenta l’acrobazia sul cross a rientrare di Zambrotta ma manca il pallone; sul capovolgimento di fronte Vera si ritrova il pallone sul destro dopo una mischia e non trova il sette per pochi centimetri. Al 56’ l’Italia va al tiro con Montolivo ma il destro è centrale e facile preda di Villar, che neutralizza anche un bel cross di Camoranesi, subentrato a Marchisio; Iaquinta si sbatte sulla destra ma senza fortuna. Martino cambia Torres con Santana e l’Italia intensifica il pressing. Al 63’ l’Italia raccoglie i frutti quando De Rossi interviene in spaccata col sinistro sul corner spiovente di Pepe dalla sinistra e la butta dentro rubando il tempo a Barrios. Sull’onda dell’entusiasmo l’Italia spinge ma Montolivo viene fermato di spalla da Da Silva e Gilardino è chiuso al tiro. In precedenza Santana aveva ciccato una gran palla dopo un assist di Lucas Barrios da sinistra, riportandoci subito alla realtà di una gara ostica e dura. Martino decide di buttare dentro Santa Cruz per Valdez e Cardozo per Barrios mentre Lippi richiama Gilardino giocandosi la carta Di Natale in appoggio a Iaquinta punta centrale. All’80’ Pepe si accentra dalla sinistra e scarica un destro basso e centrale, bloccato da Villar; poco dopo Montolivo prova il destro secco dai trenta metri ma il portiere del Paraguay si distende in tuffo e devia in angolo. Il Paraguay contiene affacciandosi sporadicamente in attacco mentre l’Italia imbastisce un attacco arrembante, provando ad affondare sulle due fasce soprattutto con il dinamismo di Pepe. Non succede nient’altro: conviene accontentarsi di un punto dopo una prestazione così così. Buona la reazione d’orgoglio degli azzurri: c’è molto da rivedere ma non era facile recuperare il risultato.

La chiave - Alcaraz, buon centrale in forza al Club Brugge, indirizza la partita in pochi minuti: prima anticipa Iaquinta sottoporta, poi va a segnare con un perfetto inserimento su calcio piazzato anticipando De Rossi. Il giallorosso reagisce d’orgoglio e va a cercare il guizzo del pareggio sfruttando la buona vena di Pepe, che ha messo in mezzo una quantità industriale di palloni. Quest’Italia operaia ci ha messo il cuore recuperando una gara non facile.

La chicca - Italia-Paraguay ha due precedenti: uno risale al 1950, ed è una vittoria per 2-0, l’altro è un successo per 3-1 in un’amichevole del 1998. In anni recenti all’esordio ci è capitata spesso una squadra sudamericana: il Cile nel 1998 e l’Ecuador nel 2002.

Top&Flop - Male Gilardino, non si è reso mai pericoloso; Zambrotta ha macinato chilometri sulla fascia, e Pepe ha dimostrato di essere un giocatore vero, creando molti pericoli. Del Paraguay è piaciuto solo il centrale Alcaraz: deludenti Lucas Barrios e Haedo Valdez, mai pericolosi.

Daniele Chiti

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