martedì 30 novembre 2010

LAZIO-CATANIA 1-1


La rincorsa della Lazio alla capolista Milan si ferma dinnanzi alla diga imposta dal Catania, squadra difficilissima da affrontare a causa della quasi maniacale cura della fase difensiva dei propri interpreti. I ragazzi di Reja hanno fatto la partita per quasi tutto l’arco dei novanta minuti, senza trovare però il colpo del ko anche “grazie” alla giornata sì di Mariano Andujar. Partita troppo tattica e aperta solo nei finali di tempo, sfortunato nella finalizzazione uno Zarate autore di alcune giocate da fuoriclasse autentico, sciagurato il contropiede finale della squadra di Giampaolo che butta via un successo che sarebbe stato veramente troppo penalizzante per i capitolini.

FORMAZIONI – Lazio con la rosa al gran completo, problemi di abbondanza per Reja che lascia addirittura a casa Stendardo e Garrido. Regia affidata a Ledesma che vince il ballottaggio con Matuzalem, Zarate ancora prima punta con Floccari alle sue spalle. Catania che arriva all’Olimpico con parecchie defezioni; non recuperano Carboni e Spolli, Lopez è squalificato e lascia spazio al giapponese Morimoto. Confermati Gomez e Llama sulle fasce.

PARTITA – Cerca subito di fare gioco la Lazio, il Catania erige il solito muro umano dietro la metà campo e gli uomini di Reja faticano tantissimo a trovare spazi. I rossoblu cercano di pungere con le ripartenze, il solo Gomez spaventa però la difesa biancoceleste partendo da lontano. Hernanes sfiora il goal con un bello stop e girata strozzata in area, poi è Floccari a saltare Terlizzi ma il suo tiro sbatte contro il corpo di Andujar. Il Catania prende via via le misure, la Lazio è costretta a una sessione infinita di retropassaggi a Muslera a causa del pressing e del catenaccio puro imposto da Giampaolo. La partita si addormenta inevitabilmente, Zarate non riceve un solo pallone giocabile e le occasioni arrivano solo da calcio piazzato. Riappare il Catania al 43’, Gomez scarica il destro da trenta metri e Muslera mette goffamente in corner; dalla bandierina va Llama, Silvestre sbuca da tergo e insacca sul primo palo. La Lazio freddata, gelata, risorge immediatamente con l’anima caliente di Hernanes; discesa palla al piede incontrastata, un occhio alla porta e destro secco da fuori area che trafigge Andujar e riporta la parità in pieno recupero.

Ripresa che inizia all’insegna di Zarate, il talento di Haedo al 6’ decide di fare tutto da solo saltando mezza squadra avversaria, pallonetto finale su cui Andujar si supera e devia in angolo. La partita riprende la falsariga del primo tempo, Lazio che cerca di fare gioco e Catania sempre attento nelle chiusure. Reja inserisce Matuzalem e Foggia per gli spenti Ledesma e Mauri, il gioco si focalizza sulle fasce e il Catania è costretto ad arretrare ulteriormente. Al 32’ è ancora Zarate a scaldare l’Olimpico, ennesimo slalom efficace sulla sinistra e destro a giro su cui rimangono tutti a guardare, palla però che sfiora solo l’incrocio dei pali. Asfissiante la pressione dei padroni di casa, il Catania è però sempre lucido nel difendere e nell’addormentare la partita con qualche perdita di tempo abbastanza snervante. E’ ancora Zarate nel finale a provarci, il suo assist al bacio per Foggia trova un sinistro di difficile narrazione per bruttezza e scoordinazione. Ci prova la Lazio nel recupero, Hernanes dalla distanza piega le mani all’ottimo Andujar, sul susseguente corner un dubbio intervento sul brasiliano consente la ripartenza dei rossoblu che in quattro contro due pasticciano clamorosamente e consentono a Biava di effettuare un prodigioso recupero. Finisce 1-1, risultato stretto alla Lazio, Catania a casa con il malloppo desiderato.

CHIAVE – Il pressing asfissiante sui portatori di palla laziali non consente alla squadra di Reja di imporre il proprio gioco come al solito. Mascara e Morimoto non puntano mai la porta ma danno sempre fastidio a Ledesma e Dias quando impostano, Biagianti ricorre sempre alle maniere forti per spezzare le sortite avversarie: il “credo” di Giampaolo.

CHICCA – Al quinto della ripresa Hernanes appoggia per Mauro Zarate, l’argentino salta un avversario, vince un rimpallo, salta in slalom speciale con la finta a due piedi altri tre avversari e deposita verso la rete un lob pazzesco su cui Andujar si supera ed evita quello che sarebbe stato il goal dell’anno.

MOVIOLA – Al 20’ annullato goal a Biava che parte effettivamente in offside. Corrette tutte le segnalazioni di fuorigioco degli assistenti.

TATTICA – Confermato il 4-2-3-1 dell’ultimo periodo con Zarate finalizzatore e Floccari arretrato. Preferito Christian Ledesma a Matuzalem, l’argentino dà maggiori garanzie in fase difensiva contro una squadra molto veloce palla a terra. L’inserimento di Foggia per Mauri serve a aprire la difesa ospite sulla fascia, Rocchi per Floccari lascia qualche dubbio. Giampaolo risponde con un 4-4-2 tutto rapidità, Gomez e Llama larghi sulle fasce e coppia d’attacco Antenucci – Mascara. Biagianti e Pablo Ledesma in mediana, centrocampo intento a distruggere più che a creare. L’inserimento di Martinho e Izco per dare maggiore verve alla squadra non sposta gli equilibri.

PROMOSSI&BOCCIATI – Radu (Voto 6,5) risponde alla polemica innescata dalla Federazione rumena (Voto 4) con una dimostrazione di integrità fisica, nel Catania bocciata la mentalità intenta solo a spezzare il gioco avversario. Voto 8 alla giocata quasi goal del rigenerato Zarate e alla conseguente parata di Andujar, Voto 4 agli schemi offensivi dei capitolini sui calci d’angolo che in dieci occasioni non costruiscono una sola palla goal. Bocciatura e esami a settembre per il contropiede finale degli etnei, incredibile come Pablo Ledesma e soci si divorino la palla dei tre punti gigioneggiando e cincischiando in piena area di rigore biancoceleste.

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