martedì 14 dicembre 2010

JUVE-LAZIO 2-1


Al termine di una partita ottimamente giocata a livello tattico da entrambe le squadre, la Juventus strappa un successo di fondamentale importanza con il solito devastante esterno serbo, autore di una prova strepitosa e decisivo nel costringere Muslera all’errore finale. Vittoria probabilmente meritata per i ragazzi di Del Neri, coraggiosi e bravi nel crederci fino in fondo. Lazio sconfitta ma decisamente ancora sul treno a pari punti con la stessa Juventus e lo stupefacente Napoli.

FORMAZIONI – Gigi Del Neri ritorna al vecchio centrocampo con Marchisio esterno sinistro, Sorensen viene preferito a Grygera e Aquilani in regia. Edy Reja deve rinunciare forzatamente a Stefan Radu, operato e squalificato. Al suo posto c’è il giovane Cavanda, Matuzalem ruba ancora il posto a Ledesma.

PARTITA – Neanche il tempo di cominciare il big match della sedicesima giornata che la partita cambia; calcio d’angolo per la Juventus, solito strepitoso inserimento di Chiellini e bianconeri in vantaggio. Lazio shockata, Krasic imperversa dalle parti del terrorizzato Cavanda, Quagliarella raccoglie l’invito del serbo ma piazza fuori il destro a giro. Reja scuote la squadra, i capitolini capiscono che non c’è più tempo per scherzare e alla prima occasione trovano il pari; Storari smanaccia malamente nell’area piccola, Hernanes raccoglie e appoggia per Zarate che trova l’angolino lontano. Strano il calcio, dopo un minuto Floccari manda a lato un contropiede clamoroso sfiorando l’incredibile raddoppio. Partita ardente, vivace, Aquilani decide di entrare con prepotenza in partita centrando la traversa con un calcio di punizione dal limite, Krasic invece cerca il goal dell’anno ma il suo splendido pallonetto si appoggia morbido sulla rete superiore. Nella seconda parte di tempo calano inevitabilmente i ritmi, Reja prova a spostare i suoi trequartisti ma la difesa juventina è sempre solida ed efficace. Aquilani scalda gli infreddoliti tifosi con una sassata dai trenta metri, Zarate non fa altrettanto strozzando troppo il tiro dalla trequarti. Succede poco altro, primo tempo comunque bello e piacevole.

Ripresa con toni decisamente meno alti, le squadre si specchiano tatticamente e la differenza provano a farla Zarate e soprattutto Krasic sulle fasce. Il serbo prende più volte possesso della fascia difesa da Cavanda ma non trova mai il compagno smarcato in mezzo all’area di rigore. Il primo pericolo lo crea Melo con un destro dal limite fuori bersaglio, poi è il subentrato Pepe a provare per ben due volte i riflessi del sempre attento Muslera. La Lazio si vede sporadicamente dalle parti di Storari, Hernanes cicca il colpo di testa e Floccari non trova il pertugio giusto. Dopo la girandola di cambi la partita prende una forma diversa, la Juventus spinge forte sull’acceleratore ma si scontra con Muslera. Il portiere uruguaiano si supera su una punizione pennellata di Del Piero, poi a cinque secondi dalla fine smanaccia malamente lo scavetto di Krasic e regala tre punti pesantissimi alla compagine bianconera.

CHIAVE – Milos Krasic sconquassa per tutta la partita la fascia di Cavanda e chiude il match con la discesa finale che vale tre punti di una pesantezza enorme. La svolta per la Juventus passa sempre attraverso la sua chioma bionda.

CHICCA – Krasic va vicino al raddoppio regalando alla platea una perla di rara bellezza; inserimento centrale su disimpegno errato di Dias e pallonetto immediato con Muslera fuori dai pali, la palla si appoggia lieve lieve sulla parte alta della porta facendo tirare un sospiro di sollievo a tutta la tifoseria biancoceleste.

MOVIOLA – Al 77’ Floccari viene steso in area da un rinvio mancato di Grosso, il contatto c’è ma l’arbitro non fischia e il centravanti non protesta.

TATTICA – 4-4-2 camaleontico per Del Neri, Marchisio finto esterno che si accentra in fase offensiva fino a formare un 4-3-3. Nella ripresa Pepe per Marchisio significa 4-4-2 puro, Del Piero per Quagliarella è la logica della partita. Reja propone il collaudato 4-2-3-1, Matuzalem preferito a Ledesma come regista. Zarate fa l’esterno sinistro, Floccari centravanti. Il tecnico goriziano cambia pochissimo durante il match, mantenendo la stessa tattica intenta a intrappolare i bianconeri.

PROMOSSI&BOCCIATI – Il treno serbo Milos Krasic quando parte in progressione è una furia scatenata, Reja non capisce per novanta minuti che sarebbe stato il caso di invertire Lichtsteiner e Cavanda. Zarate è meno dirompente del serbo ma comunque in palla. Voto moralmente più basso per la scaramuccia Del Piero – Dias, voto decisamente più alto per lo stile con cui il difensore brasiliano atterra l’attaccante; il suplex stile wrestling lascia sempre il segno.

1 commento:

Matrix ha detto...

Speriamo bene contro l'udinese....dai che ci riprendiamo!