domenica 24 aprile 2011

INTER-LAZIO 2-1


Un'altra romana affondata nel giro di 5 giorni. Questa volta è la Lazio, arrivata a San Siro più in forma fisicamente e mentalmente, ma ancora alle prese coi soliti problemi di personalità e di gestione delle situazioni favorevoli. 12 anni senza vincere al Meazza, un altro tabù che resta da sfatare. Julio Cesar regala il rigore e si fa buttare fuori, poi Sneijder pareggia su punizione. Eto’o nella ripresa completa la rimonta su scivolone di Biava. La Lazio torna in parità numerica e pesca con Kozak una traversa che non basta ad agguantare il pari.

FORMAZIONI – Leonardo deve fare a meno di Motta, acciaccato all'anca sinistra, ma può sorridere per il recupero di Eto'o che, un po' a sorpresa, è affiancato da Milito, non da Pazzini. Reja ha fiducia nei titolari che hanno fatto la sua fortuna fin qui, ma deve rinunciare in primis a Radu che ha concluso la stagione anzitempo per una frattura che interessa le vertebre lombari. Al suo posto di nuovo Garrido. In mezzo Bresciano sostituisce Brocchi che, nonostante il dente avvelenato, deve arrendersi a un problema alla schiena che gli concede solo la panchina. In avanti il quartetto tutto fantasia, con Meghni che scalza Rocchi e Foggia e si accomoda tra le riserve.

PARTITA – Contro le previsione, non è l’Inter a condurre il gioco, ma la squadra ospite. I biancocelesti sono più pimpanti, determinati e organizzati, mentre i nerazzurri tentano sortite in contropiede ma sono stoppati da una fase difensiva avversaria pressoché impermeabile. Zarate, il più ispirato, fa il bello e il cattivo tempo. Converge e tira dalla sinistra, poi brucia la trequarti nerazzura penetrando in area, ma non conclude solo grazie al mezzo miracolo di Ranocchia. Semina il panico sulla destra con cross e tiri da posizione defilata, fino a quando al 24’, imbeccato sul filo del fuorigioco da Hernanes ubriaca Julio Cesar che lo stende in area concedendo il tiro dal dischetto all’argentino e guadagnando un rosso che appare esagerato già a partire dal regolamento. La Lazio dovrebbe prendere il sopravvento, invece rincula, regalando metri e spazi agli uomini di Leonardo e facendosi risucchiare nel vortice del nervosismo con falli e cartellini gialli evitabili. E al 40’ ne approfitta Sneijder che si conquista e insacca una punizione dal limite, mandando tutti negli spogliatoi col risultato di parità.

Il secondo tempo si apre subito con la rete di Eto’o dopo appena 8’: Zanetti lancia lungo, Biava in vantaggio viene beffato dal terreno scivoloso e lascia una prateria al camerunense che scarta Muslera e insacca. A questo punto la Lazio inizia ad inanellare una serie preoccupante di palle goal letteralmente mangiate, frutto principalmente di errori difensivi, soprattutto di Lucio. Tanti svirgoloni che favoriscono prima Floccari, stoppato all’ultimo da Ranocchia a porta vuota ma in posizione molto defilata, poi Dias spara sull’esterno della rete un cross verso il secondo palo di Lichtsteiner. Al 64’ Zarate, favorito da una deviazione nerazzurra, calcia al volo trovando però solo i tabelloni pubblicitari. Due minuti dopo però l’ingenuità di Mauri che sfiora da terra Nagatomo costa cara alla Lazio: rosso al centrocampista e parità numerica ristabilita. L’Inter si chiude ulteriormente lasciando totale campo agli ospiti che macinano gioco senza riuscire però ad affondare, fino alla traversa piena colpita al 75’ dall’appena entrato Kozak, su grande appoggio di petto di Zarate. Lazio più manovriera nel finale, mentre l’Inter manca in un paio di occasioni la rete sprecando malamente facili ripartenze.

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CHIAVE – Pur con un gioco poco convinto e frammentato l’Inter passa grazie alla mancanza di personalità degli uomini di Reja che ancora una volta dimostrano di non saper gestire situazioni favorevoli.

CHICCA – Inutile non citare le solite condizioni pietose dei campi di Serie A che condizionano e in molti casi, come quest’oggi, determinano le partite. Se poi è la scala del calcio a fare così tante brutte figure, c’è ancora di più da riflettere.

MOVIOLA – Rigore senza dubbi, espulsione rivedibile. Qualche regola del vantaggio non unilaterale. Seconda espulsione che ci poteva stare.

TATTICA – Reja schiera il 4-2-fantasia leopardiano: fase difensiva accorta e priva di spifferi e attacco affidato all’enorme mobilità dei 4 in avanti. Inter confusionaria e male organizzata nella distribuzione del pallone. Dal punto di vista tattico Reja batte Leonardo, ma l’esperienza dei nerazzurri gioca un ruolo determinante.

PROMOSSI&BOCCIATI – Nell’Inter Nagatomo e Cambiasso i migliori in campo. Il primo non demorde mai e fa spesso rifiatare la squadra di leonardo dimostrando anche malizia e intelligenza. L’argentino è onnipresente e sradica palloni dai piedi avversari con precisione e regolarità impressionante. Deludente Milito, sfortunato Julio Cesar. Tra le fila biancocelesti è Zarate il migliore in assoluto, nella buona e nella cattiva sorte è il più in mostra. Altra prova impalpabile di Hernanes, opaco e impreciso quando gioca fuori casa. Poco incisivo Floccari, sempre pronto il gigante Kozak.

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