martedì 5 aprile 2011

NAPOLI-LAZIO 4-3


Una partita incredibile, dominata per oltre un’ora da una Lazio al limite della perfezione, termina con una vittoria della banda Mazzarri che consente alla truppa partenopea di rimanere il scia al Milan e scavalcare l’Inter di Leonardo. I partenopei risorgono con due calci piazzati dopo essere andati sotto di due reti, ricadono con l’autogoal di Aronica e poi tornano a volare con una clamorosa svista della terna arbitrale che non vede un goal netto di Brocchi ed espelle Biava su un successivo intervento dubbio in area su Cavani. Decisivo il matador che nel finale trasforma prima il rigore del pareggio e successivamente finalizza il contropiede del definitivo sorpasso.

FORMAZIONI – Walter Mazzarri perde il colombiano Zuniga per infortunio, oltre al lungodegente Grava. Aronica e Campagnaro vincono i rispettivi ballottaggi con Ruiz e Santacroce. I muscoli di Yebda ancora preferiti alle geometrie di Gargano. Edy Reja deve fare a meno degli squalificati Radu, Ledesma e Matuzalem e sconvolge il centrocampo lasciando fuori incredibilmente Hernanes in favore di Bresciano. Al fotofinish Garrido batte Scaloni per il ruolo di terzino sinistro, Zarate unica punta supportato da Beppe Sculli.

PARTITA – Impostazione tattica molto simile tra i due schieramenti, atteggiamento attendista e ricerca della velocità sulle fasce e in contropiede. Il Napoli sembra crederci di più nei minuti iniziali, Muslera è però sempre attento sulle uscite basse e sulle percussioni laterali di Lavezzi. La prima grande occasione capita però alla Lazio, contropiede clamoroso con Sculli che sceglie Zarate invece che Brocchi liberissimo, l’argentino scivola, si rialza ma calcia debolmente; sul ribaltamento di fronte grande inserimento di Hamsik che esplode il destro sul primo palo ma Muslera non ne vuole sapere. Prende coraggio la squadra di Reja, sempre ordinata e “quadrata”, sull’ennesima verticalizzazione centrale Zarate salta due uomini e appoggia per Mauri che un po’ fortunosamente si inventa uno slalom speciale e finalizza nell’angolino lontano con un tocchetto di punta di sinistro. 0-1, San Paolo ammutolito. Napoli freddato nonostante il caldo torrido, lo stesso Mauri ha tra i piedi poco dopo la palla del raddoppio ma solo contro De Sanctis mette clamorosamente a lato con il destro. Passa meno di un minuto che Sculli, rabbioso, strappa palla ad un ingenuo Campagnaro ma senza avversari davanti serve Zarate in lieve fuorigioco piuttosto che avanzare qualche metro e appoggiare comodamente in rete. Poco da segnalare sul fronte partenopeo, ci si aspetta una veemente reazione da una squadra che sogna il tricolore.

Ripresa che inizia con gli stessi effettivi. Alla prima occasione, la Lazio raddoppia: punizione tagliata di Garrido e deviazione vincente di Dias che batte De Sanctis. 0-2 e Napoli nel panico. Mazzarri inserisce Mascara per Pazienza e la mossa porta subito i frutti dato che il catanese conquista punizioni dal limite a ripetizione. Lavezzi batte la prima, deviazione di Sculli che favorisce Dossena, testa da due passi e 1-2. Il San Paolo soffia suoi propri giocatori, passa meno di un minuto e altra punizione di Lavezzi deviata da Dias, sponda di Maggio e Cavani tutto solo appoggia in rete da due passi. 2-2 clamoroso, Lazio in panne. Al 21’ Biava commette la prima sciocchezza della sua partita, alleggerimento sbagliato all’indietro che serve Mascara, destro a botta sicura dell’attaccante e miracolo di Muslera che salva tutto. Non c’è un minuto di pausa, Brocchi si ritrova tutto solo al limite dell’area partenopea, destro secco e palla che incoccia la traversa bassa e rimbalza dentro di oltre venti centimetri ma nessuno vede! Incredibile. La rabbia della Lazio si sfoga con Zarate, azione personale dell’argentino e sinistro respinto da De Sanctis, arriva Aronica in anticipo e insacca la propria porta. 2-3 pazzesco. Come ben si sa, il Napoli però non muore mai, Cavani riceve palla in area e cade a terra in contatto con Biava, Banti stavolta vede e fischia rigore ed espulsione. Dal dischetto il matador non sbaglia e pareggia i conti. Mazzarri inserisce Lucarelli alla ricerca del clamoroso 4-3 che arriva nel finale: lancio in profondità per Cavani che parte in posizione regolare, controlla, beffa Muslera con un pallonetto e porta i suoi al secondo posto solitario in classifica.

CHIAVE – La mossa Mascara scombina le linee dei capitolini che contro un attacco a quattro punte perdono letteralmente la bussola, altrettanto influente è il clamoroso errore della terna che non vede una palla dentro di svariate decine di centimetri.

CHICCA – Il movimento e il tocco a scavalcare Muslera per il goal del definitivo 4-3 sono da attaccante di razza quale è Edinson Cavani. Perfetto l’aggiramento di Garrido, altrettanto il tempismo a evitare il fuorigioco e il pallonetto che elude l’uscita del connazionale.

MOVIOLA – Errore imbarazzante della terna sul tiro di Brocchi dentro di parecchio, generoso il rigore più espulsione in favore del Napoli con Cavani che cade appena sentito il contatto. Regolare il 4-3 di Cavani tenuto in gioco da Lichtsteiner.

TATTICA – Biancazzurri disposti con il solito 3-4-2-1, centrocampo muscolare, esterni e treuqartisti offensivi per approfittare delle assenze capitoline in mezzo al campo e sulle fasce. Dopo il raddoppio ospite si passa al 3-3-3-1, passando al 3-2-3-2 nel finale. 4-5-1 per i biancocelesti con Zarate confermato come unico terminale offensivo, Sculli e Gonzalez esterni con Mauri e Bresciano ad aiutare Brocchi in fase difensiva. Nel finale in dieci, si passa al 4-4-1 con Floccari unica punta..

PROMOSSI&BOCCIATI – Cavani devastante nell’ultima mezzora di gioco dopo un primo tempo anonimo, Dossena riscatta una pretazione opaca con il goal che fa risorgere i suoi. Troppo distratta la difesa, centrocampo con troppa poca qualità. Negli ospiti grande partita di Brocchi e Mauri, Zarate punge sempre con efficacia. Nel finale crollo vertiginoso della difesa con Biava che rovina una buona partita, Garrido e Lichtsteiner “confezionano” il definitivo 4-3 del Matador.

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