lunedì 31 ottobre 2011

CAGLIARI-LAZIO 0-3


Quattro vittorie nelle ultime cinque partite, derby compreso, la Lazio tuona e va a meno uno dalla vetta. Lo zero a tre del Sant’Elia dimostra che per poter essere grandi, bisogna saper vincere partite come queste, dove la Lazio lascia da parte il bel gioco per affidarsi ad uno spietato cinismo. Lulic (che bel giocatore), il solito Klose e il redivivo Rocchi affondano un Cagliari che, al Sant’Elia, non riesce più a segnare.

FORMAZIONI - C’è Konko nella Lazio. Il terzino era in dubbio fino all’ultimo, ma alla fine sarà lui a completare l’inedita difesa con Diakitè, Dias e Radu. Cissè parte titolare, Rocchi va in panca. Cagliari in formazione tipo, ad eccezione di Ekdal, all’esordio in campionato, che prende il posto a centrocampo dello squalificato Conti.

PARTITA - Primo tempo che viaggia a ritmi a dir poco blandi, e con una fase di studio infinita, fino al minuto quaranta, ossia quando la Lazio decide di tirare in porta. In cinque minuti infatti, arriva prima la magia di Lulic, che dimostra di avere anche un piede niente male, e poi l’incornata del solito e implacabile Miro Klose, servito da un Cissè stasera in versione assist-man. Il 100% in fase realizzativa della Lazio vale quindi uno 0-2 spacca partita, e forse del tutto inaspettato, soprattutto per i ritmi bassissimi che aveva tenuto la squadra di Reja fino a quel momento. Dall’altra parte invece, c’è un Cagliari abulico e spuntato che vede in Ariaudo, vicino al goal dopo appena tre minuti, l’uomo più pericoloso in fase offensiva. Nel finale ci prova Naingollan a pescare il jolly da lontano, ma non basta, ed è francamente troppo poco, per bucare l’ex di turno Marchetti.

Chi si aspettava la riscossa del Cagliari nella ripresa è rimasto abbondantemente deluso. La Lazio non ha interesse ad attaccare ed abbassa ulteriormente il baricentro, il Cagliari rimane quasi sempre nella metà campo biancoceleste, ma non trova mai il guizzo che poteva riaprire la partita. Tuttavia, l’occasione capita sulla testa di Thiago Ribeiro, ma l’attaccante brasilano stasera, al pari del suo compagno di reparto Nenè, non è riuscito mai a essere concreto. L’ingresso del colombiano Ibarbo mette un po’ di vivacità lì davanti, ma Cossu ha la luce spenta e il Cagliari si limita semplicemente a collezionare calci d’angolo, che non portano mai a nulla di buono. Poi si supera il fatidico minuto quaranta, e allora per la Lazio è arrivato il momento di segnare. Entra Rocchi per Cissè e ci mette pochi minuti a fare tre su tre, ribattendo in rete uno suo stesso colpo di testa respinto miracolosamente da Agazzi. E’ la ciliegina sulla torta per la Lazio, che nonostante un gioco non proprio esaltante coglie tre punti col minimo sforzo.

CHICCA - Ce l’hanno tutti con Thiago Ribeiro. Inizia Ficcadenti a richiamarlo e sgridarlo, poi continua Cossu e subito dopo ricomincia il tecnico del Cagliari. La storia va avanti praticamente per tutto il primo tempo, e per il povero Thiago non c’è mai pace. In più alla mezz’ora della ripresa si mangia praticamente il goal dell’1-2, e chissà stavolta cosa gli avranno detto…

CHIAVE - Il cinismo della Lazio, da grande squadra. Uno due terrificante quello dei biancocelesti che, arrivando poco prima della fine del primo tempo, ha dato una mazzata decisiva al Cagliari. Del resto stasera, la squadra di Ficcadenti, non era proprio in vena di rimonte.

TATTICA - Stasera la tattica non l’ha di certo fatta da padrona. I classici inserimenti dei terzini, caratteristici delle due squadre, non si sono visti moltissimo, né tantomeno i movimenti dei due trequartisti, Hernanes e Cossu. La mossa giusta è quella di Reja: Lulic nel ruolo di mezz’ala sinistra.

MOVIOLA - Partita correttissima quella del Sant’Elia. Mazzoleni ha poco da lavorare, basta dare un’occhiata al taccuino del match…nessun ammonito.

PROMOSSI&BOCCIATI - Che sorpresa questo Lulic. La sua duttilità e la sua corsa sono le armi in più della Lazio, per non parlare del suo destro a giro che spacca la partita. Klose è il bomber per eccellenza: ha un’occasione e la mette dentro. Cissè non segna, ma sforna due assist. Hernanes in ombra, come del resto Cossu. Nenè e Thiago Ribeiro impalpabili.

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