sabato 8 ottobre 2011

PULICI: "l'attacco della Lazio farà la differenza nel derby"


Mancano ancora un po’ di giorni al derby fra Lazio e Roma, gara di cartello della settima giornata di Serie A, ma nella capitale i tifosi si sono già mobilitati e aspettano con ansia il giorno della partita. L’ex portiere biancoceleste Felice Pulici, campione d’Italia nella stagione 1973-74, ha analizzato in esclusiva per Goal.com la stracittadina romana, che diverse volte lo vide protagonista.

Felice, alla ripresa del campionato si giocherà l’attesissimo derby di Roma. Che aria si respira in questo momento in città? “Camminando per le strade di Roma e sentendo un po’ la gente ho avvertito molta euforia da una parte e dall’altra. C’è una gran voglia di derby, i biglietti della gara stanno andando letteralmente a ruba, auguriamoci che possa essere davvero una bella partita”.

Le due squadre attraversano entrambe un buon momento e sono a pari punti in classifica. C’è secondo te, una favorita della vigilia? “Non ci sono favorite. Secondo me sia Lazio che Roma si presentano entrambe con grande fiducia a questa gara. Entrambe arrivano infatti alla sfida stracittadina dopo aver vinto le rispettive partite contro Fiorentina e Atalanta, e hanno gli stessi punti in classifica. I derby solitamente sono delle gare particolari, che costituiscono una grossa possibilità di rivincita per chi in quel momento è reduce da un periodo negativo. In questo caso però non ci sarà una squadra più motivata dell’altra, tutte e due saranno determinate a far bene”.

Che derby ti aspetti? Le due squadre si affronteranno a viso aperto o sarà una partita molto tattica? “Il derby è una gara a sé, diversa da tutte le altre, che va presa con grande prudenza. Sicuramente assisteremo a una fase tattica di studio da parte delle due squadre, per impedire all’altra di avere spazi. Un goal però potrebbe accendere la sfida e renderla più bella e spettacolare agli occhi dei tifosi. Purtroppo spesso i giocatori arrivano a queste gare con troppi pensieri in testa, il fatto è che la posta in palio è altissima. Quasi sempre, a parte rare eccezioni, il derby di andata è stato storicamente determinante, nel bene e nel male, per il proseguo della stagione delle due squadre”.

Che giudizio dai al lavoro svolto fino a questo momento da Edy Reja sulla panchina della Lazio? Prima della vittoria con la Fiorentina il tecnico è stato molto contestato dai tifosi…“Per Reja parlano i risultati: anche se il suo gioco non sempre convince, i numeri danno ragione fino a questo momento al tecnico friulano. Un allenatore può far praticare alla propria squadra anche un gran bel gioco, ma se le vittorie non arrivano sarà sempre contestato dalla piazza. La stessa cosa accadrà nel derby: a pesare alla fine sarà principalmente il punteggio finale”.

Cosa sarebbe per te il derby ideale? “Il derby perfetto è quello in cui la tua squadra subisce per 89 minuti e poi fa goal all’ultimo secondo”.

Che cosa, secondo te, alla fine potrebbe fare la differenza a vantaggio della Lazio? “Credo che alla fine a decidere la partita sarà la differenza, a favore dei biancocelesti, fra i due reparti offensivi. Se confrontiamo l’attacco della Lazio, cioè la coppia Klose-Cissé con Hernanes a supporto, con quello della Roma, mi pare di poter dire che non esiste partita”.

A livello di singoli invece chi ti aspetti possa essere l’uomo partita? “Dico che l’uomo partita può essere sicuramente Hernanes. Personalmente è un giocatore che mi piace molto: il brasiliano ha grandi qualità tecniche e può essere il giocatore che con una giocata può decidere una partita così importante”.

Facciamo un salto indietro nel tempo e parliamo un po’ dei derby che giocavi tu. Che ricordi hai di quelle stracittadine? “I derby che ho giocato io sono state tutte sfide molto belle. Posso dire in carriera di essere stato fortunato: ho infatti indossato la maglia della Lazio in un momento storico in cui la squadra biancoceleste andava meglio di quella giallorossa. Oggi restano davvero tanti bei ricordi, che fanno piacere e secondo me allungano la vita”.

Come viveva la vigilia dei derby il grande Tommaso Maestrelli? “Maestrelli è stato davvero un grandissimo allenatore. Ricordo che anche allora, come oggi, noi giocatori avvertivamo che la città si fermava per vederci giocare, e che da quella gara sarebbe dipeso il predominio cittadino fino al derby successivo. Maestrelli era consapevole di tutto questo, e cercava sempre di alleggerire la tensione che noi giocatori avevamo accumulato nei giorni precedenti, faceva di tutto per farci scendere in campo senza troppi pensieri in testa. Anche se poi negli spogliatoi sapeva farsi sentire”.

Ti chiedo ora di sbilanciarti un po’: come terminerà il prossimo Lazio-Roma? “Il mio augurio è che la Lazio faccia una bellissima gara. L’importante, comunque, sarà non perdere: basterebbe un punto per porre fine alla tradizione negativa di Reja nei derby e per scongiurare il rischio di nuove contestazioni da parte dei tifosi, che sarebbero probabili nel caso in cui sul campo non arrivasse un risultato positivo”.

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