venerdì 18 novembre 2011

Mancini, investitura per Klose: "E' come me, quando sono arrivato alla Lazio mi davano per finito poi ho vinto tutto"


Dici Roberto Mancini e ai tifosi della Lazio (ma a tutti gli innamorati del calcio), s'illuminano gli occhi. Da quel gol al derby nel novembre 1997, alle reti di tacco al Parma e sempre ai giallorossi. Mancini era un artista del calcio, dipingeva gol fantastici e squarciava le partite con lampi di classe pura, come l'artista che, con una pennellata, rende immortale una tela prima bianca e spenta. Mancini e la Lazio, un binomio di successo. A Roma, il "mancio" , aveva portato non solo la sua classe ma anche la sua mentalità di vincente, di leader. Un apporto carismatico fondamentale per diventare poi quello che la Lazio è stata a cavallo tra la fine del secolo numero venti e l'inzio del successivo. Oggi Mancini fa l'allenatore e la voglia di arrivare al top è sempre la stessa. Guida il City degli sceicchi e sta portando la parte rumorosa di Manchester (citando Ferguson) ai vertici. Biancocelesti e con l'aquila sul petto, sarà un deja vu per il tecnico di Jesi. Una squadra, il City, che è risorta dopo decenni di sofferenze. Un team famoso più per il tifo degli Oasis, che per i risultati sportivi. Da quando è arrivato lo sceicco, però, la musica (appunto) è cambiata e con Mancini la sinfonia è diventata trionfale. FA Cup e qualificazione Champions l'anno scorso, primo posto e vittoria, 1-6, nel derby. Per ora. Mancini se la gode e dalla terra d'albione butta un occhio a Roma, alle vicende di casa Lazio e soprattutto ad un giocatore. "Il caso di Klose è simile al mio. Arrivai alla Lazio a 33 anni e tutti mi davano per finito -ha dichiarato in una intervista rilasciata al Corriere dello Sport a firma Dalla Palma-, comunque in fase calante. Vinsi e vincemmo tutto o quasi. Così anche Klose. Pensavamo tutti fosse in fase di decadenza e invece ha portato gol e mentalità. Può cambiare la Lazio, permettendole di puntare in alto. La Lazio come il napoli è in pole per lo scudetto, la serie A è equilibrita può succedere di tutto". Detto da Mancini, scusate se è poco.

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