martedì 22 novembre 2011

NAPOLI-LAZIO 0-0


Per non perdere contatto dalla vetta della classifica il Napoli prova a vincere contro la Lazio per invertire la tendenza che lo vede sempre perdente negli incontri di campionato che precedono le gare di Champions. La compagine romana scende a Napoli da capolista meritatamente in testa alla classifica (ovviamente in attesa dei recuperi) ed ha tutta l’intenzione di rimanerci. I numeri perché sia una grande partita ci sono tutti per questa sfida che si preannuncia molto aperta ed avvincente.

FORMAZIONI – Azzurri partenopei praticamente in formazione tipo: difesa a 3 con Campagnaro e Aronica ai lati di capitan Cannavaro; cerniera di centrocampo a 4 con Maggio e Dossena sulle corsie di spinta e Dzemaili e Inler in mezzo. In avanti i tre tenori, per Mazzarri niente turnover in vista della partita decisiva di Champions contro il City di Mancini. Reja invece deve fare a meno del bomber Klose e dei titolari di difesa Biava e André Dias. Lancia in attacco Sculli a fianco di Cissè supportati dall’estro del profeta Hernanes. A centrocampo confermato il bosniaco Luljc a sinistra e i soliti Brocchi e Ledesma, mentre in difesa i centrali sono Diakite e Stankevicius.

PARTITA – Buon ritmo e pressing alto da entrambe le parti, Napoli e Lazio iniziano la gara con grande agonismo ma senza trovare occasioni da rete. Al 13° grande torsione di Campagnaro su punizione dal limite destro di Lavezzi, ma la sua girata finisce alta di poco sopra la traversa. Al 20' è Inler a provarci con una gran botta da fuori ma che non centra la porta, in questa fase comunque è il Napoli ad avere il pallino del gioco, anche se con una manovra più compassata del solito. Poco prima della mezzora apertura di Inler per Dossena, cross per l'inserimento centrale di Cavani che non arriva sul pallone. Il Matador era pero’ in fuorigioco. Nell’ultimo quarto d’ora del primo tempo non succede quasi niente, poche fiammate e zero emozioni, sul piano dello spettacolo si è visto davvero poco.

La ripresa si apre con due belle azioni di Lavezzi che dal vertice sinistro dell’area impegna Marchetti, soprattutto nella seconda delle due. Dall’angolo che ne scaturisce la palla arriva proprio al Pocho che a 3 metri dalla linea di porta cerca un improbabile semi rovesciata e spedisce incredibilmente fuori. Un minuto ancora ed è Dzemaili con una punizione a giro a sfiorare il palo alla sinistra di Marchetti. Il Napoli sembra aver messo il turbo e Reja corre ai ripari, fuori Hernanes per Matuzalem e Konko per Scaloni. Al 6' fischiato un fuorigioco inesistente a Maggio che è in posizione regolare nel suo inserimento in area quando serve Cavani che mette dentro a gioco fermo. La moviola confermerà la sensazione, il gol era regolare! Gli uomini di Mazzarri rifiatano dopo la sfuriata dei primi minuti intensissimi e la Lazio trova un break con Cissè che conclude fuori da posizione defilata. La fatica inizia a farsi sentire e le squadre sembrano allungarsi, l'impressione è che il risultato possa sbloccarsi da un momento all'altro, col Napoli che ora aspetta la Lazio nella propria metà campo, pronto a ripartire. Alla mezzora azione stupenda del Napoli, Hamsik lancia Lavezzi che affonda a sinistra e cross, girata al volo di Cavani ma Marchetti ha un riflesso felino e respinge. Al 40' è ancora Cavani a impegnare Marchetti con una palla girata di testa che sembrava più innocua ed invece stava per sorprendere il portiere laziale. In pieno recupero guizzo di Lavezzi che si infila in un retropassaggio laziale e quasi sorprende l’attentissimo Marchetti. All’ultimo soffio è ancora sfida Lavezzi-Marchetti: l’argentino trova un bel tiro angolato da fuori ma a vincere è ancora il numero uno laziale che devia in corner l’ultima occasione della partita.

CHIAVE – L’assenza di Klose costringe la Lazio a giocare diversamente dal solito e senza il punto di riferimento la davanti ne risente tutta la manovra d’attacco. Cosicchè i biancocelesti reduci da quattro vittorie consecutive in trasferta frutto di una manovra corale stavolta quasi fanno da spettatori a un Napoli inconcludente nel primo tempo e arrembante nel secondo.

CHICCA – La stupenda azione corale degli azzurri partenopei alla mezzora della ripresa: Hamsik detta l’affondo al Pocho Lavezzi che da sinistra mette dentro una palla tesa che il Matador Cavani gira al volo verso la rete laziale, Marchetti devia con un bel riflesso. La sfida tra l’estremo laziale e la punta azzurra è il leit motiv della gara, alla fine la spunta il nazionale di Prandelli.

TATTICA – La Lazio parte molto guardinga priva com’è del suo panzer tedesco e dei due centrali titolari di difesa Dias e Biava. Il Napoli ci mette un buon piglio ma è molto confusionario. Spinge come di consueto sulle fasce laterali, soprattutto a destra con Maggio ma non trova occasioni ghiotte in avanti, coi tre tenori piuttosto bloccati nelle posizioni, Hamsik e Cavani spenti e Lavezzi stranamente poco ispirato. A un quarto d’ora dalla fine Mazzarri si gioca anche la carta Pandev e passa a un 4-2-3-1 per provare a vincere la gara. La Lazio prova a chiudere tutti i varchi con un 4-5-1 molto guardingo. Finisce a reti inviolate.

MOVIOLA – Poco lavoro nel primo tempo per l’arbitro Rizzoli. Alla prima entrata dura non esita a mostrare il giallo a Cissé per una entrata da dietro su Cannavaro. A inizio ripresa viene tradito dal guardalinee Nicoletti che segnala un fuorigioco inesistente: Maggio era in posizione regolarissima sul filtrante di Hamsik. Inutile a questo punto il suo assist a Cavani che mette dentro. Errore grave che avrebbe cambiato il corso della partita.

PROMOSSI&BOCCIATI – Meglio le difese dei rispettivi attacchi. Solidi i 3 napoletani che fanno passare un tranquillo sabato sera a De Sanctis. Balla un po’ di più invece la difesa laziale ma tiene tutto sommato bene, e quando non ce la fa c’è super Marchetti a tappare i buchi e a dar loro sicurezza. Molto positivo oltre all’estremo difensore anche Lulic, il bosniaco che arriva dal campionato svizzero corre ed ha talento da vendere. Tra gli azzurri di casa il migliore è sicuramente il Pocho Lavezzi, anche se si divora un occasione colossale è sempre lui a inventare i pericoli. Spento Hamsik, meglio il Matador Cavani ma non è ancora lo spietato uomo gol dello scorso campionato.

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