mercoledì 11 gennaio 2012

LAZIO-H.VERONA 3-2


Riprende la Coppa Italia spezzatino: la cadetta Verona arriva all’Olimpico di Roma per affrontare la Lazio negli ottavi di finale della coppa Nazionale. Il rientrante Dias sblocca il risultato sul finire del primo tempo, raddoppia Rocchi in avvio di ripresa. Ma il Verona non ci sta e, con i subentrati Berrettoni e D’Alessandro, rientra in partita. Solo una punizione di Hernanes, nei minuti di recupero, regala la qualificazione ai padroni di casa.

FORMAZIONI – Reja lascia in panchina Klose e schiera in avanti Rocchi e Cisse. A centrocampo si rivede Hernanes che si posiziona dietro le punte con Sculli, Gonzalez e Ledesma. A difendere Bizzarri, Lulic, Dikite, Dias e Cavanda. Il Verona di Mandorlini scende in campo con uno speculare 4-3-1-2 con Bjelanovic e Leipiller in avanti, supportati da Galli. I tre di centrocampo sono Halfredsson, Esposito e Russo. La difesa è composta da Abbate, Ceccarelli, Mareco e Pugliese.

PARTITA – Comincia subito in avanti il Verona che impegna Bizzarri dopo neanche un minuto con un bel colpo di testa di Bjelanovic. La prima reazione della Lazio si fa vedere dopo dieci minuti ed è frutto di una punizione di Hernanes. I padroni di casa si limitano a gestire il gioco con qualche accelerazione di tanto in tanto che non arrivano ad impensierire Rafael. La prima mezzora di gioco vola via senza sussulti. Poi alza leggermente il ritmo la Lazio che sfiora il goal con Sculli con un bel destro da fuori area che lambisce il palo. Magistrale la giocata di Rocchi che controlla il pallone di esterno piede e da posizione defilata anche se ravvicinata spara addosso a Rafael. È solo il preambolo al goal del rientrante Dias, pronto ad avventarsi su un calcio d’angolo battuto da Ledesma, complice una difesa veronese immobile.

La ripresa comincia senza nessun cambio da parte degli allenatori ed è ancora il Verona a rendersi pericolo come in avvio di partita, ma a differenza del primo tempo gli uomini di Mandorlini cercano di fare la partita con un buon possesso palla che costringe la Lazio ad arretrare il proprio baricentro. Il forcing veronese va rapidamente scemando e consente alcune ripartenze ai padroni di casa che vedono sempre Cisse come finalizzatore, in uno di questi, ben orchestrato, è bravo Rafael bravo a negare la gioia del goal a Cisse, nel seguente il francese non inquadra la porta. Cisse è più incisivo come assist-man quando serve Rocchi che, complice una deviazione, beffa Rafael con un pallonetto raddoppia per i padroni di casa. La partita però si riapre subito grazie al goal di Berrettoni, subentrato a Galli, che in tuffo di testa non lascia scampo a Bizzarri, ben servito da Pugliese. Grazie al goal del ragazzo cresciuto nella giovanili della Lazio la partita diventa molto più divertente con la Lazio che cerca di chiudere il match e il Verona di Mandorlini, che inserisce anche D’Alessandro, a tentare di recuperare il goal di svantaggio. Ed è proprio questa mossa che porta al pareggio il Verona con D’Alessandro, servito in velocità, la sua arma migliore, da Berrettoni, con un destro incrociato che brucia Bizzarri in uscita disperata. Reja cerca di svegliare i suoi inserendo prima Matuzalem al posto di Cavanda e arretrando Gonzalez come esterno destro e poi Del Nero al posto di Sculli, nel mezzo un colpo di testa di Klose che finisce fuori di poco. La partita si avvia verso i supplementari ma, quando tutto sempre scritto, una magia di Hernanes su punizione regala il passaggio del turno ai padroni di casa.

CHIAVE – La punizione di Hernanes che qualifica la Lazio ai quarti di finale è un opera d’arte disegnata dal profeta; anche se il pallone è indirizzato sul palo difeso dal portiere, la traiettoria ad effetto e la precisione del tiro ne fanno una conclusione imparabile e da applausi, che è la lontana parente del calcio d’angolo tirato dal brasiliano nel primo tempo direttamente in curva.

CHICCA – Quando la Lazio era in doppio vantaggio le mosse del tecnico veronese sono state decisive nel far rientrare gli ospiti in partita. I due innesti, Berrettoni e D’Alessandro, peraltro due giocatori cresciuti nel vivaio laziale, sono protagonisti dei due goal veronesi che stavano portando ai supplementari la partita. Extra-time sfumato solo grazie alla punizione di Hernanes.

TATTICA – Le squadre sono in campo con schemi speculari anche se quello del Verona è comprensibilmente meno propositivo, ma molto ben organizzato in fase difensiva. Nel secondo tempo Mandorlini avanza gli esterni e la mossa mette in difficoltà la difesa laziale. La mossa poteva anche portare i veneti ai supplementari se non fosse stato per la gemma di Hernanes.

MOVIOLA – L’arbitro Rocchi di Firenze dirige discretamente facendosi aiutare dagli assistenti sulle decisioni che lo vedevano mal posizionato.

PROMOSSI & BOCCIATI – Nei padroni di casa si è vista a sprazzi la voglia di reagire dopo la brutta prestazione di Siena. Fra tutti si distingue il solito Rocchi autore del goal del due a zero, ancora insufficiente Cisse. Lo stesso discorso sarebbe stato valido per Hernanes se non fosse stato per la punizione che ha deciso la partita. Per gli ospiti, oltre ai marcatori Berrettoni e D’Alessandro, da segnalare l’islandese Halfredsson che nel secondo tempo orchestra le manovre veronesi e cerca di bloccare le ripartenze laziali. Impalpabile il francese Lepiller, come il compagno di reparto Bjelanovic.

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