venerdì 27 gennaio 2012

MILAN-LAZIO 3-1


A San Siro, nella gara unica valida per i quarti di finale di Tim Cup – Coppa Italia, il Milan batte la Lazio per 3-1 e troverà tra dieci giorni la Juventus in semifinale. I biancocelesti partono forte e nel primo quarto d’ora mettono in grosse difficoltà i padroni di casa che però nel giro di tre minuti ribaltano il risultato e poi controllano senza patemi la gara chiusa da Ibra all’84’ con una rete in sospetto fuorigioco.

FORMAZIONI – Allegri schiera dal primo minuto l’ultimo arrivato Mesbah in difesa sull’out sinistro ed il cavallo di ritorno Merkel come interno destro di centrocampo. Seedorf torna dal primo minuto come trequartista alle spalle della strana coppia Binho - El Shaarawy. Reja opta per la difesa a tre con l’inserimento di Stankevicius. Konko e Lulic sulle fasce, Matuzalem sostituisce in cabina di regia l’acciaccato Ledesma. Davanti parte dalla panchina Klose, ultima chiamata per il francese Cissé in coppia con capitan Rocchi.

PARTITA - Primo tempo giocato su buoni ritmi. Parte forte la Lazio che al 5’ è già in vantaggio, cross a mezza altezza dalla trequarti destra di Gonzalez che pesca Cissé tutto solo a centro area, il francese al volo di destro trafigge Amelia. Il Milan sembra accusare il colpo per una decina di minuti ma tra il 15’ ed il 18’ ribalta risultato ed inerzia della gara.

Al quarto d’ora cross di Abate dalla trequarti destra, Merkel prova il tuffo di testa sul primo palo, la palla giunge a Robinho che calcia una botta volante da distanza ravvicinata sotto la traversa, è 1-1. Tre minuti dopo arriva il raddoppio, El Shaarawy con un tocco delizioso lancia Seedorf che entra in area dal centro sinistra, salta Dias e la piazza centralmente ancora sotto la traversa.

Al 22’ la Lazio ha l’occasionissima per pareggiare di nuovo i conti sulla testa di Gonzalez, servito perfettamente da Lulic, ma Amelia è bravissimo e salva tutto. Un paio di minuti dopo Binho potrebbe chiudere la gara in contropiede, ma dopo aver saltato anche Marchetti deposita la palla sull’esterno della rete. L’ultima emozione del primo tempo è una punizione di Hernanes dal limite al 44’ alzata da Amelia sopra la traversa.

Nella ripresa Reja inserisce Ledesma per Diakitè, tornando al 4-3-1-2. La gara però resta dormiente , risvegliata solo da un pugno di Dias a Van Bommel in piena area laziale, episodio non visto da Gervasoni. Da segnalare una conclusione forte ma centrale e da distanza siderale di Cissè, alzata sopra la traversa da Amelia e una grande occasione per El Shaarawy al 79’ con la palla che si spegne di un soffio a lato.

All’84’ è il subentrato Ibra, lanciato da Emanuelson in sospetto fuorigioco, a chiudere la gara presentandosi a tu per tu con Marchetti e infilandolo alla sua sinistra. Milan batte Lazio 3-1 e vola in semifinale.

CHIAVE - Reja lascia troppa libertà a Van Bommel, la scelta iniziale della difesa a tre non convince contro il tridente tutta tecnica rossonero, composto da Seedorf, El Shaarawy e Robinho.

CHICCA - Cissè torna al goal in Italia, ancora una volta a S.Siro, ancora una volta contro il Milan. Reja dovrebbe chiedere a tutte le squadre di indossare le magliette rossonere e di giocare al Meazza per risvegliare il francese.

TATTICA - Allegri indovina la scelta di giocare con un trio tecnico e poco fisico contro i lungagnoni della difesa biancoceleste, Reja lascia davvero troppo spazio a Van Bommel non controllato a dovere da Hernanes.

MOVIOLA - Due gravi errori della terna, sfugge il pugno di Dias a Van Bommel in area biancoceleste, sarebbe stato rigore con espulsione del difensore brasiliano. All’84’ la rete del 3-1 di Ibra pare viziata da una posizione di partenza irregolare del talento svedese.

PROMOSSI & BOCCIATI - Nel Milan, qualche disattenzione della coppia centrale difensiva, bene Abate, Mesbah cresce con il passare dei minuti. Ottimo Van Bommel, diverte il trio davanti (in primis El Shaarawy), timido Merkel. Nella Lazio bocciata la difesa (male Dias), lento e inconcludente Matuzalem, attivo Gonzalez, bene Lulic. Cissé finalmente in rete, nullo Hernanes.

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