martedì 22 maggio 2012

Impazza il toto-allenatore

ROMA - Impazza il toto-allenatore in casa Lazio. Un vero e proprio rebus. La società si sta guardando attorno per cercare di capire chi potrà prendere il posto di Reja. Di certezze ce ne sono poche. La candidatura di Roberto Di Matteo sta sempre più scemando, mentre c’è Gianfranco Zola e il suo manager, Fulvio Marrucco, che attendono una chiamata. Il club di Formello, nonostante le smentite di Mazzarri, è molto attenta a quel che può accadere tra il tecnico toscano e il presidente De Laurentiis. Poi c’è il sogno della maggior parte dei tifosi biancocelesti che porta il nome di Zdenek Zeman. In questo momento il boemo è di nuovo in auge grazie alle imprese con il Pescara e per la gente di fede laziale potrebbe diventare un simbolo non solo di bel calcio, ma anche di rinascita. Ma andiamo con ordine.

In prima fila ci sono sempre i nomi di Di Matteo e Zola. Sul primo c’è stato un contatto indiretto un paio di settimane fa, ma con il passare del tempo sembra che sia stato lo stesso allenatore a non essere convinto di rientrare a Roma come allenatore. Inizialmente aveva tenuto aperte le porte. L’idea di approdare alla Lazio dalla porta principale lo aveva intrigato ma adesso, soprattutto dopo la vittoria in Champions e con una fila di squadre che lo stanno corteggiando, il club biancoceleste ha perso fascino. In più è sempre rimasto distante anche a causa della concorrenza con il suo fraterno amico Gianfranco Zola. I due si sentono quasi ogni giorno e a Di Matteo dava un po’ fastidio l’idea che potesse essere proprio lui a togliere all’amico la possibilità di arrivare alla Lazio. Il nome di Zola è sempre vivo anzi per il momento sembra essere l’unica certezza in casa biancoceleste. L’ex fantasista sardo attende una chiamata da parte di Lotito ed è probabile che in settimana possa accadere qualcosa. Con Zola a febbraio c’è stata parecchia sintonia sui programmi da seguire e sulle nuove strategie da adottare sia per quel che riguarda il modo di gestire la squadra ma anche la maniera di lavorare e di giocare. Il calcio di Zola è completamente cambiato rispetto all’esperienza fatta al West Ham: decisamente più offensivo e spettacolare. Ed era anche questo aspetto che a febbraio convinse Lotito e Tare a convergere su di lui.

Dalla zeta di Zola, si passa a quella di Zeman, tecnico particolamente in auge per la spettacolare promozione in A con il Pescara. Per tutta la giornata di ieri i tifosi della Lazio non hanno fatto che inviare messaggi (via etere e internet) di stima e di affetto nei confronti del tecnico boemo, già tecnico della Lazio nella metà degli anni ’90. È lui il vero sogno della piazza, che ora più che mai sente la necessità di essere stupita dalla qualità del gioco. E all’interno della società biancoceleste qualche settimana fa c’è stato qualcuno che l’ha proposto al presidente Lotito: portiamo il boemo, cambiamo l’immagine calcistica della Lazio. Un grande atto di coraggio. Lì per lì se ne è anche discusso in modo positivo, ma poco dopo l’ipotesi è caduta perché significherebbe una rivoluzione totale, soprattutto tecnica. Tanti giocatori andrebbero via e forse per la Lazio attuale sarebbe troppo. Da Zola a Zeman per andare a Mazzarri. La sensazione è che la Lazio ancora non ha trovato l’uomo giusto.

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