domenica 28 ottobre 2012

FIORENTINA-LAZIO 2-0


Si affrontano al Franchi le due squadre rivelazione del campionato in termini di punti e soprattutto di gioco. Ne esce meglio la Fiorentina, più per il risultato che per il gioco, non continuo nell'arco dei 90 minuti. La Lazio parte male, si riprende, ma sbatte e si sfalda contro la giornata non proprio positiva dell'arbitro Bergonzi, che nel giro di pochi minuti punisce col rosso sia Ledesma che Hernanes.

FORMAZIONI – Montella sostituisce gli squalificati Roncaglia e Pizarro con Savic ed Olivera, lasciando in panchina il recuperato Aquilani. In attacco Ljajic preferito a Luca Toni. Nella Lazio Klose riesce a recuperare e parte dall’inizio agendo come unica punta. Per il resto Petkovic conferma le previsioni della vigilia.

PRIMO TEMPO - Pronti via la pioggia dà un po’ di tregua ai giocatori ed ai tifosi presenti sugli spalti. Primi minuti non emozionanti con poche azioni pericolose. Prima è la Lazio ad avvicinarsi all’area avversaria con Candreva che prova il tiro da fuori, qualche minuto più tardi è Cuadrado a provarci in area di rigore ma trova solo il corner. Tanti passaggi e possesso palla soprattutto della squadra di casa con la Lazio che attende la manovra viola pronta a ripartire in contropiede.

Scaldati i motori la partita si fa più emozionante. Occasionissima per la Fiorentina al 20’ Pasqual, su punizione dal limite, supera la barriera ma non Bizzarri che riesce a deviare in tuffo. Quattro minuti più tardi Konko commette fallo da rigore ai danni di Pasqual. A sorpresa Fenandez si presenta sul dischetto ma prende clamorosamente il palo, sulla ribattuta Ljajic mette dentro ma Bergonzi annulla la rete perché Fernndez aveva toccato per primo il pallone. Sullo scadere dei primi 45 minuti di gioco Ljajic si fa spazio dal limite e mette a segno il goal dell’ 1-0 viola.

SECONDO TEMPO – Nemmeno sessanta secondi di gioco e Ljajic si ripresenta davanti alla porta questa volta ci prova di tacco, nessun problema per Bizzarri che blocca la sfera. Secondo tempo in cui è la Lazio a spingere di più. Al 55’ Klose entra in area di rigore palla al piede e tira, il pallone lambisce il palo.

La squadra di Petkovic detta i ritmi di gioco e cerca costantemente il goal. Prima Mauri mette dentro ma la rete viene annullata per fuorigioco, poi è il turno di Hernanes ma la palla viene deviata. Qualche sprazzo viola con Toni che non tocca di un soffio un pallone che bastava appoggiare in rete.

Lazio costretta a giocare gli ultimi quindici minuti di gioco in dieci per doppio giallo a Ledesma. All’81’ Hernanes commette un brutto fallo da dietro su Cuadrado, l’arbitro mostra il rosso diretto al centrocampista laziale. Bel triangolo viola: Aquilani appena entrato mette al centro, Pasqual serve Jovetic che calcia, palla che termina alta. Sul finire ancora un’azione viola ma Biava salva di testa l’incrocio dei pali. Al 90’ Aquilani mette a segno un assist perfetto per Toni, l’attaccante si gira e segna il goal del 2-0. Termina così il match che vede la Fiorentina imporsi 2-0 sulla Lazio.

LA CHIAVE – Il buon primo tempo dei viola e la giornata no dell’arbitro decidono un gara comunque molto divertente fin quando la Lazio non rimarrà in 9 uomini. La Fiorentina nel complesso merita la vittoria ma gli ospiti possono reclamare per un goal annullato ed un rigore dubbio non concesso agli uomini di Petkovic.

MOVIOLA – Sembra esserci rigore su Pasqual assegnato per la Fiorentina, giustamente annullato il goal sulla respinta. Rischia il rosso Tomovic per fallo tattico per doppio giallo. Proteste della Lazio per fallo di mano di Cuadrado in area di rigore, Bergonzi lascia correre. Pesa sulla prestazione dell'arbitro l'errore in occasione della rete annullata a Mauri. Ledesma espulso per doppia ammonizione, qualche dubbio sul rosso a Hernanes.

Dalle Pagelle

IL MIGLIORE - Cuadrado. Spinge molto sulla sua fascia di competenza instaurando un bel duello con Lulic. Risulta utile anche in fase di ripiegamento. Ogni volta che prende palla per la Lazio son dolori. Fa espellere sia Ledesma che Hernanes.

IL PEGGIORE - Hernanes. Non pervenuto. Non riesce mai a far cambiare marcia alla squadra nè a rendersi pericoloso dalle parti di Viviano. Lascia la squadra in doppia inferiorità numerica per un fallo di frustazione.

venerdì 26 ottobre 2012

AD Fiorentina, "Lotito? Un modello da non imitare"


FIRENZE - "Domenica contro la Lazio sarà una partita importante e difficile, ci auguriamo un arbitro all'altezza, sarebbe auspicabile vedere non ripetersi certi errori, comunque siamo convinti che sarà una gara ben diretta". Lo ha detto l'amministratore delegato della Fiorentina Sandro Mencucci, come riportato dal corrieredellosport.it, a margine dell'iniziativa dell'organizzazione Save the Cildren, che il club viola sostiene dal 2009, e che oggi ha fatto tappa a Firenze, in piazza Santa Croce: vi hanno partecipato i bambini della scuola elementare Vittorio Veneto, una delegazione di giocatori della Fiorentina e il vicesindaco Dario Nardella che in rappresentanza del sindaco Matteo Renzi ha aderito alla campagna "Every One" firmandone il manifesto. "Come Fiorentina - ha continuato - speriamo che ci sia sempre maggiore collaborazione tra i vari arbitri in campo, come società siamo anche favorevoli all'introduzione di strumenti informatici, proprio per evitare discussioni e polemiche. Le dichiarazioni del presidente laziale Lotito? Ecco, il suo fa parte di un modo di fare calcio che non ci appartiene, che non vogliamo fare. Quando, dopo la partita col Chievo, abbiamo fatto presente di certi errori arbitrali a nostro avviso commessi in quell'occasione, non era per mettere le mani avanti in vista della sfida con la Lazio. Volevamo solo sottolineare certi errori, che oltre tutto sono stati evidenziati anche da persone esterne e da altri addetti ai lavori".

Rob.Ma. - Cittaceleste.it

giovedì 25 ottobre 2012

Amaro in bocca per Petkovic: "Dovevamo chiudere prima la gara"


Sfuma nel finale la possibile seconda vittoria nei gironi di Europa League per la Lazio di Vlad Petkovic. Solo pari col Panathinaikos, risultato che comunque mantiene i biancocelesti in cima al girone J con cinque punti conquistati.

"Amaro in bocca? Sì, dovevamo gestire meglio la gara. Da queste cose vediamo che non siamo ancora abbastanza maturi" le parole del tecnico a 'Sky Sport'. "Abbiamo avuto occasioni per chiudere la partita, dovevamo essere più furbi. E' un preavviso, dobbiamo giocare per novanta minuti".

"Tentavamo di vincere la partita, ma senza sforzi al 100%. Ho fatto riposare i giocatori che giocano tanto, ma bisogna sfruttare le occasioni. Altrimenti non si riesce a rubare il posto in squadra..." la stilettata del mister alle seconde linee.

Lacrimogeni che hanno disturbato i primi istanti di gara: "Bruciavano gli occhi, non si capiva perchè. Bizzarri ha chiesto spiegazione, ma non sapevamo bene che stesse succedendo".

Miro Klose è andato in tribuna senza essere stato convocato: "E' un professionista, ha dimostrato attaccamento alla squadra e ha lavorato con noi. A disposizione domenica? Non so ancora, vedremo".

PANATHINAIKOS-LAZIO 1-1


La Lazio pareggia ad Atene contro il Panathinaikos 1-1 ed è un risultato che lascia l'amaro in bocca. Apre i conti l'incredibile autorete di Seitaridis al 25': fatale il retropassaggio del difensore, con il portiere fuori posizione. Pareggio di Toche allo scadere, con gli uomini di Petkovic che calano vistosamente dal punto di vista fisico nel finale.

FORMAZIONI - Petkovic schiera il solito 4-5-1 con Bizzarri al posto di Marchetti tra i pali, difesa composta da Konko, Ciani, Dias e Cavanda. Il folto centrocampo è confermato con i titolarissimi di sempre: Ledesma regista davanti la difesa, con Hernanes e Gonzalez a supporto. Le fasce sono occupate da Candreva e Mauri, con Floccari che prende il posto di Klose nel ruolo di unica punta.

Ferreira schiera i suoi con un 4-3-3. In porta Karnezis, la linea dei difensori è composta da Seitaridis, Pinto, Velazquez e Spyropoulus. Centrocampo dalla buona tecnica formato dallo spagnolo Vitolo, dal portoghese Zeca e dal baby Fourlanos. Il tridente offensivo è formato dal giovanissimo ivoriano Sissoko, dall'uruguaiano Bruno Fornaroli e da Christodoulopoulos.

PRIMO TEMPO - Primo tempo avaro di emozioni ad Atente. Parte bene la Lazio che tenta subito di mettere sotto pressione la difesa avversaria con conclusioni dalla distanza. Particolarmente ispirato Candreva che scalda subito i guantoni di Karnezis dopo appena due minuti, ma è bravo il portiere greco a farsi trovare pronto. Al minuto 18 arriva la grande occasione per gli uomini di Petkovic, con Dias che stacca benissimo in area sugli sviluppi di un calcio d'angolo e centra in pieno il palo.

A questo punto il Panathinaikos tenta timidamente di reagire, ma riesce a rendersi pericoloso soltanto con un bel tiro a giro di Sissoko, ben respinto dallo stesso Dias sulla linea. Al 25' di gioco arriva l'episodio che ha del clamoroso: Seitaridis effettua uno sciagurato retropassaggio al proprio portiere, senza accorgersi che Karnezis è totalmente fuori posizione e la palla si insacca per il più incredibile degli autogoal. I padroni di casa non accennano a reagire e la partita si avvia all'intervallo senza troppe emozioni.

SECONDO TEMPO - Nella ripresa Petkovic inserisce Zarate al posto di Mauri, per dare più imprevedibilità alla manovra offensiva. L'argentino si rende subito pericoloso in un paio di occasioni e la Lazio ricomincia il match tenendo il pallino del gioco. Al 52' la Lazio va vicina al raddoppio con Floccari che si vede respingere un bel colpo di testa in area di rigore, su bel cross di Konko. La partita procede con ritmi molto bassi e la sensazione sembra essere di totale controllo per i biancocelesti, ma ad un quarto d'ora dalla fine i padroni di casa si scuotono e producono due pericolose palle goal, con due conclusioni da fuori finite a fil di palo.

Particolarmente pericoloso risulta il neo entrato Quincy, che mette in difficoltà l'intera retroguardia laziale. A dieci minuti dalla fine Bizzarri deve intervenire miracolosamente in uscita rasoterra su Toche, ben imbeccato dallo stesso Quincy. Nel finale la Lazio cala fisicamente e trema in più di una occasione. La rete dei padroni di casa è nell'aria, fino al 90' quando Toche approfitta di una mischia su calcio d'angolo e beffa Bizzarri, per agguantare un pareggio che sembrava insperato. Nei minuti di recupero l'Aquila prova a reagire con le ultime forze della disperazione, ma ormai è troppo tardi e la partita finisce sul risultato di 1-1.

LA CHIAVE - L'incredibile autorete di Seitaridis sembrava aver spianato la strada ai biancocelesti, ma l'evidente calo fisico che gli uomini di Petkovic patiscono nel finale di gara risulta decisivo, fino al pari in extremis di Toche.

MOVIOLA - Partita molto corretta e dai ritmi molto blandi, che favoriscono nettamente l'operato dell'arbitro. Nessun episodio rilevante da analizzare, il direttore di gara gestisce bene i singoli falli e le sanzioni nel complesso.

Dalle Pagelle:

IL MIGLIORE - Cristian Ledesma. Partita stupenda dell metronomo biancoceleste: abbina quantità e qualità con un'efficacia unica, aggiunge alla sua prestazione anche inserimenti senza palla e tiri dalla distanza. Ottimo anche in fase di interdizione.

IL PEGGIORE - Giourkas Seitaridis. La clamorosa disattenzione in occasione dell'autogoal è tanto assurda quanto pesante. Da quel momento non si riprende più.

Formazioni di Panathinaikos-Lazio


Nessuna sorpresa nella formazione della Lazio che scenderà in campo contro il Panathinaikos, ad Atene, in una sfida chiave per il prosieguo dell'Europa League dei biancocelesti.

Petkovic conferma il turnover moderato: si rivedono Ciani, Cavanda e Floccari, ma per il resto gli uomini sono gli stessi che tanto bene stanno facendo in campionato. Tra i pali, con Marchetti ko, tocca a Bizzarri.

I greci si schierano con un 4-3-3 che vede l'ex sampdoriano Bruno Fornaroli titolare e principale terminale offensivo.

PANATHINAIKOS (4-3-3): Karnezis; Seitaridis, Pinto, Velazquez, Spyropoulos; Zeca, Vitolo, Fourlanos; Sissoko, Fornaroli, Christodoulopoulos. A disp.: Kapino, Chouchoumis, Marinos, Mavrias, Lagos, Tochè, Owusu-Abeyie. All. Ferreira

LAZIO (4-1-4-1): Bizzarri; Konko, Ciani, Dias, Cavanda; Ledesma; Candreva, Hernanes, Gonzalez, Mauri; Floccari. A disp.: Scarfagna, Scaloni, Biava, Cana, Onazi, Zarate, Kozak. All. Petkovic

domenica 21 ottobre 2012

LAZIO-MILAN 3-2




In attesa delle partite della domenica, l'anticipo serale consegna al campionato una Lazio che sembra non voler assolutamente perdere terreno nei confronti della Juventus e che castiga un Milan penalizzato anche dal modulo iniziale schierato da Allegri e dalle tardive sostituzioni, che incappa nell'ennesima sconfitta e dovrà adesso affrontare un'altra settimana di polemiche.

FORMAZIONI - Petkovic non si smentisce e ripropone anche in questa occasione il suo 4-1-4-1 con Klose come unica punta, con Candreva, Gonzalez, Hernanes e Mauri a supporto. Marchetti è però costretto al forfait dell'ultimo minuto per un sospetto stiramento, al suo posto a difendere la porta biancoceleste va Bizzarri.

Nuovo modulo per Allegri che schiera il Milan con un 4-2-3-1 che prevede l'avanzato Montolivo, Boateng e El Shaarawy alle spalle dell'ariete Pazzini. Tra i pali Amelia sostituisce l'infortunato Abbiati, Abate recupera in tempo e prende il suo posto sulla fascia destra, tra i convocati si rivede anche Pato che parte però dalla panchina.

PRIMO TEMPO - Stati d'animo e ambizioni diametralmente opposte quelle con cui Lazio e Milan scendono in campo nell'anticipo serale dell'ottava giornata: gli uomini di Petkovic vogliono continuare il loro inseguimento alla vetta della classifica e rosicchiare punti al Napoli sconfitto a Torino dalla Juventus, i rossoneri invece sperano in una vittoria per svoltare una stagione fin qui assolutamente deludente e riscattare la sconfitta nel derby di due settimane fa.

Pronti via e il Milan prova subito a prendere in mano il ritmo del gioco e a proporsi in avanti, anche se i primi 20 minuti sono soprattutto di studio e, a parte un calcio d'angolo da ambo le parti, non offrono grandi emozioni. Il match si infiamma però improvvisamente al 25' quando Hernanes dal limite dell'area lascia partire un tiro che Bonera, in un tentativo di contrasto, devia con la gamba in maniera decisiva, trasformando la conclusione del brasiliano in un pallonetto beffardo che si insacca alle spalle di un incolpevole Amelia.

Momento assolutamente nero per la squadra di Allegri, alla quale manca anche la buona sorte, ma che giá dopo un minuto ha una clamorosa occasione per il pari con El Shaarawy che, solo davanti a Bizzarri, lo salta e calcia in rete a botta sicura, ma Dias è monumentale nel salvataggio a pochi centimetri dalla linea di porta. Il Milan sembra accusare un po' il colpo ma prova ugualmente a portarsi in avanti, ma i troppi errori in fase di costruzione e la scarsa incisività in fase d'attacco, con Pazzini desolatamente abbandonato in area avversaria, non creano grandi affanni alla difesa biancoceleste.

Di contro, la Lazio mette in mostra una manovra fluida e bene organizzata e con Candreva al 41' trova, con un giorno d'anticipo, il 'goal della domenica': il centrocampista lascia partire un gran tiro dalla distanza con il pallone che si abbassa all'ultimo e sorprende un Amelia posizionato non benissimo. E' l'ultima occasione di un primo tempo che va in archivio senza recupero e che ha visto una bella Lazio, cinica e molto ben organizzata, di fronte ad un Milan assolutamente abulico e, El Shaarawy a parte, incapace di creare azioni pericolose.

SECONDO TEMPO - In avvio di secondo tempo le velleità di rimonta rossonere sembrano subire la mazzata decisiva quando la Lazio, dopo appena 4 minuti si porta sul 3-0 con Klose che, servito in piena area da un bel cross dalla destra di Candreva, di piatto al volo infila comodamente il pallone in rete, complice una difesa rossonera imbarazzante, in particolare Abate che, in ritardo, lascia il tedesco completamente solo e libero di colpire.

Allegri si gioca la carta della disperazione e inserisce Pato per Nocerino. E proprio l'ingresso del Papero sembra scuotere il Milan, che crea subito un paio di occasioni pericolose con Pazzini che di testa impegna Bizzarri, e poi accorcia le distanze sugli sviluppi di un calcio piazzato, con De Jong che in scivolata riesce ad intercettare il traversone di Emanuelson e mettere in rete per il 3-1.

La squadra di Petkovic ha subito una grande occasione per ristabilire le distanze ma prima Amelia è bravo su un tiro potente ma centrale di Hernanes e poi Gonzales sulla ribattuta manda sull'esterno della rete. Il Milan però sembra rigenerato dai cambi operati da Allegri e al 79' trova ancora la via della rete, stavolta con El Shaarawy che penetra in area dalla sinistra e fa partire un diagonale rasoterra che non lascia scampo a Bizzarri.

I rossoneri a questo punto si riversano in avanti per cercare un pari che avrebbe del clamoroso, Allegri manda in campo anche Bojan per Antonini, la Lazio si chiude nella propria area difendendosi coi denti e cercando di murare gli assalti alla disperata del Milan, che a parte qualche cross per Pazzini non riesce però a creare più nulla di pericoloso.

E così, dopo 4 minuti di recupero, Tagliavento manda tutti negli spogliatoi: finale in affanno per la Lazio che ha rischiato di buttare via tre punti che sino a metà ripresa sembravano in cassaforte, il Milan può sorridere per il rientro di Pato e la reazione d'orgoglio mostrata ma per il resto, sdoganando una facile battuta, 'c'è poco da stare allegri'.

CHIAVE - Fino a metà della seconda frazione di gioco la Lazio ha fatto il bello e il cattivo tempo, facendo girare molto bene il pallone e limitando senza apparente difficoltà le rare scorribande offensive rossonere. L'entrata di Emanuelson e soprattutto di Pato però fa saltare il banco: il brasiliano apre spazi invitanti per Pazzini ed El Shaarawy e crea scompiglio nella retroguardia biancoceleste, anche se nemmeno lui può raddrizzare del tutto un match che era già comunque decisamente compromesso.

MOVIOLA - Tagliavento e i suoi collaboratori controllano bene un match tutto sommato corretto e privo di episodi significativi dal punto di vista arbitrale, buona anche la gestione dei cartellini che evita che la partita diventi troppo nervosa, soprattutto nella parte finale.

Dalle pagelle:

IL MIGLIORE - Candreva. Corre per tutto l'out di sinistra e segna una rete fantastica con una conclusione dalla distanza e parabola a scendere.

IL PEGGIORE - Boateng. Ennesima prestazione negativa del ghanese che non riesce proprio a trovare le misure nella tattica di Allegri. Viene sostituito dopo 45 minuti di buio totale.

sabato 20 ottobre 2012

Formazioni di Lazio-Milan


Il secondo anticipo del sabato propone all'Olimpico di Roma un interessante scontro tra due squadre che vivono momenti differenti. La Lazio può contare su un grande entusiasmo e su un organico ormai collaudato, il Milan è ancora in costruzione, Allegri non pare ancora aver trovato il giusto amalgama per far rendere al meglio la propria formazione, anche se, dal punto di vista del gioco, i meneghini sono sembrati in netta crescita rispetto alle primissime uscite stagionali.

QUI LAZIO - Il tecnico della Lazio, Vladimir Petkovic, sta preparando in tranquillità la sfida con il Milan. L'infermeria, infatti, è vuota come mai era successo da inizio stagione. Recuperati anche i lungodegenti Diakitè, Radu e Brocchi, che sabato dovrebbe tornare in panchina dopo oltre sei mesi di stop. Nella seduta mattutina di oggi, il bosniaco ha lavorato soprattutto su quella che dovrebbe essere la difesa titolare: Konko, Biava, Dias e Lulic, tornato a disposizione dopo gli impegni con la nazionale. Ancora assenti Stankevicius e Gonzalez:l'uruguaiano si riunirà al gruppo soltanto nella nella rifinitura di domani, ma Petkovic conta su di lui.

QUI MILAN - A quasi due mesi dalla distrazione muscolare rimediata il 22 agosto, Pato è pronto a fare il suo debutto stagionale sabato, nella delicata trasferta del Milan contro la Lazio. Il brasiliano partirà dalla panchina, perchè il suo rientro sarà graduale. A Roma non ci saranno Abbiati (infezione alle vie respiratorie) e Robinho, fermo almeno una decina di giorni per l'infortunio alla coscia destra. Allegri si affiderà a uno fra Bojan e Pazzini come centravanti nel 4-2-3-1. Ambrosini sarà squalificato e quindi, in attesa di Muntari (che può rientrare fra un paio di settimane), Montolivo è confermato al fianco di De Jong davanti alla difesa, in cui i centrali dovrebbero essere Bonera e Yepes.

CURIOSITA' - La Lazio è una delle 2 squadre della serie A 2012/13 nelle cui gare non sono state ancora decretate espulsioni, nè a favore, nè contro i biancocelesti. L'altra compagine è il Genoa. Il Milan è la squadra della serie A 2012/13 ad aver finora subito il maggior numero di espulsioni a sfavore: sono 3. La Lazio non ha segnato solo in una delle ultime 17 gare interne ufficiali disputate: è accaduto lo scorso 23 settembre quando, in serie A, fu sconfitta per 0-1 dal Genoa.

Nelle altre 16 partite considerate i biancocelesti hanno complessivamente realizzato 31 reti. Il Milan non ha segnato solo in una delle ultime 15 trasferte ufficiali disputate: è accaduto il 6 marzo scorso quando, in Champions League, fu sconfitto per 0-3 in casa dell'Arsenal. Nelle altre 14 partite considerate i rossoneri hanno complessivamente realizzato 30 reti. Massimiliano Allegri ha esordito da tecnico in serie A proprio contro la Lazio: è accaduto il 31 agosto 2008 quando il suo Cagliari venne sconfitto in casa

PROBABILI FORMAZIONI

Lazio (4-5-1): Marchetti; Konko, Biava, Dias, Lulic; Candreva, Gonzalez, Ledesma, Hernanes, Mauri; Klose
A disp.: Bizzarri, Carrizo, Ciani, Scaloni, Brocchi, Ederson, Stankevicius, Cana, Onazi, Rocchi, Kozak, Floccari. All.: Petkovic
Squalificati: Sculli (9/11/12)

Milan (4-2-3-1): Amelia; De Sciglio, Bonera, Yepes, Antonini; De Jong, Montolivo; Emanuelson, Boateng, El Sharaawy; Pazzini
A disp.: Gabriel, Petkovic, Abate, Mexes, Acerbi, Nocerino, Constant, Flamini, Bojan, Pato. All.: Allegri
Squalificati: Ambrosini (1)
Indisponibili: Strasser, Muntari, Didac Vilà, Mesbah, Robinho, Zapata, Abbiati

venerdì 19 ottobre 2012

Lotito è pronto alla costruzione del nuovo stadio: "Aspetto solo la legge", ma non parlategli del Flaminio: "E che ce fai? Con quello la Lazio chiude"


da goal.com

La questione stadi è una delle piaghe del calcio italiano. Per realizzarne di nuovi ci vogliono dei tempi burocratici lunghissimi, ed anche per quanto riguarda il famoso 'Stadio delle Aquile', ipotetica nuova casa della Lazio, la situazione è in stand by come conferma il presidente Claudio Lotito.

''Io sono ancora rimasto alla legge che deve essere approvata - ha affermato il patron biancoceleste - , e' vero che l'amministrazione comunale ha degli strumenti come l'accordo di programma per consentire la realizzazione degli stadi come abbiamo in testa noi ma e' anche chiaro che l'iter e' molto lungo''.

E alla domanda su che fine abbia fatto il suo progetto per lo 'Stadio delle Aquile', risponde così: "E chi lo ha mai presentato? Lei lo ha visto? Comunque io sono sempre pronto, h24'. Lo stadio lo potremo avere in cinque, sei anni. Rimarco il fatto che aspetto ancora legge sugli stadi che in 180 giorni consente di avere la concessione''.

E non parlategli dell'ipotesi Flaminio..."Col Flaminio che ce fai? Se uno vuole che la Lazio dopo uno, due anni chiuda, allora questa e' la soluzione''. Lotito il nuovo stadio se lo immagina così: "Polifunzionale aperto h24 e dove i bisogni delle persone vengano soddisfatti quotidianamente''.

Poco prima si era espresso sull'argomento anche il sindado di Roma Gianni Alemanno: "Noi siamo tutti disponibili, abbiamo accompagnato tutta l'istruttoria e fatto le sollecitazioni. Ora sta alle squadre che devono dirci quale area hanno scelto e presentarci un progetto per chiudere la questione anche perche' si tratta di un'iniziativa privata come privati sono i fondi. Attendo una risposta da un momento all'altro per poter dare il piu' presto possibile un annuncio'', le parole del primo cittadino raccolte dall'agenzia 'Asca'.

mercoledì 17 ottobre 2012

ITALIA-DANIMARCA 3-1


MILANO - Gli azzurri battono la Danimarca 3 a 1. Nonostante l'inferiorità numerica per l'espulsione di Osvaldo dopo soli 16'' della ripresa, l'Italia vince e convince. Un gran tiro di Montolivo, poi un colpo di testa di De Rossi e una finezza di Balotelli portano la squadra alla vittoria. Applausi al Meazza.

Re per una notte. Mario Balotelli torna al Meazza e se lo riprende, l'Italia lo ringrazia per il 3-1 alla Danimarca che è soprattutto suo e la lancia in fuga solitaria in testa al gruppo. Dopo quattro partite è azzardato dire che la nazionale di Cesare Prandelli vede già il Mondiale 2014, ma grazie anche al provvido pari tra Repubblica Ceca e Bulgaria lo scatto in avanti di questa sera ha il sapore dell'allungo decisivo.

Il girone. Dieci punti contro i 6 dei bulgari e i 5 dei ceki (una partita in meno) sono un vantaggio da amministrare. Per non dire dei danesi, già fuori gioco a quota 2. I numeri non dicono però della serata di sofferenza azzurra, cui ha contribuito certo l'improvvida espulsione in cui si è andato a cacciare Osvaldo, di nuovo bad boy. Il merito va a una Danimarca ben organizzata, e pronta a sfruttare lentezze e fatiche del centrocampo italiano. Ma il calcio - si sa - non è solo ordine, schemi, corsa. Il talento di Balotelli e un paio di gran giocate di un Pirlo a scartamento ridotto hanno scombinato tutto, facendo uscire l'Italia proprio quando sembrava andare sott'acqua. Così è finita con la standing ovation dello (scarso) pubblico del Meazza per il figliol prodigo Balotelli.

La partita. Era invece cominciata con difficoltà. Incassato a malincuore il passo indietro di Buffon, che non rischia la serata azzurra e carica la serata di altre tensioni in chiave Juve-Napoli, Cesare Prandelli si affida a De Sanctis, conferma il centrocampo a quattro dell'Armenia e soprattutto recupera Balotelli. Per l'ex interista, che stasera fa coppia con Osvaldo, è un ritorno nello stadio dei trionfi e delle litigate. Stavolta sono applausi da subito. È la difesa il reparto azzurro più rivoluzionato, specie sulle fasce: Abate e Balzaretti prendono il posto di Maggio e Criscito, Chiellini al centro sostituisce Bonucci che fila in tribuna con Giovinco e porta a tre il numero di juventini a riposo. Dall'altra parte, lo juventino è invece in campo e si chiama Niklas Bendtner: fa, male, il terminale del gioco con tre mezzepunte e due mediani di fronte alla difesa. Il ct Olsen, vecchia volpe delle panchine, ingarbuglia le cose: cambia all'ultimo un terzino rispetto alla formazione consegnata all'arbitro, affida a Kvist e Stokholm il compito di infastidire Pirlo, blocca i due terzini azzurri là dietro, pressa duro.

Così nei primi venti minuti la padrona di casa sembra la Danimarca. A conti fatti, la sintesi del primo tempo è semplice: loro giocano - e menano pure, innervosendo Balotelli -, gli azzurri segnano. Jakobsen a destra mette sempre in crisi la difesa, Bentdner allunga la squadra, fortuna per Prandelli che la Danimarca è organizzata ma scolastica. L'Italia trema prima per un pasticcio Chiellini-De Sanctis, poi per un tiro da fuori di Erikksen dopo palleggio prolungato che il portiere del Napoli devia in angolo.

Prandelli si arrabbia con i suoi, ordina alle due punte e a un centrocampista a turno di pressare alto per non fare uscire l'avversario. Al 19' la prima azione azzurra: lancio di De Rossi, Balotelli scappa a destra e mette dietro dal fondo, dal limite la botta di Marchisio trova la testa di Khjaer sulla linea di porta. Ugualmente pericoloso, alla mezzora, è Kvist: il centrocampista sfugge alla difesa in attesa di un fuorigioco che non c'è, De Sanctis salva in angolo di piede.

I gol. Incredibile ma vero, arriva il momento dell'Italia tra 33' e 37'. Prima Montolivo, un gran destro su bell'assist di tacco di Balotelli, uno dei pochi azzurri a metterci idee; poi la combinazione Pirlo-De Rossi - fotocopia del gol in Armenia - ed è 2-0. Ma non c'è da star tranquilli, nel minuto di recupero la difesa azzurra è molle sul cross di Jakobsen e la battuta al volo in rete di Kvist che riapre i giochi.

L'espulsione di Osvaldo. La situazione si complica ulteriormente dopo soli 40" della ripresa: Stochkolm insegue Osvaldo e lo spinge, il centravanti per divincolarsi allarga il braccio, a quel punto il danese crolla a terra e Skomina non ha dubbi sul rosso. Peccato di ingenuità o sprazzo di follia come di suo, non è chiaro: evidente però che sia un bel guaio per l'Italia. Anche perchè la Danimarca prende altro coraggio. A spegnerlo sono un De Rossi che si fa in quattro, le idee di Pirlo e sopra tutti Balotelli: sul lancio perfetto di Pirlo al 9' stavolta la sua giocata non è di potenza ma di fino, ed è 3-1.

Il Meazza è in delirio, il feeling col beniamino di una volta ricreato all'improvviso e a questo punto Balotelli si carica l'Italia sulle spalle. Tiene palla, fa salire la squadra, prende botte, apre il gioco quando deve. E soprattutto impaurisce la Danimarca da solo. Al quarto d'ora scappa via ai centrali ma lo ferma Skomina, al 19' entra in area e serve una gran palla al centro che non trova i centrocampisti pronti all'inserimento. La Danimarca si incarta sui cross, ci prova Eriksen da fuori ma è alto. La pressione danese è continua, le uscite di De Sanctis non sempre sicure. Un tiro di Rommendhal a fil di palo, due botte del nuovo entrato Poulsen nei 3' di recupero e poco più. Balotelli esce tra gli applausi, l'Italia con i tre punti cui Prandelli puntava.

sabato 13 ottobre 2012

HERNANES-Lazio: insieme fino al 2017!


Da giocatore più sostituito della serie A a perno insostituibile per il gioco della Lazio: è la parabola del «profeta» Hernanes, l’anno scorso con Reja trequartista lunatico e discontinuo, oggi centrocampista completo che riesce ad armonizzare quantità e gol. Petkovic lo ha ricollocato dove lui predilige, «volante» in mezzo a campo, lasciandogli libertà di inventare. E il brasiliano ha risposto con due reti (una in Europa League, l’altra contro l’Atalanta) e prestazioni convincenti. Difficile parlare di rinascita per un giocatore che, seppure fuori ruolo, in due anni ha totalizzato 24 reti e 11 assist tra coppe e campionato, ma, in effetti, sembra come rifiorito. Dopo un’estate passata a riflettere sul futuro, Anderson Hernanes potrebbe aver trovato in casa la svolta che cercava per la sua carriera. Il passaggio chiave era l’incontro tra Joseph Lee, l’agente del brasiliano, e Lotito: «Ho parlato con lui —ha detto Lee ieri— del presente e del futuro. Il presidente mi ha confermato che Anderson è un giocatore importantissimo per la squadra». L’incontro, ieri notte a Villa San Sebastiano, è terminato con una stretta di mano che vale doppio. Subito un ritocco all’ingaggio, da 1,8 milioni a 2, con stipendio equiparato a Klose e Zarate, gli altri «top» in rosa. Il primo mattone per un prolungamento di due anni sul contratto, dal 2015 al 2017. Tutti felici e contenti, soprattutto i tifosi biancocelesti che hanno imparato ad amare Hernanes. Ma non era certo una questione di soldi il tema dell’incontro. Si è parlato soprattutto di programmi e aspettative: a 27 anni Hernanes si trova davanti ad un bivio: da una parte il successo e dall’altra la normalità. Voleva garanzie sullo sviluppo del progetto Lazio per avere la forza necessaria a dire no alla corte di Tottenham, Arsenal, Milan, Barcellona e, in ultimo, con un’offerta faraonica, Galatasaray. Tanti «top team» ci hanno provato, sbattendo sul «no» di Lotito, ma speculando sulle esitazioni che ora Hernanes non ha più. Ieri è stata bruciata la dote di 1.800 biglietti concessa dal Tottenham per la partita di Europa League del 20 settembre: se non arrivano altri tagliandi, 700 laziali con l’aereo già pagato rischiano di restare fuori da White Hart Lane.

Fonte: Corriere della Sera ed.Romana - Andrea Arzilli

Ro.Mac. - Cittaceleste.it

ARMENIA-ITALIA 1-3


L’Italia di Prandelli soffre, rischia tantissimo ma alla fine riesce a portare a casa i tre punti dalla trasferta armena. Tre a uno il risultato di una gara che sarebbe potuta finire in ogni modo per le occasioni sciupate dagli azzurri ma soprattutto per gli errori in fase difensiva che, esaltati dalla voglia degli armeni di non fare brutta figura davanti al proprio pubblico, hanno rischiato di di rovinare una buona gara.

FORMAZIONI – Ritorno al passato in terra armena per Cesare Prandelli: nonostante le critiche settimanali sul minutaggio dei nazionali, sono ben 6 gli juventini che trovano spazio dal primo minuto nel 4-3-1-2 disegnato dall’ex tecnico gigliato. Difesa a 4 composta da Maggio e il rientrante Criscito (preferito come terzino a Chiellini) sugli esterni, Barzagli e Bonucci nel mezzo, De Rossi ritrova spazio nel mezzo con Pirlo e Marchisio, mentre a Montolivo è affidata la fase di supporto del duo Giovinco-Osvaldo.

Dall’altra parte il ct Minasyan risponde con un 4-5-1. In difesa, davanti a Berezovsky, ci sono Mkoyan, Arzumanyan, Aleksanyan e Yedigaryan a formare il quartetto difensivo. A centrocampo, spazio ad Ozbiliz, Yedigaryan, Mkrtchyan e Manoyan, con il gioiello dello Shakhtar, Mkhitaryan, che fa la spola con l'attacco. In avanti, l'unica punta è Movsisyan.

PRIMO TEMPO – Partono subito forte gli azzurri con Pirlo vicinissimo al gol su punizione, che trova subito il vantaggio dopo pochi minuti con lo stesso regista juventino su calcio di rigore, assegnato per fallo di mano di Mkoyan. Col passare dei minuti l’Armenia riesce a recuperare campo e, grazie alla velocità dei suoi interpreti, mette in difficoltà la retroguardia italiana.

Al 27’ l’episodio che riporta la gara in equilibrio: scontro tra Maggio e un giocatore armeno, l’arbitro mette il fischietto alla bocca senza fischiare (lo scontro era avvenuto tra le teste dei due giocatori) e il talentino Mkhitaryan si invola in porta, saltando praticamente indisturbato Barzagli, e mette in rete il pallone dell’1-1.

L’Italia prova a reagire e sfiora anche il pareggio con Giovinco e Montolivo, ma la velocità degli armeni in campo aperto continua a fare male.

SECONDO TEMPO – La ripresa si apre sulla falsariga delle recriminazioni arbitrali del primo tempo: su una punizione da sinistra di Pirlo, Bonucci sfiora il pallone che sbatte su un braccio larghissimo ma l’arbitro invita ancora una volta a giocare.

L’Italia, nonostante provi ad alzare i ritmi e a fare gioco, rischia di subire la beffa ad opera di Manoyan su cui Buffon si esalta. Al 19’ gli azzurri riescono a trovare finalmente la seconda rete con Daniele De Rossi, che sfrutta benissimo un assist dalla destra di Pirlo per insaccare il pallone in rete.

Con l’andare della ripresa l’intensità degli armeni cala fisiologicamente, mentre gli azzurri riescono a gestire meglio la manovra, trovando così allo scadere il tris con Osvaldo. Positiva la prova del neo-entrato El Shaarawy, che ha anche sfiorato il goal.

LA CHIAVE – La differenza l’ha fatta sicuramente il divario di condizione e di tasso tecnico tra le due squadre: gli armeni per un’ora di gioco hanno retto e addirittura messo in difficoltà gli azzurri, che per lunghi tratti di gara sono stati sottoritmo. Appena è calata l’intensità, gli uomini di Prandelli hanno potuto far girare con più calma il pallone e cercare la manovra (che poi ha dato i frutti dei due gol).

MOVIOLA – Primo tempo di totale confusione per l’arbitro della sfida: è bravo a vedere il fallo di mano in area che, anche se il braccio è attaccato al corpo, impedisce al pallone di giungere in mezzo. Meno bravo in occasione del pareggio armeno quando dovrebbe fermare il gioco per lo scontro che vede protagonista Maggio.

Nel finale del primo tempo ci sarebbe il secondo giallo per Mkoyan, autore di un altro fallo di mani volontario su un lancio per Giovinco diretto a rete: l’arbitro chiude più di un occhio. La ripresa, dopo un altro fallo di mani sorvolato, scorre liscia fino alla fine con gli armeni che collezionano cartellini fino allo scadere.

Dalle pagelle:

IL MIGLIORE: Riccardo Montolivo. Ispirato come non mai (Galliani si mangerà le mani), il trequartista rossonero suggerisce a destra e sinistra, in lungo e in largo e dai suoi piedi passano sempre le azioni più pericolose. Guadagna lui il calcio di rigore che sblocca la partita dopo appena 5 minuti. Rigenerato.

IL PEGGIORE: Hrayr Mkoyan. Nonostante il rigore procurato ai suoi nel primo tempo, ci riprova nella ripresa quando viene graziato dall'arbitro per aver colpito di nuovo con la mano in mischia.

mercoledì 10 ottobre 2012

Buffon elogia Petkovic




COVERCIANO - Direttamente dal ritiro di Coverciano, il numero uno degli Azzurri Gigi Buffon, ha fatto il punto sul campionato Italiano, parlando anche della Lazio e del suo nuovo allenatore, Vladimir Petkovic: «Durante il campionato ci sono sempre sorprese, - ha spiegato - la prima è la Lazio: sta facendo cose eccezionali e ha un allenatore intelligente, al passo con i tempi», aggiunge poi elogiando il tecnico biancoceleste: «è un mister sobrio, che non conoscevo, che parla anche italiano meglio di tanti italiani il che è un grande merito»

Rob.Ma. - Cittaceleste.it

lunedì 8 ottobre 2012

6 laziali in nazionale, Candreva chiamato da Prandelli


L'Albania chiama Lorik Cana. Il ct della Nazionale albanese Gianni De Biasi ha diramato questa mattina l'elenco dei convocati per la doppia sfida con l'Islanda e la Slovenia. Il capitano con l'aquila tatuata sul braccio guiderà la sua squadra ancora una volta, venerdì 12 nel primo match allo Stadio Nazionale "Qemal Stafa" e nel secondo martedì 16 a Tirana dopo tre giorni.

Ma sono sei questa volta i convocati della Lazio dalle rispettive rappresentative nazionali. Torna a vestire la maglia della Lituania dopo il lungo infortunio Marius Stankevicius: Liechtstein e poi Bosnia-Erzegovina - sfida nella sfida con Senad Lulic - per le qualificazioni ai Mondiali 2014 in Brasile: "Marius ha recuperato dal suo infortunio - ha dichiarato il ct Laszlo al momento della convocazione - e io non ho avuto dubbi sul chiamarlo. Proprio Lulic è stato convocato da mister Susic per la sfida con la Grecia prima, e appunto con la Lituania poi.

La Germania di mister Loew invece si affida all'unica punta Miroslav Klose, che ancora insegue a sole quattro distanze il record di Gerd Muller. Il Panzer dirigerà l'attacco tedesco venerdì 12 contro ottobre in casa dell'Irlanda, mentre martedì 16 arriverà in casa la Svezia di Zlatan Ibrahimovic. La Germania guida il Gruppo C con sei punti, tre lunghezze sopra irlandesi e scandinavi. Un doppio risultato positivo contro le due dirette inseguitrici garantirebbe un cammino in piena discesa verso il Mondiale brasiliano

Anche dall'altra parte del mondo, in America Latina, ci sono in ballo le qualificazione a Brasile 2014. Il ct dell'Uruguay Tabarez ha convocato Alvaro Gonzalez per le sfide di venerdì 12 ottobre alle ore 22 locali con l'Argentina a Mendoza e di martedì 16 alle 18 uruguaiane con la Bolivia a Pace. Il tata è già partito alla volta del suo paese, e oggi pomeriggio si allenerà con la sua Nazionale.

Grande sorpresa in casa Lazio infine per Antonio Candreva, che torna a vestire la maglia azzurra della Nazionale italiana dopo le due convocazioni nel 2009 per le amichevole che furono giocate dall'Italia di Lippi contro Olanda e Svezia. Il gruppo si è appena ritrovato a Coverciano, arriverà a Yerevan nella serata di mercoledì, con circa 48 ore di anticipo rispetto alla gara con l’Armenia in programma venerdì alle 19 ora italiana. Dopo la partita gli Azzurri faranno ritorno nella mattinata di sabato a Coverciano. Lunedì 15 ottobre partiranno per Milano, dove martedì alle 20.45 allo stadio ‘Giuseppe Meazza’ affronteranno la Danimarca.

Un anno fa moriva Andrea Pesciarelli




da città celeste

"Il Tg5 piange un collega bravo e competente, un uomo leale e per bene, naturalmente portato al sorriso e alla battuta, con la vocazione naturale a fare gruppo, capace di sdrammatizzare ogni situazione, ma allo stesso tempo sempre pronto ad impegnarsi con grande rigore e serietà in qualunque servizio gli venisse affidato”.

Con questo comunicato, un anno fa, il TG5 dava l'addio ad Andrea Pesciarelli. Nato a Roma il 20 Ottobre 1964, l'8 Ottobre del 2011 trovava la morte contro un albero maledetto del Lungotevere delle Armi. Avrebbe compiuto 47 anni. Noto tifoso biancoceleste, amato soprattutto per la sua personalità, sempre disponibile ed allegra, ha lasciato un vuoto incolmabile in questi 365 giorni. Il ricordo di tutta la redazione di Cittaceleste.it in un virtuale abbraccio verso il cielo.

Mirko Borghesi

domenica 7 ottobre 2012

Klose: "Potevamo segnare ancora"


Quarto e quinto goal in campionato: Miro Klose va di doppietta a Pescara, ed è sempre più lui l'anima di una Lazio volitiva, brillante, e da oggi di nuovo nei piani altissimi della classifica. Dopo Rudi Voeller, a Roma - ma sull'altra sponda - hanno un nuovo 'tedesco' volante. Ma Klose resta coi piedi per terra.

"La Lazio non siamo soltanto io ed Hernanes - afferma ai microfoni di 'Radiosei' al termine della gara dell'Adriatico - Noi facciamo i goal, ma gli altri corrono tanto anche per noi. E poi oggi è stata brava la nostra difesa, che è rimasta imbattuta".

Poi, ecco un'analisi lucida della situazione dei biancocelesti: "Abbiamo una buona squadra, ma dobbiamo migliorare ancora: perché una grande squadra oggi avrebbe segnato anche il quarto e il quinto goal, e invece noi ci siamo fermati. Anche se a differenza dello scorso anno andiamo in vantaggio subito e ci tranquillizziamo, e allora va bene così".

I tifosi laziali, dopo gli ultimi successi che hanno rimesso in carreggiata la squadra di Petkovic, sognano. Ma Klose evita voli pindarici. "Non posso dire che vinceremo il campionato, ma che andiamo in campo tutte le domeniche per cercare la vittoria. E' questo il nostro obiettivo".

Una battuta, nel dopo gara di Pescara, l'ha riservata anche il presidente Claudio Lotito: "Sono molto soddisfatto della prestazione della Lazio. La squadra è scesa in campo con la mentalità giusta, senza accusare flessioni causate dalla partita col Maribor. Petkovic è bravo a valorizzare il ruolo di ogni giocatore".

PESCARA-LAZIO 0-3



Davvero tutto troppo facile per gli uomini di Petkovic che dominano il match sul campo di un Pescara che non riesce mai ad entrare in partita. Il match prende la giusta piega dopo soli cinque minuti, quando Hernanes pesca il jolly su punizione e spiana la strada ai suoi. Poi ci pensa il solito Klose a chiudere il match già nel primo tempo, prima finalizzando un bell'assist di Candreva, poi salendo in cielo e insaccando di testa su calcio d'angolo.

Nulla da fare per i padroni di casa che non impensieriscono praticamente mai la retroguardia biancoceleste: manovra troppo lenta e poco lucida. Stroppa nella ripresa prova a rimediare il passivo alternando gli uomini offensivi ma il risultato non cambia. La Lazio a tratti sembra giocare a memoria e si conferma una vera realtà del nostro campionato, continuando a stazionare nelle zone alte della classifica.

FORMAZIONI - Petkovic perde Ederson ma ritrova tutti i titolari. La difesa a quattro è formata da Konko, Biava, Dias e Lulic. Solito centrocampo folto con Gonzalez, Hernanes e Ledesma; sull'out di destra c'è Candreva, a sinistra Mauri, a supporto dell'unica punta Klose, che torna titolare dal primo minuto. Il Pescara risponde con il solito 4-3-3. In difesa non c'è Zanon, la difesa è formata da Balzano, Capuano, Terlizzi e Bocchetti. Centrocampo muscolare con Blasi, Colucci e Cascione. In attacco Celik prende il posto dello squalificato Weiss, che farà coppia con Caprari a supporto della prima punta Vukusic.

PRIMO TEMPO - Passano appena cinque minuti e la Lazio va subito in vantaggio con una perla di Hernanes su punizione dal limite. Partita subito in discesa per gli ospiti, con il Pescara che fa fatica nella circolazione della palla e non riesce a trovare spazi nella metà campo avversaria. La Lazio dà invece la sensazione di fare male ogni volta che arriva dalle parti di Perin. Il raddoppio arriva al minuto '25, con Klose che raccoglie un bellissimo assist di Candreva e insacca dopo aver messo a sedere il portiere del Pescara, a coronamento di un contropiede da manuale.

A questo punto il Pescara sparisce dal campo e la Lazio non deve fare altro che gestire il match, con un giro palla quasi irridente nei confronti dell'avversario. Al 36' arriva anche il terzo goal, ancora con Klose, che sale in cielo sugli sviluppi di un calcio d'angolo e chiude virtualmente il match. Nel finale della prima frazione è accademia Lazio: gli uomini di Petkovic sembrano giocare a memoria.

SECONDO TEMPO - La ripresa rappresenta poco più di un allenamento per gli uomini di Petkovic, che si limitano a gestire il controllo del match. Possesso palla a tratti perfetto della Lazio, che manda costantemente a vuoto il pressing avversario, a sancire una differenza qualitativa troppo palese in campo. Stroppa prova a cambiare assetto tattico e inserisce Jonathas per dare più peso all'attacco, ma la manovra degli abruzzesi si rivela ancora troppo sterile per far male a questa Lazio.

Nemmeno il 4-2-4 ridisegnato dal tecnico dei padroni di casa riesce ad impensierire le strette maglie create da Petkovic in mezzo al campo. Gli ingressi di Quintero e Abbruscato creano qualche grattacapo in più ai quattro difensori biancocelesti, ma senza mai creare troppi pericoli dalle parti di Marchetti, tranne un paio di calci di punizioni ben calciati dal giovane colombiano. Nel finale la Lazio va vicina al quarto goal con un paio di contropiedi ben avviati da uno scatenato Candreva. L'Aquila vola dunque nelle zone alte della classifica, archiviando la pratica Pescara, rivelatasi fin troppo agevole.

LA CHIAVE - La perla di Hernanes su punizione spiana subito la strada alla Lazio, poi ci pensa la solita freddezza di un immenso Klose a chiudere subito il match. Ma la vera differenza la fa la fluidità di gioco della squadra di Petkovic che, a tratti, dà la sensazione di poter giocare anche bendata.

MOVIOLA - Pochi problemi per l'arbitro, nonostante il clima caldo del prepartita. Nessun episodio degno di nota, giuste le ammonizioni a Blasi e Quintero, frutto della frustrazione per la troppa superiorità degli avversari.

Dalle Pagelle:

IL MIGLIORE - Miroslav Klose. Il tedesco si conferma ancora una volta un killer spietato dentro l'area di rigore. La freddezza sotto porta è spiazzante, con un finalizzatore così la Lazio può puntare in alto.

IL PEGGIORE - Manuele Blasi. Nel primo tempo arriva sempre dopo sul pallone, preso in mezzo dal perfetto fraseggio del centrocampo laziale. Poi si innervosisce e rimedia anche un giallo di frustrazione: Stroppa se ne accorge e lo toglie nell'intervallo.

Probabili formazioni di Pescara-Lazio











ROMA - Probabili formazioni di Pescara-Lazio.



PESCARA (4-3-3): 77 Perin, 14 Balzano, 5 Capuano, 88 Terlizzi, 15 Bocchetti, 20 Nielsen, 18 Colucci, 4 Cascione, 93 Quintero, 22 Vukusic, 99 Caprari. (32 Pelizzoli, 6 Romagnoli, 26 Blasi, 8 Bjarnason, 16 Brugman, 10 Celik, 80 Jonathas, 7 Soddimo, 9 Abbruscato). All.: Stroppa. Squalificati: Weiss e Zanon Diffidati: Colucci. Indisponibili: Crescenzi, Modesto, Cosic.

LAZIO (4-5-1): 22 Marchetti; 29 Konko, 20 Biava, 3 Dias, 19 Lulic; 24 Ledesma; 87 Candreva, 15 Gonzalez, 8 Hernanes, 6 Mauri; 11 Klose. (1 Bizzarri, 2 Ciani, 5 Scaloni, 33 Stankevicius, 39 Cavanda, 27 Cana, 23 Onazi, 9 Rocchi, 10 Zarate, 18 Kozak, 99 Floccari). All.: Petkovic. Squalificati: nessuno. Diffidati: Klose Indisponibili: Brocchi, Diakitè, Radu, Ederson.

Arbitro: De Marco di Chiavari.

Quote Snai: 4,00; 3,40; 1,90.

venerdì 5 ottobre 2012

Ederson: "Volevamo il primato, adesso avanti così"



La Lazio batte gli sloveni del Maribor nel secondo turno di Europa League e si porta in testa al girone J. A decidere il match è stata la rete di Ederson, il quale ha rivelato tutta la sua gioia per il bel momento che sta vivendo, dopo il brutto infortunio di inizio stagione.

Intervistato ai microfoni di 'Sky', il brasiliano confida di continuare su questa strada: "Tutta la squadra ha fatto bene, abbiamo cercato di fare una bella partita perchè sapevamo che vincendo saremmo potuti arrivare primi nel girone, ora è fatta e vogliamo continuare così".

Ederson era già andato in rete nel primo tempo, ma in posizione irregolare: "Ero contentissimo e me ne sono accorto che è stato annullato solo quando sono rientrato in campo. Ma non abbiamo mollato ed abbiamo cercato questa vittoria che penso sia meritata".

Un'esultanza, quella del brasiliano che mima il volo dell'aquila, nata tanti anni fa: "Sin da quando ero ragazzo esultavo così, più per dire che mi sentivo libero come un'aquila in campo. Arrivare alla Lazio che ha questo simbolo è bellissimo, sono stato accolto bene da tutti".

Infine un commento sul ruolo ricoperto in campo e sull'intesa con il compagno di squadra e connazionale Hernanes: "Io nasco prima punta ma crescendo non ho mantenuto il fisico giusto per giocare li, a Nizza e Lione sono stato messo trequartista e mi è servito tanto nella mia carriera. Se posso giocare con Hernanes? Certo, lo abbiamo dimostrato stasera, e più il tempo passa più acquisiamo gli automatismi giusti".

LAZIO-MARIBOR 1-0


Arriva la prima vittoria europea per la Lazio di Petkovic, che ha battuto per 1-0 il Maribor grazie alla rete realizzata dal brasiliano Ederson al 62' minuto. I padroni di casa sbagliano anche un rigore con Hernanes, ma portano a casa i tre punti soffrendo.

FORMAZIONI - Petkovic sceglie Floccari come vice Klose al centro dell'attacco. Alle sue spalle un centrocampo folto con Ederson e Candreva sulle fasce, in mezzo al campo Cana rileva Ledesma ed è affiancato da Hernanes e Gonzalez. In difesa la coppia di centrali è formata da Andrè Dias e Ciani, con Konko e Cavanda sulle fasce. Turnover anche in porta dove Marchetti lascia spazio a Bizzarri.

Il Maribor schiera il giovane Beric come perno offensivo, con il brasiliano Tavares a supporto. In porta gioca Jasmin Handanovic, cugino dell'interista Samir; in difesa Milec, Rajevic, Vidovic e Mejac formano la linea a quattro. Nella mediana Filipovic e Mertelj, con Cvijanovic e Ibraimi sulle fasce.

PRIMO TEMPO - Match subito vivo già dai primi minuti di gioco, con la Lazio che prova a fare la partita e gli sloveni del Maribor pronti a ripartire in contropiede. Le occasioni non mancano con continui ribaltamenti di fronte e Bizzarri deve già salvare il risultato in due occasioni intorno al quarto d'ora: prima respinge sulla traversa un insidiosissimo colpo di testa di Filipovic, poi ipnotizza Cvijanovic lanciato a rete.

Ma la Lazio risponde colpo su colpo e colpisce due legni con Candreva, ispiratissimo sull'out di destra. Annullato anche un goal a Ederson per fuorigioco.

SECONDO TEMPO - Nella ripresa il copione non cambia: la Lazio fa la partita ed il Maribor si mostra pericoloso in fase di ripartenza. Le occasioni cominciano a fioccare ancora, ma i padroni di casa spingono con maggiore convinzione, fino a trovare il vantaggio con il brasiliano Ederson, bravo a realizzare dopo una magia di Floccari in area di rigore.

Quindici minuti più tardi la Lazio ha l'occasione di chiudere il match, quando lo stesso Floccari viene steso in area di rigore da Vidovic, che provoca il rigore e viene espulso. Dal dischetto Handanovic ipnotizza Hernanes e respinge in tuffo, confermando l'ottima predisposizione di famiglia nel parare i rigori. Nel finale i padroni di casa controllano il possesso di palla, sfruttando bene la superiorità numerica. Non basta agli ospiti l'ultima buona occasione creata allo scadere su calcio d'angolo.

LA CHIAVE - Stop vellutato a seguire con dribbling incluso e conclusione immediata: la giocata di Floccari che porta al vantaggio laziale è per palati fini, ma è decisivo anche il gran fiuto del goal di Ederson, che realizza ancora dopo la rete annullata del primo tempo.

MOVIOLA - Nel primo tempo annullato un goal a Ederson: al momento del cross di Candreva il brasiliano è oltre la linea difensiva slovena. Nel secondo tempo sembra netto il rigore concesso alla Lazio per fallo di Vidovic su Floccari, giusta anche l'espulsione del difensore sloveno.

Dalle pagelle:

IL MIGLIORE - Candreva. Prende un palo e una traversa. Attacca e difende. Imprescindibile. Ma veramente la Nazionale di Prandelli non ha bisogno di uno come lui?

IL PEGGIORE - Vidovic. Soffre troppo Floccari. Chiude con l'espulsione che segna in modo indelebile la sua partita

mercoledì 3 ottobre 2012

Formazioni di Lazio-Maribor, Ederson titolare anche in coppa




Europa League, probabili formazioni Lazio-Maribor: Ederson titolare anche in Europa League. Il Maribor non fa paura – E’ una Lazio ritrovata, che forse in realtà non si era mai persa, quella che affronterà Giovedì il Maribor per la seconda giornata della fase a gironi di Europa League. Ederson, il brasiliano che aveva fatto perdere le tracce di sé per un problema muscolare è poi riuscito a prendere per mano la Lazio domenica contro il Siena trovando il gol del vantaggio di testa. Una buona prestazione del brasiliano che per tornare in forma giocherà anche contro il Maribor dal primo minuto.

Sarà il turno anche per Sergio Floccari di dimostrare qualcosa in più, giocare l’Europa League non è sicuramente qualcosa di meno rispetto a giocare il campionato o meglio cosi è forse visto da noi ma all’estero questa coppa è giocata quasi come la Champions League. Questo è il motivo del deficit nel ranking Uefa che l’Italia paga nei confronti delle altre nazioni. Sottovalutare l’Europa League è stata proprio la causa primaria della perdita del posto in Champions League e molte delle squadre che oggi la sottovalutano saranno quelle che poi magari non riusciranno a qualificarsi. Non è il caso della Lazio, non è il caso di Vladimir Petkovic.

Queste le probabili formazioni

Lazio: Marchetti; Konko, Ciani, Biava, Cavanda; Candreva, Ederson, Zarate, Onazi, Mauri; Floccari.

Maribor: Handanovic J.; Mejac, Rajcevic, Argus, Trajkovski; Tavares, Mertelij, Mezga; Ibraimi, Beric.