domenica 7 ottobre 2012

PESCARA-LAZIO 0-3



Davvero tutto troppo facile per gli uomini di Petkovic che dominano il match sul campo di un Pescara che non riesce mai ad entrare in partita. Il match prende la giusta piega dopo soli cinque minuti, quando Hernanes pesca il jolly su punizione e spiana la strada ai suoi. Poi ci pensa il solito Klose a chiudere il match già nel primo tempo, prima finalizzando un bell'assist di Candreva, poi salendo in cielo e insaccando di testa su calcio d'angolo.

Nulla da fare per i padroni di casa che non impensieriscono praticamente mai la retroguardia biancoceleste: manovra troppo lenta e poco lucida. Stroppa nella ripresa prova a rimediare il passivo alternando gli uomini offensivi ma il risultato non cambia. La Lazio a tratti sembra giocare a memoria e si conferma una vera realtà del nostro campionato, continuando a stazionare nelle zone alte della classifica.

FORMAZIONI - Petkovic perde Ederson ma ritrova tutti i titolari. La difesa a quattro è formata da Konko, Biava, Dias e Lulic. Solito centrocampo folto con Gonzalez, Hernanes e Ledesma; sull'out di destra c'è Candreva, a sinistra Mauri, a supporto dell'unica punta Klose, che torna titolare dal primo minuto. Il Pescara risponde con il solito 4-3-3. In difesa non c'è Zanon, la difesa è formata da Balzano, Capuano, Terlizzi e Bocchetti. Centrocampo muscolare con Blasi, Colucci e Cascione. In attacco Celik prende il posto dello squalificato Weiss, che farà coppia con Caprari a supporto della prima punta Vukusic.

PRIMO TEMPO - Passano appena cinque minuti e la Lazio va subito in vantaggio con una perla di Hernanes su punizione dal limite. Partita subito in discesa per gli ospiti, con il Pescara che fa fatica nella circolazione della palla e non riesce a trovare spazi nella metà campo avversaria. La Lazio dà invece la sensazione di fare male ogni volta che arriva dalle parti di Perin. Il raddoppio arriva al minuto '25, con Klose che raccoglie un bellissimo assist di Candreva e insacca dopo aver messo a sedere il portiere del Pescara, a coronamento di un contropiede da manuale.

A questo punto il Pescara sparisce dal campo e la Lazio non deve fare altro che gestire il match, con un giro palla quasi irridente nei confronti dell'avversario. Al 36' arriva anche il terzo goal, ancora con Klose, che sale in cielo sugli sviluppi di un calcio d'angolo e chiude virtualmente il match. Nel finale della prima frazione è accademia Lazio: gli uomini di Petkovic sembrano giocare a memoria.

SECONDO TEMPO - La ripresa rappresenta poco più di un allenamento per gli uomini di Petkovic, che si limitano a gestire il controllo del match. Possesso palla a tratti perfetto della Lazio, che manda costantemente a vuoto il pressing avversario, a sancire una differenza qualitativa troppo palese in campo. Stroppa prova a cambiare assetto tattico e inserisce Jonathas per dare più peso all'attacco, ma la manovra degli abruzzesi si rivela ancora troppo sterile per far male a questa Lazio.

Nemmeno il 4-2-4 ridisegnato dal tecnico dei padroni di casa riesce ad impensierire le strette maglie create da Petkovic in mezzo al campo. Gli ingressi di Quintero e Abbruscato creano qualche grattacapo in più ai quattro difensori biancocelesti, ma senza mai creare troppi pericoli dalle parti di Marchetti, tranne un paio di calci di punizioni ben calciati dal giovane colombiano. Nel finale la Lazio va vicina al quarto goal con un paio di contropiedi ben avviati da uno scatenato Candreva. L'Aquila vola dunque nelle zone alte della classifica, archiviando la pratica Pescara, rivelatasi fin troppo agevole.

LA CHIAVE - La perla di Hernanes su punizione spiana subito la strada alla Lazio, poi ci pensa la solita freddezza di un immenso Klose a chiudere subito il match. Ma la vera differenza la fa la fluidità di gioco della squadra di Petkovic che, a tratti, dà la sensazione di poter giocare anche bendata.

MOVIOLA - Pochi problemi per l'arbitro, nonostante il clima caldo del prepartita. Nessun episodio degno di nota, giuste le ammonizioni a Blasi e Quintero, frutto della frustrazione per la troppa superiorità degli avversari.

Dalle Pagelle:

IL MIGLIORE - Miroslav Klose. Il tedesco si conferma ancora una volta un killer spietato dentro l'area di rigore. La freddezza sotto porta è spiazzante, con un finalizzatore così la Lazio può puntare in alto.

IL PEGGIORE - Manuele Blasi. Nel primo tempo arriva sempre dopo sul pallone, preso in mezzo dal perfetto fraseggio del centrocampo laziale. Poi si innervosisce e rimedia anche un giallo di frustrazione: Stroppa se ne accorge e lo toglie nell'intervallo.

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