domenica 17 febbraio 2013

formazioni di Siena-Lazio



GASPORT – Questa non è una notizia per i tifosi brasiliani. Già, perché loro non si stupirebbero mica nel leggere che Hernanes, domani a Siena, farà il regista. Al Morumbì, ai tempi del San Paolo, erano abituati a vederlo comandare le operazioni in mezzo al campo. Da queste parti, invece, la novità è interessante, importante, intrigante. È la novità della Lazio, punto e a capo.
Numeri diversi Perché qualche prova generale c’è stata, ma mai dall’inizio in campionato. In Europa s’era già visto qualcosa a dicembre, a Maribor. Ma la svolta, figlia pure della squalifica di Ledesma, arriva dopo l’ottimo secondo tempo di Moenchengladbach. Il Profeta lì in mezzo ha condotto la Lazio al pareggio, sfoderando carattere e pure l’assist per Kozak nel finale. «Difficile battere questa Lazio — dice lui —. Con il caschetto mi trovo bene, per fermarmi deve davvero succedermi qualcosa di importante». Vallo a dire a Petkovic, che ha costruito questa Lazio partendo da un punto fermo chiamato Hernanes. È l’unico biancoceleste sempre presente in Europa, non è un caso. Non può esserlo, come pure le sostituzioni sparite. L’Hernanes interruptus — parente stretto del Rui Costa anni Novanta, sempre sostituto da Ranieri nella Fiorentina che fu — è oggi solo un lontano ricordo. Lo dicono i numeri: fin qui solo 7 volte (su 22 presenze) Petkovic ha fatto uscire il numero 8, tre delle quali oltre il minuto 80 del match. Un anno fa, a questo punto del campionato, le sostituzioni erano già 15 (su 24 gare!) ed erano già diventate un caso, tanto da far venire strani pensieri al Profeta. E a fine torneo i cambi in totale furono 21.
Ecco il 4-4-2 La traduzione è presto fatta: quella era una Lazio che, almeno a partita in corso, faceva a meno del brasiliano per portare a casa il risultato. Questa ha scelto la strada opposta. Petkovic si appoggia a Hernanes, sempre e comunque. Lo fece fin dal ritiro della scorsa estate: un giorno il tecnico prese sotto braccio il brasiliano, dopo averlo provato più o meno in tutte le zone del campo, e gli chiese dove avrebbe voluto giocare. «Dove posso toccare più palloni», rispose il Profeta. Accontentato. E domani Petkovic gli darà le chiavi della Lazio. Regista per un giorno, a Siena, per guidare la squadra di nuovo al terzo posto dopo l’aggancio subìto dal Milan in classifica. Non un’impresa semplice: la vittoria manca da oltre un mese, Mauri non recupera e c’è pure da pensare al ritorno di giovedì in Europa League. Così Petkovic dovrebbe scegliere il 4-4-2: uno tra Gonzalez e Cana a fare da spalla a Hernanes in mezzo, Lulic in fascia e la strana coppia Floccari-Kozak in avanti. Ma tutto ruota intorno al Profeta: dal casco in testa, ricordino e protezione dopo la botta subita contro la Juve, pare aver tratto giovamento. Ora non gli resta che comandare la Lazio, cercando un gol da dedicare a Maximo, il terzo figlio nato il 28 gennaio. E questa sì che sarebbe una novità anche per i tifosi brasiliani.

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