venerdì 12 aprile 2013

La Corte dei Conti: Spaccarotella paghi 1,5 milioni allo Stato


di Valentina Errante e Sara Menafra

ROMA - Non solo la condanna penale. Luigi Spaccarotella, l’agente che aprì il fuoco contro il tifoso della Lazio Gabriele Gabbo Sandri uccidendolo, dovrà risarcire anche il ministero degli Interni: un milione e mezzo di euro, ovvero il 50% del danno subito dall’erario col pagamento, già effettuato, alla famiglia di Gabriele Sandri di 3 milioni di euro di risarcimento e 150mila euro di spese legali.

IL RISARCIMENTO
La sentenza della Corte dei conti di Firenze accoglie la richiesta arrivata dalla procura. E specifica che a fissare un risarcimento più alto «rispetto a quello dovuto in situazioni analoghe» fu l’Avvocatura generale dello stato di Roma, che seguì la transazione in sede civile a nome del ministero degli Interni: «Ai fini della determinazione dell’ammontare del risarcimento del danno - spiegava la proposta di transazione - può tenersi conto della circostanza che la mancata definizione in via bonaria della vicenda, potrebbe essere strumentalizzata dalla tifoseria organizzata della squadra di calcio della S. S. Lazio; una circostanza, quest’ultima, dalla quale potrebbero conseguire pericoli per l’ordine pubblico».

Dunque, Spaccarotella deve pagare la metà della cifra concordata: «Considerato che non appare ascrivibile alla diretta e personale responsabilità dell’assistente Spaccarotella il pagamento di somme ulteriori, rispetto a quelle dovute in situazioni analoghe, versate dall’amministrazione solo per evitare potenziali azioni eversive e violente - scrive la sezione giurisdizionale della Toscana, presieduta da Carlo Greco - la procura ha ritenuto equo imputare alla condotta gravemente colposa del signor Spaccarotella la somma di euro 1.550.000 (pari al 50% di quanto concretamente erogato dalla Amministrazione dell’Interno)».

LA VICENDA
Che la responsabilità del danno erariale subito dal ministero sia di Spaccarotella, concludono i giudici, lo dimostrano le sentenze a suo carico arrivate unanimi fino in Cassazione. Lo scorso 1 agosto, infatti, il Palazzaccio ha confermato la condanna a nove anni e sei mesi, assumendo una ricostruzione dei fatti che non è mai stata messa in dubbio. L’11 novembre del 2007, in una stazione di servizio dalle parti di Arezzo, Sandri e i suoi amici finiscono in una rissa con alcuni tifosi della Juventus. Lo scontro si era praticamente concluso e i due gruppi stavano tornando alle macchine, quando gli agenti della Polstrada che erano dall’altro lato dell’autostrada si sono accorti di quanto succedeva nella stazione di servizio di fronte. E mentre le macchine di tifosi fuggivano, Spaccarotella ha sparato un colpo non in aria ma contro una Renault Megan Scenic. Quella di Gabriele Sandri.

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